Serie A: Dagli ‘Invincibili’ agli ‘Immortali’: 75 anni dalla tragedia che pose fine al ‘Grande Torino’

Serie A: Dagli ‘Invincibili’ agli ‘Immortali’: 75 anni dalla tragedia che pose fine al ‘Grande Torino’

2024-05-03 10:37:44 Calcio italiano:

75 anni fa, il 4 maggio 1949, Il mondo del calcio ha subito una delle battute d’arresto più importanti della sua storia: Il Grande Torino, all’epoca migliore squadra d’Italia e base della squadra azzurra, subì un tragico incidente aereo senza superstiti che pose fine all’era gloriosa di un club destinato a dominare ancora per molti anni.

Conosciuta come la Tragedia di Superga, perché l’aereo si schiantò contro la famosa Basilica da Superga, a Turno (nord), situato a più di 650 metri di altezza, Nell’incidente avvenuto alle 17:05 ora locale sono morti oltre a giocatori e dirigenti, giornalisti e membri dell’equipaggio di cabina. con un totale di 31 vittime.

L’amichevole degli Invincibili contro il Benfica

Conosciuto come gli ‘Invincibili’ per la loro carriera stellare: quattro campioni consecutivi di Serie A, ai quali si aggiunse il quinto nello stesso anno dell’infortunio, facilitato dal resto dei club, la squadra leggendaria finì per essere ribattezzati “Immortali” per l’incidente mortale subito dopo essersi recato a Lisbona per disputare un’amichevole contro il Benfica.

Il tragico duello fu organizzato dai capitani di entrambe le squadre: Valentino Mazzola e Francisco Ferreira. Entrambi coincisero con una partita tra le rispettive squadre, Italia e Portogallo, e fu proprio Ferreira a chiedere a Mazzola di disputare un’amichevole al termine della quale appese le scarpette al chiodo.

La data scelta per disputare la partita era il 3 maggio, che ha costretto la Federazione Italiana a variare il programma della giornata del campionato nazionale e anticipare al 30 aprile il duello tra Torino e Inter.

La partita contro il Benfica si è svolta normalmente e, infatti, Sono stati i portoghesi a vincere con il risultato di 4-3.

Un volo molto nebbioso

Il giorno successivo i 18 giocatori, il consiglio direttivo e i giornalisti presenti alla partita Salirono sull’aereo per tornare a Torino in una giornata con condizioni meteo molto sfavorevoli, con molta nebbia, vento e pioggia.

Il pilotacredendo di andare più in alto, non ho potuto vedere la Basilica a causa della fitta nebbia e non ha avuto il tempo di reagire per evitare la collisione mortale.

L’allenatore italiano, Vittorio Pozzo, Campione del mondo nel 1934 e nel 1938, Era incaricato di identificare i corpi.

Più di mezzo milione di persone, commosso da quanto accaduto, hanno partecipato al funerale avvenuto il 6 maggio, 2 giorni dopo l’incidente.

Tra loro c’erano gli unici 3 sopravvissuti della squadra, che per diversi motivi non sono saliti sull’aereo per recarsi a Lisbona: il secondo portiere, Renato Gandolfi Sauro Tom, con un infortunio al ginocchio; E Luigi Gandolfi, giovane della cava. Tom è stato l’ultimo membro del mitico Grande Torino a morire, il 10 aprile 2018.

Inoltre, Alla trasferta non ha partecipato il presidente del club, Ferruccio Novo. affetto da broncopolmonite; e il giornalista Nicol Carosio, che ha avuto la conferma da suo figlio.

Solo il destino poteva sconfiggerli

Nella stagione 1948-49 mancano solo quattro partite e il Torino è capolista. Ho giocato le partite con la seconda squadra, ma i rivali hanno fatto lo stesso e si sono presentati con le giovanili. Il Torino vince il quinto scudetto consecutivo.

Lo aveva già vinto nella stagione 1927-28, ma dopo l’incidente dovette aspettare 26 anni per vincere il settimo ‘Scudetto’ (1975-1976). Da allora non ha mai più vinto il campionato italiano.

Tuttavia, la grandezza della squadra, che fu il primo in Italia a vincere il double Campionato e Coppa, nel 1943rimane ancora oggi nella memoria degli appassionati di calcio.

Ebbene, è riuscito, oltre ai cinque scudetti consecutivi, essere imbattuto in casa da quasi 8 anni (dal 1943 al 1949), nel Philadelphia Stadium che divenne la sua fortezza; segna 125 gol nella stagione 1947-48, una media di oltre 3 gol a partita che gli hanno permesso di chiudere la stagione con una differenza reti di 92; suggellare la più grande vittoria della Serie A, un 10-0 che appoggiò Alesandra anche nel 1947-48; e schierò 10 degli 11 giocatori negli undici titolari della squadra italiana nel 1947.

Una squadra destinata a dominare in Italia ancora per molti anni, ma a chi, come dice il messaggio che il Torino porta questo venerdì sulla nuova maglia omaggio, creata per ricordare quel grande cast di giocatori, “Solo il destino può vincere.”


Non mancheremo di aggiornarvi in caso di ulteriori sviluppi sulla vicenda.



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