Ancelotti, c’è solo il Brasile dopo il Real Madrid? Suggestioni Milan e Roma, cosa filtra | Primapagina

2025-04-18 14:31:00 Fermi tutti!
Carlo Ancelotti sta vivendo probabilmente le ultime settimane da allenatore del Real Madrid. Il rinnovo del contratto fino a giugno 2026 tra fine 2023 ed inizio del 2024 era stato un tentativo estremo di ribadire una forza ed una leadership nello spogliatoio che, risultati alla mano, fu poi certificato da un finale di stagione enorme con la conquista della Liga e della Champions League. Ma che non teneva conto del fatto che qualche storico senatore avesse fisiologicamente intrapreso la parabola discendente e senza poter prevedere quello che sarebbe stato l’impatto dirompente, in negativo, di Kylian Mbappé nello spogliatoio. Oggi che i crediti del tecnico italiano appaiono esauriti all’interno della Casa Blanca, le conseguenze delle scelte prese dal club nei mesi scorsi saranno affrontate da altri interpreti.
ANCELOTTI PAGA PER TUTTI, MA IL DISASTRO REAL E’ TUTTO DI FLORENTINO
E per Ancelotti che futuro si prospetta? Molti indizi conducono all’ipotesi ad oggi più calda e verosimile, quella rimandata qualche tempo fa di diventare il nuovo commissario tecnico del Brasile al posto dell’esonerato Dorival Junior, sollevato dall’incarico dopo l’umiliante sconfitta per 4-1 per mano dell’Argentina che ha pure complicato la corsa al prossimo Mondiale. I contatti tra l’entourage di Ancelotti e i rappresentanti della Federcalcio brasiliana non si sono mai interrotti e la presenza al “Bernabeu” – mercoledì sera, in occasione del match con l’Arsenal – di un imprenditore molto dentro alle dinamiche calcistiche del Paese sudamericano ha ulteriormente rafforzato le speculazioni in merito all’approdo dell’allenatore italiano alla guida della Seleçao. Una conclusione di carriera all’altezza della sua fama e del suo palmarés, ma anche una missione allo stesso tempo affascinante e complicata (il Brasile non vince infatti la Coppa del Mondo dal 2002 e da allora ha faticato ad essere altamente competitivo), oltre che lontana dalle abitudini di Ancelotti.
IL BRASILE TORNA SU ANCELOTTI: L’INDIZIO
Sono passati solamente pochi giorni dall’intervista rilasciata agli svizzeri di RSI, nella quale Carlo Ancelotti spiega il suo rapporto col lavoro quotidiano all’interno di una squadra di club: “Ho detto no alla Nazionale italiana perché non avevo voglia di affrontare quel tipo di impegno. A me piace stare tutti i giorni in campo, preparare gli allenamenti, curare ogni dettaglio. La Nazionale, con il suo calendario spezzettato, mi sembrava un incarico part-time che avrebbe fatto affievolire la mia passione. Solo per questo”. Una spiegazione del perché una un’opportunità del passato sia sfumata o una manifestazione di intenti valida anche per il tratto finale della carriera da allenatore, che il prossimo giugno compirà 66 anni? Difficile essere definitivi in un senso o nell’altro, ma quello che trapela dalla Spagna è che Ancelotti non appare intenzionato a dimettersi, anche laddove l’incontro col presidente Florentino Perez e la dirigenza successivo alla finale di Coppa del Re del prossimo 26 aprile dovesse far emergere l’impossibilità di andare avanti assieme. Ad oggi, anche soltanto a livello di indiscrezioni, trapela che l’offerta del Brasile sarebbe pressoché imminente e metterebbe il tecnico emiliano di fronte alla possibilità di iniziare da subito la sua prima esperienza da ct, dirigendo la squadra già a metà giugno in concomitanza con le partite di qualificazioni al Mondiale contro Ecuador o Paraguay o farlo da settembre, dopo un breve periodo di stacco successivo alla conclusione della sua stagione col Real Madrid. Tutto sarà molto più chiaro nelle prossime settimane ma, qualora prevalesse in Ancelotti, il desiderio di rimettersi alla prova day by day, quali sarebbero le possibilità a sua disposizione?
