Il ‘calcio’ rende omaggio a Mihajlovic

Non si placano le voci a seguito dell’ultima notizia:
Il mondo del calcio italiano ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia del serbo e ha inondato le reti di dichiarazioni e ricordi
L’ex calciatore e allenatore serbo è morto questo venerdì a causa della leucemia che si trascinava dal 2019
Il calcio italiano rende omaggio al serbo Sinisa Mihajlovicex giocatore e allenatore morto questo venerdì a causa della leucemia che si trascinava dal 2019.
Non appena si è saputo della morte dell’ex giocatore di Lazio, Roma, Inter, Sampdoria o Stella Rossa, squadra con cui è stato campione d’Europa nel 1991, Il mondo del calcio italiano ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia del serbo e ha inondato le reti di dichiarazioni e ricordi di una figura molto importante in Italia. Da allenatore ha guidato Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Torino, Bologna e la squadra serba.
Il Bologna, ultima squadra che ha allenato, ha postato sul suo account Twitter ufficiale una foto del serbo che saluta, accompagnata da un commosso messaggio: “Addio ‘mister’, vivrai per sempre nei nostri cuori“.
La Lazio, che ha osservato un minuto di silenzio poco prima dell’amichevole contro i turchi dell’Hatyspor, ha rilasciato un lungo comunicato. “La Lazio piange la scomparsa di Sinisa Mihajlovic: un grande uomo della Lazio, un guerriero in campo e nella vita. Il suo coraggio in campo è stato superato solo da quello che ha mostrato di fronte a una grave malattia, che non ha mai indebolito il suo spirito e il suo temperamento”, sottolinea.
“Un segno indelebile rimarrà nella storia della Lazio di questo combattente dal cuore grandenon solo per essere stato campione d’Italia, ma per il messaggio di speranza di fronte alle difficoltà che ha saputo rappresentare fino all’ultimo istante della sua vita”, aggiunge.
“Lo ricorderemo come merita, con l’abbraccio infinito della sua squadra e la tua gente. Alla famiglia le nostre più sentite condoglianze”, ha sottolineato il club biancoceleste.
Anche il Milan, di cui è stato allenatore per poco meno di una stagione, ha pubblicato un tweet: “Il paradiso ha guadagnato un’altra leggenda. ci mancherai tantoSinisha”.
“Non sei mai pronto a dire addio a un compagno di viaggio. Addio Sinisa”, sottolinea anche l’Inter.
“Sembra che il tempo sia passato troppo poco, è finito, solo un ricordo. Dire addio per sempre a Sinisa Mihajlovic è difficile per tanti motivi. È doloroso, ingiusto, profondamente malinconico”, aggiunge il club interista.
“Abilità fisica, saggezza tattica e un piede sinistro benedetto: Raramente sui campi da calcio si è visto un sinistro così potente e preciso. Re dei calci piazzati, autore di gol bellissimi”, ricorda l’Inter.
Fiorentina, Sampdoria, Torino, l’italiano Simone Inzaghi -allenatore dell’Inter- o il francese Franck Ribery, tra molti altri, Si unirono alla lunga lista di reazioni nel mondo del calcio.
“Ho avuto il piacere di conoscerti: avevi una grande personalità. Un uomo che si è guadagnato molto rispetto e un combattente fino alla fine. Hai insegnato tanti valori nel mondo del calcio. Ci mancherai”, scrive Ribery sul suo account Twitter ufficiale.
La notizia della morte del giocatore serbo è stata comunicata dalla sua stessa famiglia attraverso l’agenzia italiana ANSA: “La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipote Violante, la madre Vikyorija e il fratello Drazen, dal loro dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del loro esemplare marito, padre, figlio e fratello , Sinisa Mihajlovic”.
Nel 2019, Mihajlovic ha annunciato in una conferenza stampa di soffrire di leucemiauna malattia che lo ha accompagnato in queste ultime tre campagne.
Ha superato questa leucemia in prima istanza nel 2019, ma la malattia si è riprodotta alla fine della scorsa stagioneche lo ha costretto a sottoporsi a cure mediche.
Mihajlovic si è poi allontanato dalla panchina, ma è tornato a dirigere una partita dall’erba poco più di un mese dopo essere stato ricoverato in ospedaleproprio negli ultimi tre giorni.
Il serbo è arrivato a gennaio 2019 per la seconda volta nella sua carriera sportiva al Bologna da allenatoredopo aver esordito come allenatore in questa stessa squadra nel 2008 ed essere stato anche esonerato nel 2009. È stato il primo allenatore espulso in Serie A in questa stagione, il 6 settembre.
Da giocatore, oltre ad aver alzato l’Orejona nel 1991, è stato campione della Coppa Intercontinentale con la Stella Rossa (1991)dalla Serie A con la Lazio (1999-00) e con l’Inter (2005-06), dalla Supercoppa Europea con la Lazio (1999-00), dalla Coppa delle Coppe con la Lazio (1998-99) e dall’Italia Coppa con l’Inter (2004-05, 2005-06) e con la Lazio (1999-00, 2003-04).
Non mancheremo di aggiornarvi in caso di ulteriori sviluppi sulla vicenda.
Vai alla fonte di questo articolo