GdS – Moneyball, chi è Billy Beane e cos’è il suo sistema

GdS – Moneyball, chi è Billy Beane e cos’è il suo sistema

2023-02-22 09:46:26 Riportiamo di seguito quanto pubblicato poco fa dalla GdS:

Dalla storia della squadra che ha stupito nella Major League dal baseball al film che ne ha celebrato i successo: alle origini della parola che è il sinonimo della selezione di atleti attraverso dati statistici

“Moneyball” è probabilmente la parola più utilizzata quando si parla della selezione di atleti attraverso dati statistici nello sport professionistico. Il motivo è semplice e affonda le sue radici nel titolo di un film di successo, che nella traduzione italiana – fedele all’originale inglese – è L’arte di vincere (Moneyball) del regista Bennett Miller. La pellicola racconta degli Oakland Athletics, squadra di baseball, nei primi anni Duemila e del loro general manager, Billy Beane, che si affidò ad un modello che nessuno aveva avuto il coraggio, fino a quel momento, di seguire con convinzione. Alla base c’è la sabermetrica, cioè l’analisi statistica dei giocatori di baseball in partita. Il fenomeno nasce nei primi anni Settanta, ma è ad Oakland trent’anni dopo che dà risultati importanti.

La storia

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Beane cresce come dirigente sotto l’ala di Sandy Alderson, che già ragionava sull’utilizzo dei dati per andare alla ricerca di giocatori sottovalutati. Quando diventa general manager nel 1997, assume come assistente Paul DePodesta. I due riescono a mettere in piedi una squadra con delle finanze ridotte grazie ai risultati prodotti dalle analisi sabermetriche e riusciranno a vincere ben venti partite di fila anche se non andranno lontano in post-season. I successi convinceranno Michael Lewis a scrivere un libro nel 2003 e otto anni più tardi uscirà nelle sale l’omonimo film, con Brad Pitt e Jonah Hill ad interpretare i due fautori di questa incredibile impresa sportiva, anche se DePodesta sceglierà di non essere esplicitamente nominato.

Fama

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L’arte di vincere diventa un vero e proprio trionfo al botteghino. Incasserà oltre 110 milioni di dollari con un budget inferiore alla metà e sarà accolto molto positivamente dalla critica. Il film è stato candidato, tra gli altri, a sei premi Oscar (miglior film, miglior attore protagonista per Pitt, miglior attore non protagonista per Hill, miglior sceneggiatura non originale, miglior montaggio e miglior sonoro) senza però vincerne nessuno.



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