Le voci su un interessamento di Massimo Zanetti per la Sampdoria, tornate a circolare per la terza volta (dopo il 2020 e il 2021) stanno prendendo quota. Addirittura, pare che l’imprenditore italiano sia intenzionato a spingersi oltre la manifestazione di interesse. Da qualche giorno il suo braccio destro Luca Baraldi sta approfondendo la situazione finanziaria della società e la soluzione del bond convertibile.
INTERVENTO IN TANDEM – ll patron della Segafredo ha avuto contatti con Banca Sistema, che sta predisponendo il bond, ma anche con l’advisor Lazard. Secondo Il Secolo XIX a differenza di quanto circolato ieri, il piano di Zanetti non prevederebbe l’intervento in solitaria, bensì insieme al Wrm Group di Raffaele Mincione, che l’altro ieri a Milano con un paio di suoi collaboratori (Massinelli e Boaron) ha incontrato Banca Sistema e Lazard. Nel capoluogo lombardo c’era anche il Cda della Samp, e secondo alcune voci Bosco e Panconi avrebbero avuto un appuntamento con il gruppo.
POSIZIONE SAMP – La linea del Consiglio di amministrazione blucerchiato sembra essere ben precisa. Il board doriano vede di buon occhio l’eventuale intervento di Zanetti, che viene ritenuto un profilo perfetto per serietà e capienza economica. Zanetti oltretutto interverrebbe con fondi personali, e ci sarebbe una netta divisione di interessi con il gruppo Wrm: Mincione punta i cinema di Ferrero, evitando il fallimento di Eleven Finance, la Segafredo invece alla Sampdoria. La linea della dirigenza, o almeno di una fetta di essa, è quella di non mettere fretta.
TEMPISTICHE – La domanda che si fanno tutti, ovviamente, riguarda le tempistiche. Il bond convertibile, probabilmente di durata biennale con in pegno le azioni della Sampdoria, potrebbe consentire a Zanetti di entrare nel club evitando di trattare con la proprietà, cosa che non rientra nei piani del gruppo Segafredo, e dovrebbe essere pronto tra fine marzo e inizio aprile. Questo sarebbe il tempo limite per valutazioni e riflessioni.