Angelo Pagotto, il sostituto di Buffon finito nei guai: “Doping? Solo una volta”

Angelo Pagotto, il sostituto di Buffon finito nei guai: “Doping? Solo una volta”

2025-10-23 08:42:00 Riportiamo fedelmente quest’ultima notizia pubblicata pochi minuti fa sul web, sul giornale iberico Marca:

Angelo Pagamento Vive oggi a Castagno d’Andrea, un piccolo paese tra le montagne di Firenze dove il tempo sembra fermarsi. Lì, circondato dal silenzio e dalla natura, quella che è stata una delle più grandi promesse del calcio italiano ha finalmente ritrovato la serenità. “Io alleno i portieri della Pistoiese, la società dove ho esordito tra i professionisti. Mi alzo presto, faccio il bagno nei laghi e pratico la meditazione. Sono in pace”, conto di ‘La Gazzetta dello Sport’.

La sua storia, tuttavia, è stata tutt’altro che tranquilla. Negli anni Novanta è campione d’Europa under 21 da titolare, lasciando in panchina Gianluigi Buffon. “Nella finale contro la Spagna parai i rigori di Raúl e De la Peña. Gigi mi ringrazia ancora per quel torneo. Chissà, forse se la mia vita avesse preso una strada diversa sarei stato con loro ai Mondiali del 2006”.

Dopo quel successo il Milan bussò alla sua porta e la sua carriera sembrò lanciata. Ma all’età di 22 anni, la vertigine del successo ha avuto il sopravvento. “Ho speso milioni senza rendermene conto: cene, vestiti, notti….” Poi è arrivata il Perugia e con esso il primo grande infortunio. “Il presidente Gaucci ha detto che mi aveva venduto una partita contro la Juve. Mi ha distrutto. Tutto perché avevo sbagliato, proprio come Peruzzi dall’altra parte. Non me lo sono mai perdonato”.

Nel 2000 arriva la prima sanzione per doping, che continua a difendere come un’ingiustizia. “C’è stato uno scambio di campioni. Ero innocente, ma mi hanno comunque condannato.” Sette anni dopo, il secondo. Stavolta riconosce la sua parte di colpa: “A Crotone c’era chi faceva uso di sostanze. Hanno insistito con me più volte… e alla quarta ho ceduto. Solo una volta. Poi è arrivata la depressione. Ho dovuto chiedere aiuto per rialzarmi”.

Guardando al futuro

Durante gli otto anni della sua sanzione, Pagotto perse quasi tutto. “Soldi, amici, carriera. Ho lavorato in Germania come cuoca e pizzaiola. Poi in Liguria, in un magazzino. È lì che ho conosciuto Carolina. Con lei è iniziata la mia terza vita”.

Oggi, a 52 anni, assicura che non cambierebbe il suo passato. “Non mi prenderei a schiaffi, perché la serenità che ho adesso è nata da quegli errori. Non ero fatto per quel mondo. “Ho buttato a mare un patrimonio, sì, ma ho recuperato qualcosa di più importante: la pace”.

Ai ragazzi che forma ripete una frase che sintetizza la sua storia: “Goditi il ​​momento. Nella vita tutto può cambiare in un secondo. L’ho imparato a modo mio”


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