Calciomercato.com – Juventus, attacco spuntato: 70 milioni a bilancio per soli 18 goal in campionato, con l’eccezione Yildiz | Primapagina

2025-04-27 12:00:00 Fermi tutti!
La Juventus di Igor Tudor è pronta a sfidare il Monza (match previsto per questa domenica alle ore 18), a dimenticare la sconfitta di Parma e a riprendere la marcia interrotta verso il 4° posto e la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Sarà una partita decisiva, assolutamente da non prendere alla leggera contro una formazione condannata alla retrocessione in Serie B da una giornata all’altra. Serve vincere, non ci sono alternative per i bianconeri in un match che vedrà Randal Kolo Muani tornare titolare vista l’assenza per infortunio di Dusan Vlahovic. Ma per arrivare al successo, serve segnare (è tra le poche ovvietà del mondo del pallone): tuttavia, la fase offensiva della Vecchia Signora sta vivendo un periodo di profonda crisi da scacciare al più presto.
LE DICHIARAZIONI POST PARMA – “E’ mancato un po’ di tutto, nella ripresa abbiamo spinto tanto, ma in maniera poco pericolosa. La valutazione su Vlahovic e Kolo Muani? Si poteva fare di più, chiaramente. La palla negli ultimi metri va messa dentro, se non lo si fa come oggi poi si rischia anche di perdere. Hanno buttato palla là e han fatto un grande goal. Noi ne abbiamo messi 20 e non abbiamo fatto niente. Questo ci manca, la cattiveria, andare in area, anche negli angoli: serve il piglio di fare goal, non solo di partecipare, andiamo per andare. Si deve lavorare lì, si deve crescere, con cattiveria, di battagliare, di andare lì a fare goal. L’ho detto ai ragazzi: non si vince con schemi, combinazioni. Si vince con quello ma soprattutto con altro”. Il messaggio lanciato a DAZN dal tecnico della Juventus Igor Tudor è arrivato chiaro e forte ai destinatari.
AMAREZZA – La sconfitta contro il Parma ha lanciato i primi segnali di critica nell’avventura di Igor Tudor sulla panchina bianconera. É stato un ko inatteso che ha complicato l’obiettivo finale della Juventus: arrivare al 4° posto e centrare la qualificazione alla prossima edizione della Champions League. Diventa difficile, tuttavia, provare a inanellare una serie di risultati utili importanti senza segnare. Il tecnico croato ha sottolineato quest’assenza di cattiveria sotto porta, questa mancanza di di carattere nell’andare a cercare un’occasione, una conclusione pericolosa, una soluzione che possa fornire un input decisivo alle partite. Dagli sguardi di Tudor, dalle sue parole, filtra un po’ di amarezza, di delusione nei confronti di giocatori sì talentuosi, ma che ancora non hanno recepito pienamente quella che deve essere, a tutti i costi, l’identità della sua Juventus.
MESSAGGIO CHIARO – Chiaro, dunque, come i destinatari di questo messaggio siano i suoi uomini nella zona offensiva del campo, in particolar modo la – nemmeno tanto – velata critica è nei confronti di Vlahovic, Kolo Muani e, seppur in maniera inferiore, anche Nico Gonzalez. Il monito di Tudor non è tanto nei confronti di una singola occasione, di un errore: è più una questione di atteggiamento, di una certa disciplina che possa permettere alla Vecchia Signora di costruire un presente che inietti una qualsivoglia dose di fiducia nel futuro. Ma se manca lo spirito, la grinta, quella sana determinazione nel prendersi con forza occasioni e risultato, diventa sempre più complesso mettere in atto quel piano di ricostruzione tanto desiderato sul profilo del gioco e della filosofia dopo l’allontanamento di Thiago Motta.
