La stagione di Felipe Caicedo è stata probabilmente la peggiore della sua carriera.
SUPER INGAGGIO – Salutata la Lazio non senza rimpianti reciproci, in estate il panterone ecuadoriano aveva accettato la corte del Genoa, disposto a garantirgli uno stipendio annuo da 2,5 milioni di euro netti fino al giugno 2024 che l’hanno reso di gran lunga il più remunerato della rosa rossoblù. Un ingaggio importante che tuttavia non è stato per nulla giustificato dal campo. Al Grifone per Caicedo le cose non sono andate come sperato. Messo KO per due volte da altrettanti problemi muscolari, il 33enne di Guayaquil in rossoblù lo si è visto appena nove volte, di cui soltanto una per tutti e 90 i minuti di gioco. Uno è stato anche il numero di gol realizzati in Liguria, quello peraltro inutile messo a segno il 22 ottobre nel 3-2 incassato in casa del Torino.
PRESTITO NERAZZURRO – Un rendimento deludente che, unito ad un atteggiamento non proprio monastico che gli è valso l’avversione dei tifosi, hanno convinto club e giocatore a separare le proprie strade già a gennaio. In aiuto di entrambi è così arrivata l’Inter, persuasa di aver trovato in Caicedo il bomber di scorta in grado di far rifiatare le proprie prime scelte. Neanche al cospetto del suo mentore Simone Inzaghi, però, per la Pantera le cose sono andate bene. In sei mesi all’ombra della Madonnina il campo è diventato un miraggio ancora più impalpabile di quanto non lo fosse stato in Liguria. Tre minuti proprio contro il Genoa, uno con la Fiorentina e un quarto d’ora abbondante nell’ormai inutile ultima gara con la Sampdoria: questo il bottino raccolto dall’ex laziale nel semestre trascorso in prestito in nerazzurro. Davvero troppo poco per convincere Marotta e soci a procedere a quell’eventuale riscatto del cartellino concordato con il Genoa in pieno inverno.
Morale della favola, con il Genoa in B che non vuole e non può permettersi di pagare un ingaggio così alto ad un proprio tesserato e con l’Inter che non ha ricevuto dal ragazzo le risposte che si attendeva, il futuro di Caicedo resta un’incognita. Resa ancor più incerta dal quell’ingaggio faraonico che rischia di trasformarsi in una zavorra pesantissima sia per lui che per il Grifone.