Diritto sportivo | Perché la Lega è sul piede di guerra per lo Sports Act?

Diritto sportivo |  Perché la Lega è sul piede di guerra per lo Sports Act?

Cari lettori di JustCalcio.com, vi proponiamo questa news sulla Liga spagnola appena arrivata in redazione:

25/10/2022 alle 11:01

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L’assemblea dei club di Prima e Seconda Divisione, che si riunisce giovedì a Madrid, può prendere la decisione di interrompere la competizione della Lega dal giorno successivo in segno di bocciatura della nuova legge sportiva

La federazione calcistica professionistica si oppone al nuovo testo legislativo che sarà votato al Congresso tra circa un mese

Il Assemblea dei club di Prima e Seconda Divisioneche si riunisce giovedì a Madrid, può prendere la decisione di interrompere la competizione di campionato dal giorno successivo in segno di rifiuto del nuova legge sportiva che sarà elaborato a breve dal Congresso dei Deputati. Solo tre squadre -Real Madrid, Barça e Athletic- accolgono con favore il nuovo testo legale, a cui si oppone politicamente anche United We Can, partner del PSOE nel governo centrale. Quali sono le ragioni di questa forte opposizione?

1. PIÙ POTERE PER LA FEDERAZIONE E MENO PER LALIGA?

Tutto il Primo e il Secondo club, tranne tre, lo difendono l’indipendenza e la sostenibilità del calcio dal momento che il nuovo testo -tre sono gli articoli che vengono respinti- garantirà, se non ci saranno modifiche dell’ultimo minuto, un maggiore potere decisionale alla federazione calcistica (RFEF), da tempo in lotta con LaLiga.

Ad esempio, secondo fonti LaLiga, la nuova legge conferirà alla RFEF poteri come l’inserimento del calendario delle partite, l’imposizione di un determinato pallone da giocare o la riduzione del numero di club partecipanti al campionato. Per questo ritengono che il nuovo testo legislativo -in cui PSOE e PP si sono trovati d’accordo- tagli l’indipendenza del datore di lavoro del settore e mette in pericolo l’economia del calcio professionistico, creando incertezza e insicurezza legale per LaLiga e i club, che ora hanno in mano se lasceranno in aria la prossima giornata di campionato.

2. IL BACKGROUND DELLA SUPER LEAGUE

Forse è uno degli aspetti che più preoccupa i datori di lavoro del calcio. La nuova legge sarà una spinta per i promotori di super campionatospecialmente per Florentino Pérez, presidente del Madrid? La Liga crede di sì e per questo nella giornata di ieri ha realizzato una campagna con presidenti, direttori generali di club, corredata da testi pubblicitari, in cui veniva mostrato il rigetto della legge. È stato offerto in tutte le parti tranne nel Real Madrid-Siviglia e il Barça-Atleticoper ovvie ragioni.

I servizi legali della Liga ritengono che il nuovo ddl sportivo tolga loro potere di veto a quei club che decidono di partecipare a campionati diversi da quelli ufficiali; ovvero la Lega e le competizioni sponsorizzate dalla UEFA o dalla FIFA. E, soprattutto -in pratica solo- la Super League che sponsorizza la Madrid con il principale supporto di barca.

Il campionato professionistico ha realizzato un ampio studio commerciale secondo il quale, se il testo non fosse modificato, in Spagna si perderebbero entrate per complessivi 9.000 milioni di euro e circa 100.000 posti di lavoro diretti e indiretti sarebbero a rischio contemporaneamente. «Allo stesso tempo – contano dall’agenzia – il tesoro spagnolo cesserebbe di far entrare, inoltre, circa 2.100 milioni in concept di tasse riscosse».

3. DIRITTI COMMERCIALI

Pochi giorni fa Javier Tebas, presidente della Liga, si è recato insieme ai membri della commissione delegata dell’ente, un totale di 15 persone, nell’ufficio del ministro della Cultura e dello Sport, Miquel Iceta, al quale hanno consegnato le accuse con il modifiche richieste. LaLiga ritiene che anche la perdita del potere di “sfruttare i diritti commerciali in tutti gli aspetti” sia a rischio. Tra questi l’accordo firmato con CVC del valore di 2.000 milioni di euro per lo sviluppo del calcio spagnolo.

4. L’AMBIENTE EUROPEO

“La Liga si ritroverà senza protezione a livello internazionale”, litigano anche dai boss del calcio poiché, dopo aver letto il ddl, osservano di essere lasciati senza argomenti legali – ancora una volta lo sfondo è la Super League – a differenza di quanto accade in altri campionati come quello francese, tedesco o italiano. Ed è qui che LaLiga guarda e accusa direttamente Florentino Pérez e parla di pressioni per difendere gli interessi del presidente del Madrid. “Con la nuova legge non saremo competitivi”, si argomenta da LaLiga ed è in questo aspetto che i benefici a rischio aumentano ancora di più se il nuovo testo viene alla luce senza che ci sia una variazione importante: oltre 185.000 posti di lavoro e una raccolta di 4.100 milioni che equivale all’1,37% del PIL spagnolo.

5. LA SITUAZIONE POLITICA

Antónia Jover è una deputata per Maiorca di Unidas Podemos, la cui formazione è un membro del PSOE nel governo. Tuttavia, in questo caso, il suo gruppo non è d’accordo e sosterrà questo martedì nell’ultima sessione della commissione che studia il disegno di legge prima che venga votato l’emendamento di Comprom, che spera sarà seguito dalla maggioranza dei gruppi che di solito sostengono il governo coalizione. “E’ un emendamento che difende i piccoli club, dai più potenti, affinché la distribuzione dei benefici sotto tutti gli aspetti, compreso l’audiovisivo (che con la nuova legge non è a rischio secondo LaLiga), sia più equa”. Secondo Jover “entro un mese massimo” la legge sarà votata al Congresso.

Non mancheremo di aggiornarvi in caso di ulteriori sviluppi sulla vicenda.



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