GdS – Inter: così Mkhitaryan “libera” risorse per il difensore

GdS – Inter: così Mkhitaryan “libera” risorse per il difensore

2023-08-20 15:55:06 L’autorevole GdS:

L’ex giallorosso si è confermato un prezioso punto fermo anche all’esordio in campionato contro il Monza. Così pesa meno la rinuncia a Samardzic e i nerazzurri possono puntare a completare il pacchetto arretrato

Adriano Seu

Non tutti i mali vengono per nuocere. Al contrario, con il Mkhitaryan ammirato nell’esordio in campionato contro il Monza, in casa nerazzurra scemano definitivamente i rimpianti per il mancato arrivo di Lazar Samardzic e si aprono nuovi scenari in sede di mercato. Sì, perché adesso tecnico e dirigenti possono serenamente decidere di dirottare il tesoretto inizialmente destinato al serbo-tedesco per completare il reparto difensivo che manca ancora di un braccetto destro dopo le partenze di Skriniar e D’Ambrosio. Quei circa 20 milioni che sarebbero stati stanziati per il centrocampista dell’Udinese, ora possono essere utilizzati per esaudire il desiderio di Inzaghi, che ha ribadito la necessità di arricchire il pacchetto arretrato con un sesto elemento.

PUNTO FERMO

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L’armeno è ripartito per la sua seconda stagione in nerazzurro così come aveva terminato quella precedente, vale a dire da protagonista. A dispetto dei 34 anni sul groppone, Mkhi ha dimostrato di non temere la concorrenza di Frattesi, il principale colpo estivo dell’accoppiata Marotta-Ausilio, e nemmeno quella di Sensi, la cui permanenza pare sempre più probabile in virtù di un pre-campionato più che convincente. Nella sfida vinta contro i brianzoli, l’armeno non è solo rimasto in campo dall’inizio alla fine, ma si è anche meritato un 6,5 in pagella inferiore solo ai voti raccolti da Lautaro (7,5) e da Dumfries (7), garantendo qualità e sostanza. Dopo aver collezionato la scorsa stagione un numero di presenze (49) inferiore solo a quello di Lautaro, Barella, Dumfries e Dimarco, l’ex giallorosso ha dimostrato con i fatti perché merita ancora un ruolo di primo piano nella mediana nerazzurra, macinando chilometri e facendosi sempre trovare pronto tanto in fase di copertura quanto di costruzione, senza disdegnare quegli inserimenti sotto porta che offrono a Inzaghi un’importante arma in più. Non solo, l’efficacia garantita anche dopo l’uscita della Thu-La e il suo conseguente avanzamento a supporto di Arnautovic ha consegnato nuove certezze al tecnico piacentino, consapevole di poter contare su un’ulteriore e preziosa variante tattica.

NOMI E SCENARi

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Ecco perché adesso l’Inter può dare la caccia a un nuovo difensore senza dover obbligatoriamente puntare su una soluzione di ripiego a basso costo. Nello specifico, quel sogno chiamato Pavard può essere inseguito con argomenti adeguati, tanto da far sbilanciare apertamente anche un Marotta solitamente abbottonato nel commentare obiettivi e possibili rinforzi. Il 27enne francese del Bayern Monaco resta in cima alla lista dei desideri, nella fiducia di poter trovare un’intesa sul prezzo del cartellino nonostante le elevate richieste dei bavaresi. Non a caso i nerazzurri si sono già spinti oltre i 20 milioni di base fissa, segno che le strategie di mercato sono state ridefinite e le risorse dirottate. Ma se i tedeschi si dimostrassero intransigenti, il tesoretto nerazzurro servirebbe per un cosiddetto “piano B” che risponde ai nomi dei soliti noti (e non solo): tra questi, il più gettonato resta quello di Trevor Chalobah, su cui non sono escluse aperture dell’ultim’ora da parte del Chelsea (ma solo per un eventuale prestito, perché l’acquisto definitivo richiederebbe un investimento nell’ordine dei 40 milioni). Resta in corsa anche il 24enne Japhet Tanganga, che il Tottenham libererebbe senza troppe reticenze ma che non scalda più di tanto i vertici di Viale della Liberazione. Difficile, se non impossibile, un ritorno di fiamma per Tomiyasu, per il quale l’Arsenal continua a chiedere una cifra ritenuta spropositata, mentre per Tiago Djalò se ne parlerà eventualmente a gennaio (quando il portoghese avrà pienamente recuperato dal punto di vista fisico e sarà libero di negoziare a sei mesi dalla scadenza del contratto). Nel ventaglio di alternative non sono nemmeno esclusi nomi a sorpresa, perché la volontà della dirigenza è chiara: completare il grande lavoro estivo e consegnare a Inzaghi una rosa in grado di competere su tutti i fronti come la scorsa stagione.





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