GdS – Serie A, Zaniolo e Skriniar bandiere mancate tra errori e malintesi

GdS – Serie A, Zaniolo e Skriniar bandiere mancate tra errori e malintesi

2023-01-29 10:45:21 Continuano i commenti sui social network a seguito dell’ultima notizia riportata dalla GdS:

I due con Roma e Inter potevano diventare ancora più importanti, invece si sono relegati ai margini e in vendita

Desiderati e desiderosi, ma non abbastanza. Nicolò Zaniolo e Milan Skriniar sono ancora in vetrina: resta pochissimo tempo per la loro sistemazione, il loro destino è già scritto lontano da Roma e Inter, ma teniamoci pronti ai colpi di scena alle battute finali. Per ora si ritrovano in mezzo al guado. O al guano, dipende dai punti di vista. I loro club li considerano in pratica corpi esterni, si rassegnano alla loro partenza che sa di sconfitta per tutti. Al di là di come andrà, tutti e due devono fare un esame di coscienza: si ritrovano in un vespaio anche a causa dei loro calcoli sbagliati, comprese le valutazioni ad ampio spettro degli aspetti extra- tecnici. Zaniolo è finito nel gorgo dei malintesi e degli equivoci che lui stesso, con il suo entourage, ha contribuito ad alimentare. Gli strappi a oltranza con la Roma, che ha deciso di farlo allenare a parte, sono la naturale risultante di una situazione ormai insanabile.

Danni

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Martedì si chiude la sessione del mercato invernale, si va sempre più verso la soluzione che danneggia tutti: Nicolò emarginato e nessun incasso immediato per la società. La passione da parte del Milan non è sfumata: Paolo Maldini prova a insistere, in tanti lo descrivono come affascinato dal rilancio di un ragazzo che da molti viene considerato difficile da gestire. Ma la Roma non prende in esame l’ipotesi l’offerta del prestito. Nemmeno il Tottenham ha portato fino in fondo l’assalto al romanista. Che è stato invece valutato in concreto, oltre trenta milioni, dal meno prestigioso ma più risoluto Bournemouth, che deve schiodarsi dalla bassa classifica in Premier. Niente da fare, per ora: la destinazione non va a genio a Nicolò. La clessidra si svuota, lo scenario più probabile è una cessione a giugno, quando potrebbero riattizzarsi ritorni di fiamma delle big tipo la Juve o altre straniere. Riflessione elementare: davanti alla prospettiva di sei mesi in naftalina a Trigoria, mal sopportato dall’ambiente giallorosso, forse sarebbe meglio una prima esperienza, seppure di seconda fascia, all’estero che fa curriculum. Zaniolo ha 23 anni, è giovane ma non giovanissimo: a quell’età c’è chi ha già vinto titoli nazionali in serie, oltre che Champions e Mondiali. Non è il suo caso, quindi un altro periodo ai box, soprattutto per uno che c’è stato purtroppo a lungo per gli infortuni, è proprio ciò che non ci vuole. Per Nicolò c’è sempre tutto il tempo per risalire di status. E’ un peccato sprecare altre stagioni: Zaniolo è un potenziale patrimonio del nostro calcio, sarebbe un prezioso rinforzo per la Nazionale. Però è indispensabile il salto di qualità non soltanto in campo, ma nella gestione della carriera. Non se la passa meglio nemmeno Skriniar: attorno a lui si addensano zone d’ombra che rovinano una storia che invece sembrava esemplare. Milan, anche il nome di battesimo non aiuta, con la sua melina per il rinnovo del contratto in scadenza, non trova l’intesa con lo staff dell’Inter, che ne voleva fare uno dei simboli per il futuro.

Insufficienti

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I sei milioni annui sul piatto sono stati ritenuti dallo slovacco insufficienti, ci potrebbe scappare la proposta in extremis del Psg, che gioca sulla fretta per il ribasso. Non ci deve essere il lieto fine a tutti i costi, che sarebbe potuto essere anche una vendita a cifre molto più alte in estate. Skriniar a Parigi otterrà il contratto della vita, da buon professionista. A Milano era già diventato una figura di riferimento in un club importante. Agli interisti più romantici addirittura ricordava Giacinto Facchetti. Con la fascia al braccio poteva affrontare da protagonista, non da arricchito comprimario, altre sfide. L’esito più probabile sarà l’addio con uno sgradevole retrogusto: l’impressione è che Skriniar si sia spinto in una promessa che sapeva già di non poter mantenere. In casa Inter si mordono le mani, Skriniar potrebbe aver sprecato un’occasione. Non ci sono più le bandiere di una volta, ce ne sono altre più volubili e meno affidabili. Certi valori, però, potrebbero non avere un prezzo.



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