Sampdoria, ieri blitz dei tifosi a Bogliasco: poi la contestazione alla dirigenza

Sampdoria, ieri blitz dei tifosi a Bogliasco: poi la contestazione alla dirigenza

2025-10-05 14:10:00 Arrivano conferme:

Alla vigilia di Sampdoria–Pescara cresce la tensione a Bogliasco: un gruppo di tifosi blucerchiati ha fatto irruzione al centro sportivo “Mugnaini”, contestando la dirigenza e chiedendo una reazione immediata. Donati resta in bilico

La vigilia di Sampdoria–Pescara, già definita da molti come “la partita della svolta”, ha vissuto un clima abbastanza surreale e teso. Il futuro dell’allenatore Massimo Donati resta appeso a un filo, ma al centro della contestazione non ci sono i giocatori o il gruppo squadra, almeno per il momento: nel mirino della tifoseria c’è la dirigenza, ritenuta responsabile di una gestione giudicata confusa e distante. Ieri mattina, poco dopo le otto, un gruppo di sostenitori blucerchiati ha fatto irruzione nel centro sportivo “Mugnaini” di Bogliasco. L’ingresso è avvenuto senza alcun ostacolo: nessun controllo, nessuna misura preventiva. I tifosi hanno raggiunto la “gabbia” davanti alla palazzina degli spogliatoi e appeso uno striscione eloquente: «Basta chiacchiere, vincete», firmato “La Sud”. Nessun insulto né cori, solo silenzio durante l’allenamento, ma il messaggio è arrivato forte e chiaro.

La società è stata colta di sorpresa, priva di coordinamento con la Questura. Al momento del blitz era presente solo un’auto della Digos con due agenti, raggiunta più tardi da una seconda pattuglia. Anche tra le forze dell’ordine l’episodio ha suscitato irritazione, per la totale assenza di misure di sicurezza predisposte in un momento già delicato. In merito è emerso anche un retroscena significativo: l’orario della rifinitura secondo Il Secolo XIX era stato anticipato dal nuovo segretario generale Tommaso Mattioli, su indicazione di Nathan Walker e Jesper Fredberg. Una decisione che avrebbe dovuto restare riservata, ma la notizia è comunque trapelata. Il fatto che i tifosi fossero al corrente dell’orario ha scatenato un immediato “caccia alla talpa” all’interno del club, segno di una crescente sfiducia e di un clima ormai deteriorato.

Durante l’episodio erano presenti al campo il direttore sportivo Andrea Mancini, estraneo ai fatti, e il CEO sportivo Jesper Fredberg, che invece è diventato il principale bersaglio dei cori. «Fredberg non fai più vita», gli hanno gridato, invitandolo ad andarsene. Il dirigente danese ha provato ad avvicinarsi, ma i tifosi lo hanno respinto con un gesto netto, lasciando il “Mugnaini” solo verso le 10.30. La protesta, però, non si ferma qui. Per oggi pomeriggio alle 14.30 i gruppi della Sud hanno convocato una nuova manifestazione in Via del Piano, con la prospettiva di un corteo che potrebbe arrivare fino alla tribuna del Ferraris. Nel comunicato diffuso nelle ultime ore, il tono è durissimo: «Società indegna, vendi la Sampdoria» e «È tempo di muoversi». Si attende una partecipazione numerosa, segno di un malcontento sempre più profondo. I vertici societari, intanto, restano defilati. Non saranno presenti Tey, ManfrediWalker, quest’ultimo indicato come il rappresentante più influente degli azionisti e sempre più ossessionato dal controllo della comunicazione interna e dalle “fughe di notizie”.

AGGIORNAMENTO – Oggi, domenica 5 ottobre, giorno della gara contro il Pescara, la protesta dei tifosi blucerchiati è proseguita anche al di fuori dello stadio Ferraris, dove la tifoseria della Samp si è ritrovata per contestare duramente la proprietà. 

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