Cristiano Ronaldo, un altro trofeo nella sua bacheca infinita: si fa male, non guarda i rigori e poi piange di gioia | Primapagina

2025-06-08 23:51:00 Fa notizia quanto riportato poco fa da Calciomercato.com:
AFP via Getty Images
Un ragazzo di 40 anni che vince il suo 36esimo trofeo in carriera può piangere di gioia? Può vivere i calci di rigore di una “misera” (se confrontata a tutto quel che ha vinto con Manchester United e soprattutto Real Madrid, a livello individuale e di squadra) Nations League, peraltro già vinta nel 2019, senza nemmeno il coraggio di guardare? Sì, se il ragazzo in questione si chiama Cristiano Ronaldo.
Il fenomeno di Madeira, ormai giunto al goal numero 938 in carriera, probabilmente andrà avanti finché non raggiungerà la fatidica cifra dei 1000 nel campionato professionistico di qualche angolo sperduto del globo. Niente Mondiale per Club, come lui stesso ha annunciato, ma la capacità di timbrare anche in partite di livello top come Portogallo-Spagna, finale di una manifestazione UEFA, rimane. Palloni toccati in 88 minuti? Una ventina, quelli che gli hanno lasciato Le Normand e soprattutto Huijsen, nuovo giocatore del “suo” Real. Eppure il goal di Nuno Mendes parte da un suo scatto in perfetto timing per evitare la trappola del fuorigioco per una questione di millimetri, mentre per il 2-2 è un saggio di opportunismo, malizia nello sbilanciare Cucurella e perseveranza.
Mancherebbe solo il Mondiale ad una bacheca che trabocca di riconoscimenti di ogni tipo: il 2026 l’ultima occasione, come è stato il 2022 per Messi con l’Argentina. Curioso il fatto che sia nel 2016 per l’Europeo vinto in Francia, sia quest’anno per la Nations strappata alla Spagna, Ronaldo abbia dovuto alzare bandiera bianca per via di un infortunio. Allora è stato Eder, stavolta invece la scena è stata tutta di Diogo Costa e soprattutto Nuno Mendes, il terzino che ha raccolto idealmente l’eredità di Fabio Coentrao come miglior attore non protagonista del kolossal che racconterà la leggendaria carriera di CR7.