BARCELLONA, VERSO L’INTER IL CALENDARIO E’ FOLLE
In Arabia Saudita, un campionato che nelle ultime stagioni non ha avuto difficoltà ad attirare grandi calciatori e pure allenatori di prestigio a suon di milioni di dollari, sarebbero disposti a fare carte false per avvalersi di un professionista del calibro di Ancelotti, uno capace di conquistare – tra le altre cose – la Champions League per 5 volte. Restando invece in un ambito più europeo e utilizzando la logica, attualmente sono da escludere opportunità in Bundesliga (ha già allenato il Bayern Monaco senza lasciare un gran ricordo), Ligue 1 (ha guidato il PSG, ma la panchina e il progetto di Luis Enrique sono ben saldi) e Liga (il rapporto col Real è troppo forte anche solo per pensare di scegliere una concorrente). In Premier League, Ancelotti ha vissuto un passaggio importante col Chelsea, vincendo un campionato, e molto deludente all’Everton. Oltretutto, al momento non appaiono squadre di vertice, all’orizzonte, intenzionate ad operare un cambio della guida tecnica.
BARCELLONA, PREZZI CHOC PER IL MATCH CON L’INTER
Resta soltanto la Serie A tra i campionati europei di livello top: sarebbe la chiusura di un cerchio, l’ideale conclusione di un percorso, se un progetto affascinante e all’altezza delle sue ambizioni si dovesse presentare. Non ha funzionato, in questo senso, l’esperienza di Napoli, arrivata in un momento della carriera per certi versi simile, dopo la conclusione della prima avventura al Real Madrid. Oggi quindi chi potrebbe pensare al nome di Carlo Ancelotti in Serie A? Si tratta di suggestioni e niente più, ma per la situazione delle altre piazze più importanti e per il legame affettivo esistente con Milan e Roma, sono queste le due ipotesi più percorribili. Alla guida dei rossoneri dal novembre 2001 a giugno 2008, con cui ha vinto tutto, soprattutto a livello internazionale, Ancelotti ha sfiorato il ritorno nel 2015, per poi accasarsi al Bayern. E’ bene precisare come Massimiliano Allegri sia il nome in questo momento più gradito alla dirigenza rossonera, in attesa della nomina del nuovo direttore sportivo. Con Vincenzo Italiano e Gian Piero Gasperini sullo sfondo.
Allo stesso modo, con la piazza di Roma (di cui è stato giocatore nei primi anni Ottanta, vincendo un indimenticato Scudetto) il rapporto è rimasto forte, anche a distanza: nella sua futura veste di consigliere della famiglia Friedkin, Claudio Ranieri sta lavorando col ds Ghisolfi a sottoporre una lista ristretta di nomi per il nuovo allenatore. Stefano Pioli è un profilo che piace e che tornerebbe più che volentieri a lavorare in Italia; Vincenzo Montella è un’alternativa che viene presa in seria considerazione e poi, tra battute e smentite, occhio alla mossa a sorpresa su Allegri. Alla luce delle ultime evoluzioni a Madrid, quello di Ancelotti è un nome ancora valido per la formazione giallorossa?
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ANCELOTTI PAGA PER TUTTI, MA IL DISASTRO REAL E’ TUTTO DI FLORENTINO
E per Ancelotti che futuro si prospetta? Molti indizi conducono all’ipotesi ad oggi più calda e verosimile, quella rimandata qualche tempo fa di diventare il nuovo commissario tecnico del Brasile al posto dell’esonerato Dorival Junior, sollevato dall’incarico dopo l’umiliante sconfitta per 4-1 per mano dell’Argentina che ha pure complicato la corsa al prossimo Mondiale. I contatti tra l’entourage di Ancelotti e i rappresentanti della Federcalcio brasiliana non si sono mai interrotti e la presenza al “Bernabeu” – mercoledì sera, in occasione del match con l’Arsenal – di un imprenditore molto dentro alle dinamiche calcistiche del Paese sudamericano ha ulteriormente rafforzato le speculazioni in merito all’approdo dell’allenatore italiano alla guida della Seleçao. Una conclusione di carriera all’altezza della sua fama e del suo palmarés, ma anche una missione allo stesso tempo affascinante e complicata (il Brasile non vince infatti la Coppa del Mondo dal 2002 e da allora ha faticato ad essere altamente competitivo), oltre che lontana dalle abitudini di Ancelotti.
