GdS – Lukaku dopo Pruzzo e Batistuta, i centravanti a Roma

GdS – Lukaku dopo Pruzzo e Batistuta, i centravanti a Roma

2023-08-27 11:30:16 Avrebbe del clamoroso l’ultima notizia della rosea:

Il bomber con una “fionda” come Conti o Totti ha portato lo scudetto. Oggi c’è Dybala, se arriva anche Lukaku…

È bastato che si spargesse la voce – “la Roma punta decisa a Lukaku!” – e la città giallorossa è subito (e giustamente) impazzita di gioia. Perché ad un gruppo pieno di qualità – da Dybala a Pelegrini ed Aouar – mancava il centravanti che facesse sognare. Capace di aggiungersi alla galleria di grandi attaccanti del club. Già, perché la tradizione è ricchissima, così come la lista dei giocatori che – da Totti in giù – hanno fatto la storia della società a suon di gol. 

Dai formidabili personaggi di epoche un po’ più lontane a quelli che – negli ultimi 40 anni – si sono rincorsi nel loro modo, molto diverso, di essere e scoprirsi protagonisti. E, senza citarli tutti, ecco perciò una carrellata di grandissimi interpreti, a cui la Roma ha pensato di provare ad aggiungere anche Lukaku. Da Pruzzo a Voeller, da Balbo a Montella, da Batistuta a Dzeko , è un festival di nomi eccellenti che hanno fatto cantare l’Olimpico. Certo è che Lukaku, per la nuova Roma di Mourinho, rappresenta sicuramente quel valore aggiunto di forza, potenza che serve nel calcio di oggi come è stato fondamentale nei momenti di maggior successo degli ultimi 40 anni. Quando l’ariete ha portato direttamente allo scudetto. 

Sì, perché tanti sono stati importanti, alcuni fenomenali, ma è con Pruzzo e Batistuta – così come adesso si prova con Lukaku – che la Roma ha trovato la sua espressione massima, arrivando al titolo. Perché Pruzzo – con i 176 centimetri di una volta che ne facevano comunque un formidabile riferimento – è stato la punta di diamante di una squadra che abbondava di qualità. E in cui Bruno Conti, anzi Brunoconti tutto d’un fiato, rappresentava quella fionda che oggi è Dybala. Il folletto capace di popolare i sonni avversari, trasformandoli in incubi, e di fare una-due-tre finte per poi servire nel migliore dei modi quello che non a caso è passato alla storia con un semplice appellativo: il bomber. 

E poi Batistuta, l’altro 9 di professione, capace di buttare giù le porte avversarie, con l’energia, il carisma, la personalità che la Roma che sta nascendo vuol chiedere a Lukaku. E visto che c’è sempre UN Dybala a fare la storia, il Genio di quella squadra Campione d’Italia – la sua rampa di lancio – non poteva essere assolutamente più forte. L’inimitabile e inarrivabile Totti, la luce come direbbe oggi Mourinho, capace comunque di contribuire con 13 gol, da aggiungere ai 20 di Batistuta, alla scalata giallorossa. 

Insomma, c’è sempre – e nei piani deve essere così anche stavolta – una combinazione perfetta tra qualità e forza fisica. E se la classe già c’era, ecco la necessità – come è successo con Pruzzo e Batistuta – di chiudere il cerchio con l’uomo capace di andare dritto all’obiettivo. Di consentire alla Roma di scalare le gerarchie dei pronostici e di assumersi la dolce responsabilità di provare a vincere. Perché il primo anno i Friedkin hanno portato Mourinho, il secondo Dybala e il terzo si sono messi in testa di battere la concorrenza e arrivare a Lukaku. Alfieri di una Roma che, malgrado la falsa partenza tra Salernitana e Verona, i tifosi vogliono protagonista.



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