Conceicao, non c’è paragone con Fonseca: tutti i dati a confronto, solo i trofei salvano questo Milan | Primapagina

2025-04-22 10:30:00 Riportiamo di seguito quanto pubblicato poco fa da CM.com:
La Coppa Italia come ultima speranza per dare un senso a questa stagione. Il Milan di Sergio Conceicao ha un’unica missione in questo scorcio finale di annata: battere l’Inter e andare in finale del torneo nazionale, per potersi giocare – in un singolo match – sia la vittoria di un trofeo che manca in bacheca dal lontano 2003 sia la possibilità di centrare la qualificazione almeno alla prossima edizione dell’Europa League. Un traguardo che è diventato più facilmente raggiungibile attraverso il percorso in Coppa, rispetto a un campionato che vede il Milan 9°.
RAGGIUNTO IL PREDECESSORE – Con ogni probabilità, saranno le ultime sfide che vedranno Sergio Conceicao sulla panchina rossonera (con i profili di Allegri, Conte, Sarri o Italiano che sono i preferiti per succedergli). Lo stesso allenatore portoghese che ha appena raggiunto l’identico numero di partite di Fonseca alla guida del club rossonero: 24. Sorge, dunque, spontanea una domanda: quali e quanto profonde sono le differenze fra i due tecnici nelle loro rispettive avventure in quel di Milano?
IL PERCORSO DI FONSECA – Per analizzare come siano andati i due rispettivi percorsi, bisogna prendere in considerazione che Fonseca è stato sulla panchina del Milan in 24 occasioni, distribuite su 3 competizioni, mentre Conceicao ha avuto la possibilità di disputare anche la Supercoppa Italiana (vinta con una doppia rimonta su Juventus prima e Inter poi). Ma passiamo alle statistiche: l’attuale allenatore del Lione ha trovato la via del successo in 12 incontri, pareggiando 6 partite e perdendo altrettante sfide, per una media punti generale che si attesta a 1.75, centrata grazie ai 42 punti complessivi realizzati sui 72 disponibili. Dal canto suo, Fonseca ha permesso al Milan di andare a segno per ben 44 volte, subendo 27 reti fra tutte le competizioni. Al momento del suo esonero, Fonseca ha lasciato in eredità un Milan sì ottavo in Serie A, ma che era riuscito a tornare alla vittoria in un derby contro l’Inter dopo 6 ko consecutivi e che, anche grazie alla straordinaria vittoria al Bernabeu sul Real Madrid, si trovava a un passo dalla qualificazione diretta agli ottavi di finale di Champions League.
L’AVVENTURA DI CONCEICAO – Conceicao arriva al Milan e, pronti via, entra nella storia della società lombarda, vincendo un trofeo (la Supercoppa Italiana) alla sua seconda partita come guida tecnica del club rossonero. Un ottimo inizio per il portoghese, sconfessato dall’attuale percorso nelle altre competizioni: seppur il Milan si giochi l’accesso alla finale di Coppa Italia, si trova nono in campionato (lontano dall’obiettivo Champions) ed è uscito ai playoff della massima competizione europea per mano del Feyenoord, non centrando quel traguardo degli ottavi tanto vicino con Fonseca. E i dati? Conceicao, in generale, ha vinto 11 partite, ne ha pareggiate 5 e ne ha perse 8, subendo 30 reti e mettendone a segno 37. Media? 1.58 punti a match.
DATI A CONFRONTO – I primi dati visionati, dunque, ci portano di fronte a una realtà ben precisa: nello stesso numero di partite, le statistiche del Milan di Conceicao sono inferiori a quelle della formazione rossonera con Fonseca alla guida. A rafforzare questa tesi ci sono in realtà altri dati: il Milan effettua meno dribbling con successo (140 contro 157), calcia meno verso lo specchio della porta (83 a 92) e perde un maggior numero di possessi (1684 a 1781). In sostanza, è una squadra che crea meno e che ha visto diminuire la propria produzione e pericolosità offensiva. Inoltre, c’è un altro da portare sotto la lente d’ingrandimento: il Milan soffre di un vero e proprio tabù negli scontri diretti.
SCONTRI DIRETTI HORROR – Diamo uno sguardo ai confronti con le big italiane in campionato di Fonseca prima e di Conceicao poi.
Con Fonseca in panchina:
- 3ª giornata, Lazio – Milan 2-2;
- 5ª giornata, Inter – Milan 1-2;
- 7ª giornata, Fiorentina – Milan 2-1;
- 10ª giornata, Milan – Napoli 0-2;
- 13ª giornata, Milan – Juventus 0-0;
- 15ª giornata, Atalanta – Milan 2-1;
- 18ª giornata, Milan – Roma 1-1.
Con Conceicao in panchina:
- 21ª giornata, Juventus – Milan 2-0;
- 23ª giornata, Milan – Inter 1-1;
- 9ª giornata, Bologna – Milan 2-1;
- 27ª giornata, Milan – Lazio 1-2;
- 30ª giornata, Napoli – Milan 2-1;
- 31ª giornata, Milan – Fiorentina 2-2;
- 33ª giornata, Milan – Atalanta 0-1.
Il confronto in Serie A, seppur entrambi non abbiano saputo permettere alla squadra di rendere al meglio delle potenzialità e delle aspettative, è chiaro: Fonseca, su 7 scontri diretti, ne ha vinto uno, pareggiati tre e persi tre, con 7 goal fatti e 10 subiti, conquistando 6 punti per una media di 0.86 a match. Conceicao, invece – con due big match con Bologna e Roma ancora da disputare -, non ha vinto alcuno scontro diretto, pareggiandone due e uscendo sconfitto in cinque occasioni, mettendo a segno 4 reti e subendone 10, conquistando così 2 punti per una media di 0.29 a incontro.
MERCATI DIFFERENTI – Il rischio è che Conceicao centri solamente il nono posto, fallendo ogni possibile qualificazione alle prossime coppe europee e lasciando un Milan che dovrà giocare ad agosto i turni preliminari di una Coppa Italia che quest’anno può vincere: un triste primato che non accadeva dal 2016. Va sottolineato, inoltre, come i due allenatori abbiano usufruito di due mercati completamente differenti: se Fonseca ha visto l’arrivo di quel mediano come Fofana che tanto serviva ai rossoneri e di un centrale roccioso in Pavlovic, Conceicao ha potuto utilizzare armi diverse per la propria filosofia di gioco – al di là dei risultati ottenuti -, con la sessione di gennaio che ha portato in dote un vero 9 come Gimenez, un fantasista come Joao Felix e un leader tecnico e carismatico come Walker. Un mese invernale che ha sconfessato la linea scelta in estate e ha rivoluzionato la rosa rossonera in corso per poter fare in modo di centrare gli obiettivi prefissati. Traguardi mai raggiunti, tuttavia. Resta solamente quella Coppa Italia (utile anche per la qualificazione in Europa League e per tornare a vincere due trofei nella stessa stagione dopo 17 anni di astinenza dall’accoppiata Supercoppa Europea e Mondiale per Club dell’annata 2007/08) che porterebbe a due il conto dei trofei stagionali vinti. L’unico dato, a ora, in cui Conceicao è riuscito a fare meglio di Fonseca al Milan.
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