GdS – Cardinale: “Milan, non starò fermo. I club vanno shakerati un po’…”

GdS – Cardinale: “Milan, non starò fermo. I club vanno shakerati un po’…”

2022-10-20 00:50:58 Lettori di JustCalcio.com, vi riportiamo in versione integrare l’ultima notizia di calciomercato della GdS:

Il proprietario rossonero ha parlato al convegno “Invest in Sports” a New York: “Il gap con la Premier League si vede anche in Champions, c’è grande disparità nei diritti tv. Ho scelto la continuità con Elliott, non investo pensando a quando uscirò”

L. Bianchin – S. Cantalupi

Attivismo, continuità con Elliott, lavoro per ridurre il gap tra Serie A e Premier League. Gerry Cardinale, uomo di riferimento di RedBird, il fondo che ha acquistato il Milan da Elliott, è intervenuto a New York a “Invest in Sports”, convegno organizzato da Sportico. All’interno dello spazio “Expanding International Portfolios”, ha ribadito alcuni concetti già espressi in passato e ha dato qualche traccia per capire come sarà il suo lavoro a Milano nei prossimi mesi. “Non puoi solo comprare un club e star fermo – ha spiegato -. La sfida è shakerarlo un po’. Non puoi andare a pistole spianate, dobbiamo capire come fare ma di sicuro possiamo dare un bel contributo”.

Italia

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L’Italia in particolare per lui è una sfida affascinante e complessa: “A un livello macro, i parametri tra leghe sono uguali, ma ogni campionato ha le sue sfumature da tenere presente. In Italia ad esempio non ci sono stadi nuovi dal 2011, è significativo”. In particolare, Cardinale è tornato sul rapporto tra il valore dei diritti tv in Serie A e in altri grandi campionati: “C’è disparità in questo senso. Il valore dei diritti tv in Premier League è triplo rispetto all’Italia e in Liga il rapporto è di due a uno”. Il suo piano è chiaro, come spiegato a fine settembre a Leaders Week, altro evento di questo genere: potenziare il Milan, aiutarlo a crescere e trascinare con sé il movimento italiano. Aumentare il valore dei diritti tv del campionato partendo dalla crescita di valore di un singolo club.

Aziende di entertainment

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La sfida chiaramente è complessa: “Investire nel Milan è un ibrido tra le esperienze che ho vissuto con Liverpool e Tolosa”, ha detto Cardinale. E poi, allargandosi a parlare di Milan e club moderni: “I club ora sono aziende di entertainement. Quello che ho imparato con Yankees e Red Sox è che non puoi vincere sempre. È anche questo il bello dello sport. Il Milan ha vinto uno scudetto e le aspettative sono di rifarlo, ma in Champions ora vediamo che c’è grande differenza con la Premier League”.

Rete multi-club

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Cardinale, in una tavola rotonda durata una quarantina di minuti, ha lasciato intendere che resta assolutamente sul tavolo il suo progetto di costruire una rete di club, di diversi sport e nazioni, con un’unica proprietà. Una sorta di proprietà multi-club, che può spaziare dal Milan agli Yankees, dai Rajasthan Royals di cricket ai Pittsburgh Penguins di hockey, tutti club cui ha avuto e ha relazioni. “Una proprietà con diversi club in diversi sport è interessante, io credo che così si possano avere benefici strategici – ha detto -. Attraverso le sinergie puoi crescere. È tutto molto teorico ma c’è una logica secondo me”.

Impegno lungo

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E ancora: “Elliott nel Milan ha fatto un grande lavoro e io ho scelto la continuità. La durata del mio impegno? Non sono preoccupato dell’exit strategy. Non investo per pensare a quando uscirò”. In chiusura, a Cardinale è stata fatta una domanda sulla SuperLega, tema sempre delicato. Cardinale ha sorriso, ha sottolineato il contesto in cui si opera (“Dobbiamo occuparci della differenza tra Premier League e Serie A”), ha parlato del rapporto complesso tra i club e le leghe in cui operano e ha fatto notare: “Quando arrivi a certi livelli, tutto diventa molto politico. Il mio lavoro è abbassare testa e lavorare. È interessante però capire perché certe cose accadono”.



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