GdS – Calciomercato Milan, priorità al vice-Theo. Ma se parte Leao pronti Pulisic e Okafor. E Ziyech…

GdS – Calciomercato Milan, priorità al vice-Theo. Ma se parte Leao pronti Pulisic e Okafor. E Ziyech…

2022-09-28 21:22:43 Fioccano commenti e discussioni a causa dell’ultima news della rosea:

Le trattative dei rossoneri, a cui servono un terzino sinistro e un esterno destro, ruoteranno in base al destino del portoghese

Gennaio è lontano, ma solo sul calendario. E, come dice sempre chi se ne occupa, il mercato non chiude mai. Con altre parole l’ha confermato anche Paolo Maldini dal palco del Festival dello Sport a Trento: “Il mercato è dinamico, parti con un’idea e ti ritrovi poi, per svariati motivi, a portarne avanti un’altra”. E allora, se l’argomento è dinamico, in altre parole significa che è sempre attuale. Allenatori e dirigenti, quando si è al di fuori delle finestre ufficiali di trattative, di solito buttano palla in tribuna: se ne parlerà a tempo debito. Intanto, però, lavorano sottotraccia. Perché poi emerge sempre qualche esigenza, dettata dalla tattica o dall’infermeria.

ROTAZIONI

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Nel caso del Milan occorre partire da una certezza: il numero. Ovvero la rosa. Che è nutrita. Senz’altro più nutrita di quanto immaginasse e volesse Pioli, che il giorno del raduno storceva il naso con chi gli prospettava un gruppo da ventotto uomini, e adesso deve gestirne uno da trenta. Certo, le rotazioni chieste da un calendario che martella senza sosta sono evidenti. Meglio essere in più che in meno. Trenta giocatori, al netto di alcune sofferenze strutturali, significa che nel mercato di riparazione i tifosi non devono attendersi cose particolari. Cosa che infatti la dirigenza rossonera sta facendo filtrare con decisione. Le condizioni e gli eventuali interventi saranno quindi dettati da esigenze particolari: se dovesse esserci una cessione illustre (magari illustrissima); se, disgraziatamente, dovessero verificarsi necessità molto impellenti in termini di infortuni; e se la classifica – diciamo in caso di classifica molto, molto buona – richiedesse qualche aggiustamento per rinforzare la rosa. Proiezioni, quindi, nulla più. Anche perché sino a questo momento il Milan ha spiegato chiaramente al suo interno, e agli osservatori esterni, di poter viaggiare a marce alte anche senza un apporto imprescindibile da parte dei nuovi arrivati. La sessione estiva ne ha portati sette a Milanello. In ordine di ruolo: Thiaw, Dest, Pobega, Vranckx, Adli, De Ketelaere, Origi. Fra questi nomi qualcuno scorge un indispensabile?

TEMPISTICHE

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E se da un lato questa riflessione può essere un legittimo rammarico, dall’altro la medaglia luccica: Pioli ha consegnato alla sua squadra una tale conoscenza ed esperienza collettiva da rendere, ora come ora, quasi superflui i rinforzi estivi. Il Diavolo gira a prescindere dagli interpreti, e lo sa fare bene affidandosi a chi ha già assimilato la filosofia dell’allenatore. Sottolineiamo, ovviamente, l’“ora come ora”: De Ketelaere e Pobega, per esempio, sono due ottimi innesti destinati a prendersi la scena, si spera in tempi non troppo dilatati. Ma dove soffre un po’ il Milan? Rispondendo a questa domanda si può trovare una risposta sugli eventuali rinforzi di gennaio. Due, in particolare, le zone di campo: in difesa a sinistra, e in attacco a destra. Lo racconta bene il campo. L’infortunio attuale di Hernandez spiega che in rosa non c’è davvero qualcuno che possa tamponare sul serio l’emergenza. Altrimenti, oltre allo scontato Ballo-Touré, non si parlerebbe di adattare Calabria o Dest a sinistra. E a destra, nel tridente, Saelemaekers e Messias lottano ogni partita per una maglia con alterne fortune.

OPZIONI

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Attenzione però allo scenario epocale. Dove per epocale si intende il coinvolgimento di Leao. Il Milan ha difeso il suo top player dagli attacchi del Chelsea in estate, e la cosa è nota. Ha resistito nonostante offerte che sfioravano la tripla cifra. Ma a gennaio è facile pensare che i Blues possano tornare alla carica. Rafa sta diventando quasi una questione di principio per il club londinese, e questo è un fatto che va di pari passo con il dialogo per il rinnovo del portoghese. Detto con parole diverse: se la trattativa restasse su binari proficui, anche gennaio scorrerebbe senza lasciar traccia; ma se restasse impantanata, allora a quel punto occorrerebbe davvero pensare all’eventualità di una cessione. Perché un conto sarebbe fare un prezzo a un anno e mezzo dalla scadenza, un altro dodici mesi prima. Dove potrebbe quindi eventualmente indirizzarsi il Milan, se si ritrovasse drammaticamente privo di Rafa a metà stagione? Il Chelsea stesso potrebbe avere una soluzione, ed è il nome di Pulisic. Nome già uscito nei mesi scorsi, gradito al club rossonero. Il 24enne esterno statunitense accetterebbe volentieri, anche perché a Londra fin qui ha giocato pochino. L’altro nome è quello di Okafor, 22 anni, che il Milan conosce da tempo e che al Milan ha già anche segnato in questa Champions (così come al Chelsea). Lo svizzero piace in via Aldo Rossi, e vista l’età sarebbe un nuovo prospetto da far crescere in termini di campo e di cartellino. Per quanto riguarda la fascia destra, invece, si torna al Chelsea e al “solito” Ziyech. Con Tuchel poco spazio, ora che i Blues hanno cambiato allenatore si vedrà. Ma il marocchino potrebbe dare quell’imprevedibilità che spesso manca su quella corsia.



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