Caos a Marsiglia, ma De Zerbi non molla: si gioca la Champions tra mille difficoltà | Primapagina

Mentre Benatia è volato a San Siro per discutere delle situazioni di Bennacer e Luis Henrique con – rispettivamente – Milan e Inter, a Marsiglia regna il caos più totale. Il capro espiatorio di tutto è uno solo: Roberto De Zerbi. Lui che, nonostante una situazione complicata su ogni fronte, sta cercando di rimanere concentrato solo sul campo per conquistare la qualificazione alla prossima Champions League. E’ questo l’obiettivo che si erano prefissati società e allenatore a inizio stagione, e al momento l’OM è in piena corsa per centrarlo: terzo posto con 49 punti, -1 dal Monaco secondo e +2 su Nizza e Lille insieme al quarto posto.
DE ZERBI NON MOLLA – Dopo tre sconfitte consecutive, però, ora serve un’inversione di marcia già nella prossima partita contro il Tolosa in programma domenica 6 aprile alle 20.45, l’allenatore si avvicina alla gara tra mille difficoltà, costretto a gestire anche alcuni aspetti che non sarebbero di sua competenza. Storicamente Marsiglia è sempre stato un ambiente difficile (nel 2021 circa 300 tifosi hanno fatto irruzione nel centro sportivo con lancio di fumogeni), ultimamente il clima sta diventando sempre più teso ma l’allenatore non molla. Si va avanti, a testa bassa. Rispettando la parola data e provando a raggiungere il traguardo. Poi, si vedrà. De Zerbi ha un contratto fino al 2027 con opzione per altre due stagioni, ma se dovesse arrivare una chiamata dall’Italia non è escluso che possa tornare in Serie A già dal 2025/26.
LA SOCIETA’ CON DE ZERBI – E’ vero che nello spogliatoio c’è stata qualche discussione tra il tecnico e alcuni giocatori, ma le scelte dell’allenatore sono state sempre avallate dalla società e dal presidente Pablo Longoria. Anche le più estreme: “Se io non vedo mai la mia famiglia, sarà lo stesso pure per voi“, avrebbe detto ai giocatori secondo alcune ricostruzioni, per giustificare un eventuale ritiro a tempo indeterminato. Come a dire “siamo tutti sulla stessa barca, e da qui non si scende”. Lui, da condottiero, dà l’esempio agli altri. Continua a remare in mezzo alla tempesta, provando a centrare un terzo posto che lì, in un contesto del genere, avrebbe ancora più valore.
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