GdS – Farioli nuovo tecnico Nizza | Gazzetta.it

GdS – Farioli nuovo tecnico Nizza | Gazzetta.it

2023-07-04 14:24:07 Amici di JustCalcio.com, vi segnaliamo l’ultima notizia a tema calciomercato proveniente dalla Gazzetta:

Giovane come Nagelsmann, laureato in filosofia, ha lavorato con De Zerbi e in Turchia: “Il mio calcio è fatto di relazioni tra i giocatori”

E legante in completo e cravatta blu marino, lo sguardo sicuro rivolto alla compagna Agata e alla figlia Lea che ad agosto compie un anno e porta la maglia numero 4 di Dante, Francesco Farioli risponde con disinvoltura e un po’ di emozione ben nascosta in inglese e in italiano – sul francese deve ancora migliorare, da settimana prossima lezioni intensive – alla curiosità della nuova, prestigiosa platea. Per il 34enne tecnico toscano, fresco di corso Uefa Pro a Coverciano, è l’occasione che aspettava, dopo un’estate di corteggiamenti che non si sono concretizzati: Watford, Braga, soprattutto Sunderland, qualche chiamata dall’Italia non abbastanza coraggiosa. «Il Nizza è il progetto che mi ha affascinato di più, l’ho sposato con lo stesso entusiasmo e la stessa passione che mi hanno trasmesso la proprietà, il presidente e il d.s. fin dai primi colloqui», ci confessa Farioli. E poi, in conferenza stampa, di fianco al presidente Jean-Pierre Rivere e al d.s. Florent Ghisolfi insiste: «È il miglior progetto che avrei potuto trovare nel mio percorso». I primi contatti circa un mese fa, nelle ultime due settimane l’accelerata e la chiusura della trattativa. Farioli porta in Costa Azzurra uno staff composto dai suoi assistenti Daniele Cavalletto – conosciuto ai tempi della Lucchese – e Felipe Sanchez Mateos, il videoanalista Osman Kul e l’allenatore dei portieri Jarkko Tuomisto. Non è un dettaglio: lo staff è decisivo nel progetto di lavoro del giovane tecnico. 

Curriculum

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Ad appena 34 anni, Farioli ha giù un solido curriculum: nell’ultima stagione e mezza ha guidato l’Alanyaspor in Turchia – con record di punti al primo colpo – di cui era già stato vice, prima di prendere la guida del Fatih Karagumruk. Aveva 31 anni, età che gli è valsa il soprannome di “Nagelsmann italiano”. Ha iniziato a lavorare giovanissimo, nei dilettanti della Fortis Juventus e alla Lucchese, poi è volato in Qatar, alla Aspire Academy, una sorta di università del calcio. La chiamata di Roberto De Zerbi, che aveva letto su internet una sua relazione riguardo al Foggia, gli ha cambiato la vita: allenatore dei portieri e collaboratore a tutto tondo al Benevento e poi al Sassuolo. Lì le strade si sono divise: Farioli ha deciso di volare da solo e sviluppare le proprie idee.

le ispirazioni

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 In Turchia, intanto, il giovane tecnico ha esportato le idee di De Zerbi, uno dei suoi riferimenti che si allargano anche a Guardiola – ovviamente -, Gasperini, Bielsa, l’amico Spalletti, anche per la comune matrice toscana. Il suo ultimo Alanyaspor aveva statistiche simili per possesso, occasioni, passaggi, vicinissimi al Napoli scudettato. Le influenze risalgono anche al Sudamerica – Diniz con il Fluminense è un osservato speciale – ma pure a… Hegel e Darwin. Farioli è laureato in filosofia, e nel suo caso non è un semplice pezzo di carta appeso al muro. Fa parte del suo bagaglio di allenatore. «Hegel insegna: “Parti da una tesi, gli giri intorno con una antitesi, e quel che viene fuori è una sintesi arricchita”. I maestri ispirano, ma poi devi metterci del tuo».

il modello

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 Il suo calcio parte dal basso, letteralmente. Perché Farioli non è mai stato calciatore professionista e perché la costruzione dal portiere è un marchio di fabbrica. Ma la proposta è molto più ampia: «Il desiderio è essere una squadra che voglia comandare il gioco – ha spiegato alla platea nizzarda -, controllare la partita con il possesso, ma anche con efficacia, creare opportunità con una fase di possesso fatta di idee e connessioni. È un’idea di calcio che vuole aiutare i giocatori a creare relazioni, perché i giocatori sono al centro del progetto». Ad aiutarlo, ancora la filosofia: «L’evoluzione della specie avviene come risultato di caso e necessità, proprio come nel calcio. Nella lotta per la vita, si salvano le specie che sono più abili ad adattarsi alle circostanze e alle necessità che via via si presentano».

inizio difficile

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La lotta per la sopravvivenza di Farioli inizierà con un calendario in salita: esordio con il Lilla quinto nell’ultima Ligue 1, alla terza il Lione, alla quinta a Parigi con il Psg, subito dopo il Monaco. «Un bel regalo di benvenuto… Ma ci aiuterà nella parte più dura della preparazione, quando ci troveremo davanti alla scelta se mollare o fare ancora un metro, sarà facile ricordarci che al via del campionato ci sarà bisogno di quel metro in più». Sul mercato, qualcosa il Nizza – proprietà della ricchissima Ineos, in lizza per acquistare il Manchester United – farà. Ma la rosa ereditata dalla gestione Digard è già di qualità: Schmeichel, l’italiano Viti, Dante, Khephren Thuram. Ci sarà da divertirsi. Ed è un peccato che in Serie A nessuno abbia avuto il coraggio di puntare forte su un allenatore di 34 anni con idee all’avanguardia. Uno che va sempre a mille: «Perché io rappresento la categoria degli ultimi, non ci possiamo permettere rilassamenti, se andiamo a 999 c’è qualcuno che ci mangia». Come dice Spalletti: uomini forti, destini forti… 



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