PARTITA DA ANALIZZARE – Serve maggior concretezza lì davanti, è una realtà sotto gli occhi di tutti. Ciò che tocca constatare è che quanto analizzato da Tudor è un puro e reale dato di fatto. Andiamo per un attimo a vedere quanto compiuto dagli uomini d’attacco dell’allenatore bianconero contro il Parma. Le occasioni avute dalla Juventus nella trasferta del Tardini si contano sulle dita di una mano. Se si vanno a delineare quelle che sono le conclusioni effettuate dai ragazzi di Tudor, il quadro ci porta a una prospettiva alquanto preoccupante: due soli tiri nello specchio, sei terminate fuori dalla porta difesa da Suzuki e ben otto conclusioni ribattute. E lì che Tudor sente la necessità di insistere: manca precisione, convinzione, cattiveria.
MOMENTO NO – Ma che non fosse un momento di estrema fiducia per gli attaccanti bianconeri non lo si scopre di certo ieri sera. Vlahovic (che oggi non ci sarà per infortunio) non segna dallo scorso 23 febbraio – rete decisiva siglata a Cagliari per il successo contro i sardi -, mentre Kolo Muani (dopo un avvio scoppiettante e 5 goal nelle prime tre presenze in Serie A) non punge addirittura dalla doppietta di Como del 7 febbraio. Si parla di più due mesi fa senza essere andati a segno. E allargando il campo visivo, la situazione di certo non migliora: Nico Gonzalez, in Serie A, è fermo alla rete contro il Monza del 22 dicembre dello scorso anno; l’ultimo goal messo a referto da Conceicao rimane quello decisivo per la vittoria casalinga sull’Inter; Weah ha arretrato il suo raggio d’azione e non segna dal 18 gennaio, dalla sfida al Milan, stesso discorso anche per Mbangula. Tolto dall’esame in questione Yildiz (autore di 6 goal in questa stagione di Serie A e che ha trovato la via della rete sia con il Genoa che contro il Lecce), sostanzialmente, chi avrebbe il compito di insaccare la sfera non sta portando a termine i suoi doveri da almeno 60 giorni. E anche – ma non solo – per tutti questi motivi che la Juventus sta cercando un attaccante letale in area di rigore come Victor Osimhen o Mateo Retegui.
UN FATTORE DA NON SOTTOVALUTARE – Ma non è l’unico fattore. C’è una strategia di mercato, infatti, da delineare in maniera definitiva in vista di un’estate che sarà bollente per la Juventus, a partire da quell’attacco da confermare o rivoluzionare in toto. E su questo, c’è un discorso economico da affrontare: Kolo Muani – arrivato in prestito dal PSG a gennaio – pesa a bilancio, come riporta Calcio&Finanza, 5,6 milioni di euro, a cui aggiungere 2,6 milioni di commissioni. La situazione di Vlahovic è nota ai più, con un contratto in scadenza al 30 giugno 2026. Considerando quei famosi 12 milioni netti (22 al lordo) a stagione che percepisce e la quota ammortamento da 19 milioni, la Juventus sta sostenendo un costo stagionale di 41,75 milioni. E Conceicao? Ci sono da inserire anche quei 7 milioni di euro versati al Porto per il prestito secco oneroso del portoghese. Su Nico Gonzalez, invece, ha un investimento da 38 milioni di euro complessivi e comprensivi di bonus, più i 3,6 milioni di euro netti di stipendio: considerando il costo il costo dell’ammortamento su di un contratto quinquennale e l’ingaggio al lordo, a bilancio l’ex Fiorentina pesa per un impatto totale di 11,32 milioni di euro. Una cifra totale, sostenuta quest’anno solo per questi quattro riferimenti offensivi, che arriva a poco meno di 70 milioni per un poker d’assi che ha realizzato 18 reti in Serie A. È anche da questi dati che la Juventus dovrà decidere come muovere le proprie pedine, prendendo in considerazione anche quale sarà il futuro di Tudor: sarà lui il tecnico nel 2025/26? Perché, se sì, tra le richieste ci sarà anche qualcosa che non si può comprare: la fame e la cattiveria, due requisiti che verranno richiesti già da oggi, già dalla sfida al Monza.
Tutti gli AGGIORNAMENTI in TEMPO REALE! Unisciti al canale WHATSAPP DI CALCIOMERCATO.COM: clicca qui