Tuttosport – “Calcio morirà senza riforme. Tifosi Napoli? Vediamo se sono veri…”
2025-09-24 19:40:00 Calciomercato, dalla redazione piemontese di Tuttosport:
Questa mattina, in occasione della proiezione della prima del film dedicato al quarto scudetto del Napoli, è intervenuto il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, affiancando il regista Giuseppe Marco Albano nella presentazione del progetto. L’occasione è stata anche un momento di riflessione sul calcio italiano, il ruolo del Sud, il futuro del Napoli e della stessa industria cinematografica sportiva. Tra dichiarazioni provocatorie e visioni ambiziose, Adl ha toccato vari temi, sempre nel suo stile diretto e senza filtri.
Napoli, De Laurentiis: “Noi difendiamo il profondo Sud”
“Alle 20 ci sarà l’anteprima del film scudetto e abbiamo pensato di non farlo uscire prima e ovviamente esce in tutta Italia. Vedremo dove stanno i napoletani, quelli che Instagram classifica in 9 milioni e mezzo. Se sono solo simpatizzanti o cavalcano la ruota del carro vincente quando qualcuno vince e molti si aggiungono, tanto non costa nulla. Noi difendiamo il profondo Sud. Io sarei felicissimo e sono felicissimo che Palermo ad esempio sta cercando di risalire la china, spero che il Catania risalga la china. Non voglio parlare del Bari perché ci appartiene, quindi meglio di no… Però voglio dire, vedere che il Sud in qualche modo viene attenzionato anche da gruppi importanti, come quello del Manchester City, è importante”. Con queste parole, De Laurentiis ha lanciato un messaggio forte sulla valorizzazione delle realtà meridionali, non solo in ambito sportivo, ma anche culturale e imprenditoriale, toccando anche il delicato tema dell’identità e del tifo.
“Il calcio è destinato a morire. Servono riforme vere”
Nel corso del suo intervento, il presidente del Napoli ha poi spostato l’attenzione sulla situazione generale del calcio europeo e italiano: “Il calcio deve trovare una sua nuova strada, perché così com’è oggi concepito in Italia ed in molti paesi in Europa è destinato a morire perché non potrà sopravvivere e sopportare i costi attuali. Mi auguro che ci sia ad un certo punto una possibilità di rivedere in che modo organizzare i campionati, in che modo organizzare il gioco del calcio affinché i ragazzini e i giovani non si distraggono come oggi fanno e regalandosi soltanto gli highlights perché durante le partite smanettano, non hanno tempo per vedere quello che loro giudicano lento e noioso e appartenente al passato”. Ha poi rincarato la dose, parlando della necessità urgente di un cambiamento: “Anche questo dovrebbe farci riflettere e farci dire ‘Come si dovrebbe cambiare questo calcio e perché non si cambia in fretta?’. Forse per far vivere tranquillamente quelli che occupando qualche posto istituzionale hanno paura che il giocattolo gli si rompa tra le mani? Ma questo non è giusto e corretto per i tanti milioni di tifosi che vorrebbero avere delle risposte meno allarmanti e più moderne”.
