Corriere dello Sport – non si esclude l’addio, il club valuta le offerte

2025-06-16 08:25:00 Fioccano commenti e discussioni a causa dell’ultima news del Corriere:
L’unica certezza è l’impossibilità di ripetersi: dopo un campionato giocato per intero, minuto per minuto dalla prima all’ultima giornata, Evan N’Dicka salterà parecchie partite in autunno per rispondere alla convocazione della Costa d’Avorio, che difenderà il titolo africano nel torneo in programma in Marocco dal 21 dicembre al 18 gennaio. Questo significa che la Roma non lo avrà a disposizione per almeno un paio di grandi sfide, contro Juventus e Atalanta. Il resto è una serie di dubbi, strategici e tattici, che l’imminente insediamento di Gian Piero Gasperini aiuterà a risolvere.
Il primo problema è capire se N’Dicka giocherà ancora nella Roma alla fine del mercato estivo. I problemi finanziari, determinati dall’accordo con l’Uefa in scadenza a dicembre 2025, impongono a Ghisolfi di incamerare liquidità e plusvalenze al più presto, per non inciampare nelle sanzioni più dure che già Ranieri aveva annusato durante l’inverno («Possiamo prendere i giocatori che vogliamo ma poi l’Uefa ci impedirebbe di partecipare alle coppe europee»). Considerando che Svilar resterà, forte del rinnovo del contratto, i calciatori più appetibili sul mercato sono tre: Angeliño, che potrebbe finire in Arabia Saudita agli ordini di Inzaghi per 25 milioni, più Koné e appunto N’Dicka. L’ultimo della lista è quello che per assurdo converrebbe di più vendere, a parità di proposte, perché due anni fa è arrivato a parametro zero dall’Eintracht: tutto ciò che entra in cassa diventa quindi plusvalenza, incentivo non trascurabile. Poi però dipenderà dalle offerte. Qualche settimana fa N’Dicka ha detto di non essere insensibile al richiamo dei grandi club europei pur riconoscendo alla Roma il diritto di valutare per prima ogni mossa. Al momento i manager non hanno prefigurato a Ghisolfi uno scenario interessante. Del resto non è semplice per N’Dicka, che guadagna circa 4 milioni netti, trovare una squadra disposta a investire su di lui. Sono poche le società in Europa che possono tentarlo con uno stipendio superiore a quello che gli garantirebbe la Roma fino al 2028. L’altra incognita, ove la linea della continuità dovesse prevalere su ipotesi centrifuga, sarebbe la posizione in campo. Nei due mesi poco fortunati di Ivan Juric, che è un discepolo fedele di Gasperini, N’Dicka aveva giocato sempre da centrale fra i centrali. E’ tornato sul centrosinistra con l’avvento di Ranieri, per fare posto prima a Hummels e poi a Mancini. Che succederà nel nuovo corso? Non sarebbe così strano se Gasp condividesse con Juric l’idea di spostarlo nel mezzo, perché gli altri due difensori nella sua visione di calcio devono partecipare molto alla costruzione della manovra offensiva e magari inserirsi nell’area di rigore avversaria. Non è un lavoro al quale N’Dicka è abituato. E così, se diamo per buono tra i titolari Mancini e consideriamo Celik una riserva, nel terzetto che serve a Gasperini per dormire tranquillo manca almeno un difensore titolare. Anzi due, se N’Dicka andrà via. E comunque due rinforzi, numericamente parlando, sono indispensabili proprio per il periodo della Coppa d’Africa. Kumbulla, di ritorno dal prestito all’Espanyol, può essere uno di questi. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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