Gazzetta – Juve, Allegri esonerato? Piacciono Thiago Motta e Tudor

Gazzetta – Juve, Allegri esonerato? Piacciono Thiago Motta e Tudor

2023-05-24 15:51:39 Arrivano conferme dalla GdS:

Qualora il livornese non fosse più l’allenatore dei bianconeri a fine stagione, l’erede avrebbe un preciso identikit: profilo giovane, idee fresche e soprattutto costi abbordabili. Per questo le ipotesi Conte o Spalletti sarebbero poco percorribili

Giovanni Albanese

Quando Max Allegri dice che resterà al 100% alla Juventus è perché – senza troppi giri di parole – spiega che “abbandonare ora sarebbe da vigliacchi”. Quel ricco contratto che lo lega al club fino al 2025 è un punto fermo per lui e anche per il club, anche se le ultime parole di John Elkann sull’impegno richiesto al tecnico per le prossime due partite lasciano spazio a scenari alternativi. “Ho parlato col nostro allenatore – aveva infatti detto il numero uno di Exor all’indomani della disfatta di Empoli -, sente la responsabilità della nostra storia ed è determinato con la squadra ad affrontare le due prossime partite per meritare l’Europa sul campo”.

SITUAZIONE SURREALE

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La Juventus, per quanto conquistato sul rettangolo verde, oggi sarebbe seconda: la discussione attorno all’allenatore e al suo operato non può non tenerne conto, ancora di più per aver tenuto la barra dritta – da aziendalista, come ama definirsi – per l’intera seconda parte della stagione. Dalle dimissioni del vecchio cda presieduto da Andrea Agnelli al -15 di gennaio, fino al -10 a pochi minuti dal match di Empoli: tenere in mano la squadra non è stato per niente facile. Lo stesso allenatore, in qualche scampolo di umanità nel post gara del Castellani, è apparso fortemente provato, stanco della situazione surreale a certi livelli. Poi, però, ha rimesso la corazza e ha rilanciato: contro Milan e Udinese vuole due vittorie, la squadra alla ripresa degli allenamenti alla Continassa si è mostrata pronta a seguirlo.

VISIONE

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Le valutazioni del club dovranno esserci, ovviamente a bocce ferme: e andranno oltre gli ultimi sei mesi vissuti con grande professionalità da parte di tutto il gruppo squadra. L’Allegri bis però è un esperimento che fin qui non ha funzionato, neanche nel suo primo anno e mezzo (nessun trofeo nella passata stagione e retrocessione dalla Champions League nella prima parte di quest’anno) e per andare avanti insieme bisogna cambiare almeno i presupposti. “Io credo che si debba parlare con la società e sapere innanzitutto dove di gioca, se in Europa o meno. Poi da lì si riparte – ha detto l’allenatore -. Non si può dire che la Juve può tornare subito a vincere se saremo fuori da tutto. L’importante è essere tutti allineati”. Ma, dopo due stagioni a mani vuote, il club vuole tornare a vincere o, quantomeno, creare i presupposti per farlo.

CONSAPEVOLEZZA

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La volontà della famiglia è quella di garantire ancora una squadra ambiziosa, appunto all’altezza degli oltre cento anni di storia del club. Partendo dallo spirito e dalle idee, dai giovani ma anche dalla consapevolezza del valore della maglia che s’indossa, considerato che in questi ultimi anni le risorse non sono mancate ma non hanno portato ai risultati sperati. Se è vero che Allegri al suo arrivo ha avuto solo Locatelli e Kean in più rispetto a Pirlo (che aveva perso lo scudetto, ma messo in bacheca due trofei, potendo contare anche su un fuoriclasse come Cristiano Ronaldo), le sessioni di mercato a seguire hanno portato a Torino diversi calciatori utili per riprendere la via del successo: da Vlahovic a gennaio dell’anno scorso a Di Maria l’estate passata, oltre che Pogba, Bremer, Kostic, Milik e Paredes.

SEPARAZIONE DA ALLEGRI?

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Ci sono le condizioni per pensare a una separazione tra Allegri e la Juventus al termine della stagione? Potenzialmente sì, anche se per adesso filtra fiducia massima da parte della società nei confronti del tecnico e nessuna volontà di aumentare le spese di gestione con un doppio allenatore sotto contratto, come avvenuto tra il 2019 il 2022 con sovrapposizioni per tre stagioni di seguito. Lo stesso Giuntoli, nei colloqui con il board bianconero, ha espresso la volontà di partire da Allegri: forse anche per questo la proprietà ha chiuso in fretta il cerchio sul nuovo direttore sportivo. E, stando a quanto risulta, anche Allegri non avrebbe alcun problema a lavorare con l’attuale diesse del Napoli, per quanto sia un po’ risentito per non essere stato coinvolto su questa ipotesi a differenza di altre in cui ha espresso il suo parere.

IPOTESI CREDIBILI

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Si giungesse alla decisione di allontanare Allegri, l’erede avrebbe un preciso identikit: profilo giovane, idee fresche e soprattutto costi abbordabili. Per questo le ipotesi Conte o Spalletti sarebbero poco percorribili. La Juve andrebbe su una candidatura alla De Zerbi degli ultimi anni (non più praticabile ormai, dopo il suo trasferimento in Premier League) e cioè su un allenatore pronto per il salto in una big, dopo aver fatto esperienza su un livello intermedio. Un nome come Italiano, che ha centrato due finali con la Fiorentina, sarebbe spendibile con credibilità: anche se nel caso specifico il tecnico ha una clausola da 10 milioni. A più riprese, nel recente passato, alla panchina bianconera è stato accostato il nome di Dionisi, ben saldo al Sassuolo. Qualche voce c’è anche su Palladino.

PISTE DA MONITORARE

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Le candidature forti sarebbero quelle di Tudor e di Thiago Motta, seppur con logiche diverse. Il primo, ora al Marsiglia, conosce a fondo la Juve e anche parte della rosa attuale per averla allenata da collaboratore di Pirlo. Il secondo, in una visione più ampia, sembra uno degli allenatori con maggiore prospettiva nel nostro campionato e avrebbe tutta la credibilità necessaria all’interno di uno spogliatoio top. Un nome a sorpresa, in arrivo dall’estero, potrebbe essere quello di Conceiçao, vecchia conoscenza del calcio italiano per i suoi trascorsi da calciatore alla Lazio e al Parma. L’altro, di rientro dalla sua ultima avventura in Spagna, sarebbe Gattuso, che ha già lavorato con Giuntoli. Quest’ultimo, però, partirebbe con Allegri.



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