Buffon sul caso Acerbi: “Non ha detto no a Spalletti, ma a qualcosa di più grande che è l’Italia” | Primapagina

Buffon sul caso Acerbi: “Non ha detto no a Spalletti, ma a qualcosa di più grande che è l’Italia” | Primapagina

2025-06-02 09:34:00Non ci risulta al momento nessuna smentita a riguardo dell’ultima notizia pubblicata da CM.com:

A poche ore di distanza dalla cocente delusione per l’umiliante sconfitta nella finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain, il difensore dell’Inter Francesco Acerbi ha deciso di tirarsi fuori rifiutando la chiamata del ct Luciano Spalletti. Dopo il botta e risposta tra l’allenatore azzurro – che ha preso la parola in conferenza stampa da Coverciano – e il centrale milanese (che ha affidato il suo pensiero alla propria pagina Instagram, con toni anche molto polemici nei confronti di Spalletti), è intervenuto sull’argomento pure il capo delegazione della Nazionale Gianluigi Buffon.
Queste le sue dichiarazioni a “La Domenica Sportiva”: “Un calciatore non dice no a Spalletti, dice no ad un qualcosa di più grande che è l’Italia. Alla fine figure come me e come Spalletti, o gli allenatori e dirigenti che ci sono stati prima, siamo qua ma siamo caduchi – spiega – Per un certo periodo della nostra vita abbiamo l’onore di poter rappresentare l’Italia. Quel valore è imprescindibile: il valore unico è la maglia azzurra e il poter rappresentare il nostro movimento“.

Acerbi non ci sarà dunque venerdì 6 giugno, quando l’Italia inizierà il suo cammino di qualificazione ai Mondiali, ad Oslo contro la Norvegia, in una partita già fondamentale per gli equilibri di classifica. E ovviamente non sarà disponibile nemmeno per la successiva gara, del 9 giugno, contro la Moldavia. Queste erano state le frasi utilizzate da Francesco Acerbi nel corso della giornata di ieri attraverso i propri profili social: “Dopo una profonda riflessione, ho comunicato oggi al ct di non accettare la convocazione in Nazionale. Non è una scelta presa a cuor leggero, perché vestire la maglia azzurra è sempre stato un onore e un orgoglio per me. Tuttavia, ho ritenuto che, alla luce degli ultimi avvenimenti non esistono ad oggi le condizioni proseguire serenamente questo percorso. Io non cerco alibi né favori, ma pretendo rispetto. E se questo rispetto viene a mancare da parte di chi dovrebbe guidare un gruppo, allora preferisco farmi da parte. Non sono uno che si aggrappa a una convocazione: ho sempre dato tutto, ma non resto dove non sono più voluto davvero ed è chiaro che non faccio parte del progetto del ct. Questa è la mia decisione, e come ho detto stamattina al ct, non è definitiva né dettata dalla rabbia, né tanto meno dalla “depressione” per una finale Champions persa, ma solo da un bisogno di fare un passo indietro. Auguro il meglio alla Nazionale e come ai miei compagni: continuerò a tifare per loro con lo stesso attaccamento che ho sempre dimostrato in campo”.
Un messaggio particolarmente duro e che arrivava a distanza di qualche ora da parte delle parole di Luciano Spalletti da Coverciano: “C’è da fare una precisazione: Acerbi non ha risposto alla convocazione. Non è una questione fisica: ha ripensato ciò che è successo attorno a lui. Io lo avevo convocato per quanto fatto vedere in questo periodo. E’ vero che in fondo al campionato ci arriviamo tutti col fiato tirato, fare queste  convocazioni non è stato facile ma dobbiamo mettere insieme tante di  quelle cose. Nella risposta su Acerbi sulla data di nascita c’era  l’intenzione di credere in quelli emergenti. Poi bisogna prendere atto  delle reazioni di questi giorni. Chiaro che con Acerbi avevo parlato prima. Sms e telefonate. Non voglio pensare nulla: io devo dare forza alle cose che accadono. Stamattina via sms mi ha detto di no. Io gli ho risposto. Poi ci siamo sentiti al telefono, e di corsa ad allenarci perché chi c’è merita attenzione”.
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