GdS – Mercato, contratti a scadenza nel 2024: da Rabiot a Micki, Giroud e Zielinski

GdS – Mercato, contratti a scadenza nel 2024: da Rabiot a Micki, Giroud e Zielinski

2023-10-11 11:19:13Non ci risulta al momento nessuna smentita a riguardo dell’ultima notizia pubblicata dalla Gazzetta dello Sport:

Tra un anno contratti in scadenza, c’è chi tratta il rinnovo e chi aspetta. La Champions decisiva per il bomber francese, l’armeno è un nodo per  Inter. Ci sono pure Felipe Anderson e Bonaventura

Filippo Di Chiara

Fino alla fine, utilizzati senza fare nessun ragionamento su contratti la cui scadenza è davvero dietro l’angolo perché la maggior parte di loro appartiene alla categoria campioni ed è praticamente impossibile per un allenatore farne a meno. E così si arriva al paradosso della indispensabilità nonostante tra poco più di 80 giorni (83 per la precisione: la nuova finestra del mercato invernale aprirà il 2 gennaio) potrebbero fare le valigie per un’altra destinazione. Di chi parliamo? Sono i “contrattisti 2024”, da Giroud a Mkhitaryan, da Rabiot a Zielinski. E’ la prima fila di un “esercito” che tra due mesi sarà libero di firmare con altri club se non si dovese arrivare nel frattempo al rinnovo con l’attuale società. Eppure, nonostante il pericolo di perderli a zero sia dietro l’angolo, vengono utilizzati quasi allo sfinimento perché sono imprescindibili. Peraltro è pur vero che è sempre più raro assistere a drastici provvedimenti di panchine punitive o addirittura di confinamenti in tribuna anche quando la fine del rapporto sembra davvero inevitabile. 

Olivier e Kjaer

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E in particolare per le grandi ci sono tanti calciatori fondamentali che rischiamo di rendere agitati i sonni dei dirigenti. E’ proprio quello che si vive all’ombra del Duomo a Milano, con due “vecchietti” terribili: Giroud e Mkhitaryan. Il milanista ha 37 anni ma è l’uomo cui Pioli non rinuncia mai se non quando qualche inevitabile acciacco legato all’età si fa sentire. L’ultimo patto tra Olivier e il Diavolo è datato aprile 2023 e sul tema del rinnovo di recente l’attaccante-portiere ha preso tempo con un “ci pensiamo a giugno…”. Certo, il suo rapporto col club è molto stretto così come quello con Pioli però nulla può esser dato per scontato e magari già tra qualche mese la situazione potrebbe essere più chiara. In casa Milan c’è un’altra spina 2024 e riguarda Kjaer: il danese ha perso il posto da titolare per mano di Thiaw e spera di recuperare terreno. “Un ritorno in Danimarca? Io penso solo a rimanere al Milan – ha dichiarato ieri in Danimarca -. E devo ammettere che, avendo vissuto all’estero per così tanti anni e avendo giocato più di 600 partite nel calcio internazionale, sarebbe molto difficile per me vedermi tornare a giocare in un club danese. Al Milan ora gioco meno? È normale in un top club, avrei potuto cambiare ma voglio giocare per vincere, non per la salvezza”. Naturalmente, sarà importante anche capire quanto giocherà da qui a fine torneo.

leader

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 In casa nerazzurra imprescindibile almeno quanto Giroud se non di più è Mkhitaryan. Leader in campo, ritenuto fondamentale dagli stessi compagni, nell’agenda di Marotta e Ausilio il suo prolungamento è una priorità assoluta però al momento non siamo ancora arrivati all’ultima curva e rimane da capire se l’armeno, che compirà 35 anni a gennaio, vorrà chiudere a Milano la sua carriera o avere un’altra esperienza all’estero. Di sicuro mentre per il rinnovo di Darmian (anche lui scade nel 2024) si arriverà a fine stagione per Miki i dialoghi con la sua agente Pimenta diventeranno fitti a breve: arrivare oltre gennaio sarebbe pericoloso.

rabiot

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 Tra Rabiot e la Juventus invece un nuovo accordo non è legato al fattore età o a un discorso meramente economico quanto più ai risultati della stagione in corso. Se la Juve andrà in Champions è probabile che Giuntoli e mamma Veronique raggiungeranno l’intesa, magari biennale stavolta. Anche qui è chiaro che per un giocatore fondamentale come Rabiot sarebbe pericoloso arrivare al primo gennaio che rappresenta una sorta di data libera tutti. Altri casi 2024 sono Rugani e Alex Sandro: per il difensore si prospetta la chance di un rinnovo e i discorsi sono già avviati, difficile invece immaginare il brasiliano ancora in maglia bianconera.

Sirene arabe

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 Una situazione contrattuale da tempo in ballo e ancora irrisolta è quella che vede protagonisti Zielinski e il Napoli. Il centrocampista polacco in estate ha sorprendentemente detto no alla ricca offerta dell’Al Ahli e soprattutto ha detto no a Sarri che lo ha corteggiato a lungo. Quando ormai sembrava dovesse andare via, De Laurentiis è riuscito a trattenerlo con un colpo d’ala e la prospettiva di un rinnovo che però ancora non è arrivato nonostante la ferma volontà del giocatore (e anche della sua famiglia) sia quella di finire la carriera a Napoli.

pallino

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Dicevamo di Sarri… Anche il tecnico laziale ha un suo pallino da blindare ed è preoccupato perché il rinnovo di Felipe Anderson stenta ad arrivare. Il brasiliano è il suo jolly, il più utilizzato da quando siede sulla panchina biancoceleste. La richiesta del giocatore è di portare l’ingaggio dai 2.8 milioni attuali ai 3.5 per avvicinarsi ai 4 di Luis Alberto che recentemente ha siglato una nuova intesa. Al momento Lotito è fermo sui 3 milioni però sembra difficile che si possa arrivare a una rottura, soprattutto se ci sarà ancora Sarri sulla panchina della Lazio. Da escludere, salvo sorprese, il prolungamento di Pedro: a 36 anni la sua intenzione è chiudere la carriera a Tenerife e si andrà in questa direzione, ma intanto continua a offrire un rendimento elevatissimo.

Due in uscita

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 La Roma invece ha una lista 2024 più corposa: in tema di prestiti, col contratto che scede a giugno tra i big c’è anche Lukaku per il quale il Chelsea ha posto una clausola di acquisto sui 40 milioni, mentre per quanto riguarda i giocatori di proprietà l’avventura di Spinazzola e Rui Patricio in giallorosso sembra destinata a concludersi a fine stagione.

Seconda giovinezza

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Infine, in zona Europa, un caso particolare riguarda la Fiorentina: con Castrovilli l’addio è scontato, invece la seconda giovinezza di Bonaventura, riuscito grazie a prove super a convincere Spalletti a chiamarlo in Nazionale, porterà presto il club viola a esercitare l’opzione di rinnovo esistente a suo favore in tempi brevi. Vecchietti a chi?





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