Getafe: la Corte Suprema approva le sanzioni contro il Getafe per gli incidenti dopo la promozione del 2017

2023-07-10 16:23:54 Giorni caldissimi per il calcio iberico!
Ea Corte di Cassazione ha stabilito che le sanzioni sportive e amministrative irrogate al Getafe CF dalla Federcalcio spagnola reale e dalla delegazione governativa a Madrid per i violenti incidenti durante il turno di qualificazione alla promozione in Prima Divisione nel 2017
La Camera Contenzioso-Amministrativa ha emesso sentenza con la quale ritiene che entrambe le sanzioni non implichino la violazione del principio ‘ne bis in idem’ (punire due volte lo stesso atto) perché obbediscono a fondamenti giuridici diversi.
I fatti si sono verificati il 24 giugno 2017 durante la gara di ritorno del girone di qualificazione alla fase di promozione in Prima Divisione tra Getafé e il Tenerifeal Colosseo Alfonso Pérez di Getafe.
Al 67′ diverse centinaia di tifosi ospiti hanno cantato “in modo corale e coordinato” la canzone, riferendosi al giocatore locale Sergio Mora, “Assassino, assassino”e “Puta Getafe, Puta Getafe”.
Già al 95esimo minuto si è accesa una bomboletta fumogena dove si trovano i locali. Comandi blu e “sono stati fatti i preparativi per invadere il campo di gioco al termine della partita”.
Terminata la partita, i tifosi locali hanno invaso il campo e impedito ai giocatori e alla squadra arbitrale di raggiungere gli spogliatoi. Poi si sono recati nell’area dove dovevano provocarli i tifosi ospiti, che hanno risposto alzando i sedili. Finalmente, La polizia ha caricato i tifosi in trasferta mentre la sicurezza dello stadio “ha tentato di placare i tifosi di casa”.
A causa di questi fatti, il Comitato Competitivo della Federazione ha imposto al Getafe la chiusura dello stadio per una partita, successivamente sostituita da una multa di 18.000 euro.
Allo stesso tempo, il Delegazione del governo a Madrid cinque due procedimenti sanzionatori; uno per le carenze nel controllo della permanenza e dello sgombero che hanno consentito l’irruzione dopo la partita, conclusasi con una multa di 4.000 euro; e un altro per non aver impedito l’introduzione di una bomboletta fumogena, 3.001 euro di multa.
La Suprema Corte accoglie il ricorso dell’Avvocatura di Stato avverso la sentenza del Tribunale Nazionale che ha accertato la violazione del principio ne bis in idem e annullata la sanzione di chiusura dello stadio del Getafe decisa dal tribunale amministrativo dello sport.
In precedenza, il Tribunale Contenzioso-Amministrativo Centrale numero 9 di Madrid aveva stabilito che tale principio non era stato violato perché, sebbene i fatti che hanno dato luogo alle sanzioni fossero gli stessi, gli interessi giuridici tutelati erano diversi.
La corte spiega che “ha ragione il Procuratore di Stato e il giudizio di primo grado quando esclude la violazione del principio ne bis in idem perché se gli stessi fatti hanno dato luogo a più conseguenze giuridiche, la ragione non è altro che imporle l’esistenza di due ordinamenti normativi che disciplinano le vicende allo stesso tempo. sport”.
Ci sono i precetti che si occupano di ordine pubblico nello sviluppo di questi eventi, che vengono applicati dalla Delegazione del Governo e che hanno comportato due multe per il Getafe; nonché i precetti della disciplina sportiva, raccolti nell’art Codice disciplinare della Real Federazione Spagnola di Calcio e guardare il corretto svolgimento delle partite.
“In realtà puoi sanzionare quanto accaduto al Coliseum Alfonso Pérez con le multe comminate dalla Delegazione di Governo per l’effettivo pericolo rappresentato dagli atti violenti considerati per persone e cose e con la sanzione comminata dall’organo competente in materia di disciplina sportiva, per l’intensa alterazione dello svolgimento dell’incontro che ha originato quanto accadutoaggiunge Ward.
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