Rakitic: “Modric è diverso da tutti. Juve? Cristiano Ronaldo mi chiamò. L’Italia è un rimpianto della mia carriera”

Rakitic: “Modric è diverso da tutti. Juve? Cristiano Ronaldo mi chiamò. L’Italia è un rimpianto della mia carriera”

2025-10-04 07:34:00 Fermi tutti!

L’ormai ex centrocampista della nazionale croata Ivan Rakitic ha esaltato Modric e svelato un retroscena sulla Juventus

L’ex centrocampista del Barcellona e della nazionale croata Ivan Rakitic ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, soffermandosi in particolare sull’impatto di Luka Modric al Milan e su un retroscena con protagonista la Juventus. Queste le sue dichiarazioni: 

Qual è stato il primo impatto con Modric?

“Me lo ricordo bene. Primo marzo 2006, amichevole Croazia-Argentina a Basilea. Io giocavo per il Basilea e valutavo già il cambio di federazione. Andai allo stadio con i biglietti del club, Luka quel giorno esordiva in nazionale e la gente mi diceva ‘guarda che puoi giocare con lui’…”. 

Dopo 13 anni insieme con la Croazia, si può dire: com’è Luka Modric in spogliatoio? 

“Non è un uomo da discorsi frequenti ma, quando parla, è bene stare molto attenti. Parla in modo serio, concreto, non grida mai ma dà indicazioni chiare. Gli piacciono gli scherzi però, quando si fa sul serio, è molto concentrato e cura tutti i dettagli”. 

Vi sentite spesso? Che cosa dice del Milan? 

“Ci siamo sentiti ieri. Luka è molto contento, mi ha invitato a Milano, dice che il calcio è molto diverso rispetto alla Spagna ma si trova benissimo. È molto felice dei compagni e della vita in Italia: la sua famiglia si sta godendo questo nuovo capitolo e per noi calciatori la famiglia è sempre molto importante. Luka per tutto questo deve ringraziare Igli Tare: è stato lui a portarlo al Milan”. 

Che effetto fa vederlo a 40 anni con una maglia rossonera? 

“Io pensavo avrebbe finito al Real ma, come amico e fratello, vederlo al Milan mi dà una grandissima allegria. Celebrerò tutte le sue vittorie, personali e di squadra, come se fossero mie”. 

Una spiegazione da esperto: come è possibile che Modric a 40 anni sia il giocatore più importante del Milan? 

“Bisogna capire che Luka è totalmente diverso dagli altri per il suo modo di vivere e lavorare. Il calcio oggi è più giovane che in passato, ma dà la possibilità a chi lavora molto bene – solo a chi lavora molto bene – di prolungare la carriera. A Luka piace la sua professione, lui vive per il calcio e fa tutto bene”.

Parliamo di lavoro sul fisico, vero? Che cosa fa? 

“Ha la sua squadra di lavoro, un preparatore fisico con cui lavora tutti giorni. Soprattutto, ha un’intelligenza calcistica che lo mette davanti a tutti e lo dico con grande rispetto per gli altri: ci sono giocatori più forti, più rapidi ma l’intelligenza di Luka è troppo superiore. Modric capisce il gioco e lavora ogni giorno fisicamente, infatti ora sta meglio che mai”. 

E come fa? 

“Quello che conta, l’avrete capito, è curare i dettagli. La chiave è essere felici: solo se sei felice, puoi giocare bene”. 

Secco: Modric è uno dei 10 migliori giocatori di sempre? 

“Non lo so, di sicuro è il miglior giocatore croato della storia”. 

Modric domani sarà allo Stadium. Per anni si è letto di Rakitic alla Juve. Che cosa c’è stato? 

“Molto. È vero che Cristiano Ronaldo nel 2019 mi chiamò per dirmi ‘vieni con noi alla Juve’. E vi dico la verità, mi sarebbe piaciuto giocare in Italia, è il rimpianto della mia carriera. Io ho grande ammirazione per il calcio italiano e il vostro stile di vita, poi sono il primo fan di Gattuso, che lo scorso anno mi ha allenato all’Hajduk. Avete un grande ct, arriverà dove tutti voi volete”. 

Ma perché la Juve non si è mai concretizzata? Forse per un cartellino troppo caro? 

“Un po’ per quello, un po’ perché io comunque ero al Barcellona. Sono stato un uomo fortunato, ho giocato al Barça, poi sono tornato al Siviglia e all’Hajduk. Sarebbe stato affascinante, ma è stato bello anche così”.

Modric vincerà subito lo scudetto al Milan? 

“Sì, è possibile ma si deciderà a marzo. A me piacciono le squadre che crescono durante l’anno: non devi essere al top a novembre o febbraio, ma in primavera. Se i giocatori lo faranno, con un allenatore come Allegri che ha vinto tutto, potranno vincere”. 

A proposito, un chiarimento: che cosa è successo in estate con gli juventini? 

“Ho pubblicato un post su Instagram per fare l’in bocca al lupo a Luka usando per sbaglio un coro anti-Juve. Non lo sapevo, ho chiesto scusa e lo chiedo ancora. Ho grande ammirazione per la Juve e poi è allenata da Tudor, un croato come noi che ha già fatto molto bene nella scorsa stagione”. 

Gli juventini capiranno. E ora? Che cosa vuole fare Ivan Rakitic nella vita, dopo il ritiro? 

“Sto studiando management dello sport e lavoro come dt all’Hajduk. Farò anche il corso da allenatore ma credo che in futuro sarò un dirigente”. 

Alla Chiellini? 

“Sì, più o meno. Anzi, se Chiellini avesse bisogno di una mano alla Juve…”. 

Resta una domanda in testa. Qual era la squadra che chiamò nel 2011, il giorno del colpo di fulmine con Raquel? 

“Non lo voglio ancora rivelare ma posso dirlo: era una delle tre grandi italiane. Fatico a perdonarmi di aver detto no ma la mia parola vale più di un contratto… e avere incontrato lei vale ancora di più”.



Vai alla fonte di questo articolo