IL BRASILE TORNA SU ANCELOTTI: L’INDIZIO
Sono passati solamente pochi giorni dall’intervista rilasciata agli svizzeri di RSI, nella quale Carlo Ancelotti spiega il suo rapporto col lavoro quotidiano all’interno di una squadra di club: “Ho detto no alla Nazionale italiana perché non avevo voglia di affrontare quel tipo di impegno. A me piace stare tutti i giorni in campo, preparare gli allenamenti, curare ogni dettaglio. La Nazionale, con il suo calendario spezzettato, mi sembrava un incarico part-time che avrebbe fatto affievolire la mia passione. Solo per questo”. Una spiegazione del perché una un’opportunità del passato sia sfumata o una manifestazione di intenti valida anche per il tratto finale della carriera da allenatore, che il prossimo giugno compirà 66 anni? Difficile essere definitivi in un senso o nell’altro, ma quello che trapela dalla Spagna è che Ancelotti non appare intenzionato a dimettersi, anche laddove l’incontro col presidente Florentino Perez e la dirigenza successivo alla finale di Coppa del Re del prossimo 26 aprile dovesse far emergere l’impossibilità di andare avanti assieme. Ad oggi, anche soltanto a livello di indiscrezioni, trapela che l’offerta del Brasile sarebbe pressoché imminente e metterebbe il tecnico emiliano di fronte alla possibilità di iniziare da subito la sua prima esperienza da ct, dirigendo la squadra già a metà giugno in concomitanza con le partite di qualificazioni al Mondiale contro Ecuador o Paraguay o farlo da settembre, dopo un breve periodo di stacco successivo alla conclusione della sua stagione col Real Madrid. Tutto sarà molto più chiaro nelle prossime settimane ma, qualora prevalesse in Ancelotti, il desiderio di rimettersi alla prova day by day, quali sarebbero le possibilità a sua disposizione?
BARCELLONA, VERSO L’INTER IL CALENDARIO E’ FOLLE
In Arabia Saudita, un campionato che nelle ultime stagioni non ha avuto difficoltà ad attirare grandi calciatori e pure allenatori di prestigio a suon di milioni di dollari, sarebbero disposti a fare carte false per avvalersi di un professionista del calibro di Ancelotti, uno capace di conquistare – tra le altre cose – la Champions League per 5 volte. Restando invece in un ambito più europeo e utilizzando la logica, attualmente sono da escludere opportunità in Bundesliga (ha già allenato il Bayern Monaco senza lasciare un gran ricordo), Ligue 1 (ha guidato il PSG, ma la panchina e il progetto di Luis Enrique sono ben saldi) e Liga (il rapporto col Real è troppo forte anche solo per pensare di scegliere una concorrente). In Premier League, Ancelotti ha vissuto un passaggio importante col Chelsea, vincendo un campionato, e molto deludente all’Everton. Oltretutto, al momento non appaiono squadre di vertice, all’orizzonte, intenzionate ad operare un cambio della guida tecnica.
BARCELLONA, PREZZI CHOC PER IL MATCH CON L’INTER
Resta soltanto la Serie A tra i campionati europei di livello top: sarebbe la chiusura di un cerchio, l’ideale conclusione di un percorso, se un progetto affascinante e all’altezza delle sue ambizioni si dovesse presentare. Non ha funzionato, in questo senso, l’esperienza di Napoli, arrivata in un momento della carriera per certi versi simile, dopo la conclusione della prima avventura al Real Madrid. Oggi quindi chi potrebbe pensare al nome di Carlo Ancelotti in Serie A? Si tratta di suggestioni e niente più, ma per la situazione delle altre piazze più importanti e per il legame affettivo esistente con Milan e Roma, sono queste le due ipotesi più percorribili. Alla guida dei rossoneri dal novembre 2001 a giugno 2008, con cui ha vinto tutto, soprattutto a livello internazionale, Ancelotti ha sfiorato il ritorno nel 2015, per poi accasarsi al Bayern. E’ bene precisare come Massimiliano Allegri sia il nome in questo momento più gradito alla dirigenza rossonera, in attesa della nomina del nuovo direttore sportivo. Con Vincenzo Italiano e Gian Piero Gasperini sullo sfondo.
Allo stesso modo, con la piazza di Roma (di cui è stato giocatore nei primi anni Ottanta, vincendo un indimenticato Scudetto) il rapporto è rimasto forte, anche a distanza: nella sua futura veste di consigliere della famiglia Friedkin, Claudio Ranieri sta lavorando col ds Ghisolfi a sottoporre una lista ristretta di nomi per il nuovo allenatore. Stefano Pioli è un profilo che piace e che tornerebbe più che volentieri a lavorare in Italia; Vincenzo Montella è un’alternativa che viene presa in seria considerazione e poi, tra battute e smentite, occhio alla mossa a sorpresa su Allegri. Alla luce delle ultime evoluzioni a Madrid, quello di Ancelotti è un nome ancora valido per la formazione giallorossa?
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