Inter più potente, Fiorentina più squadra: vincerà Inzaghi solo perché sa come si fa | Primapagina

Inter più potente, Fiorentina più squadra: vincerà Inzaghi solo perché sa come si fa | Primapagina

2023-05-24 00:00:00 Arrivano conferme:

La ragione dice Inter, la suggestione tiene in corsa la Fiorentina. Ma poiché, questa sera, all’Olimpico, ci sarà una vincitrice sola, allora scelgo la squadra di Simone Inzaghi, lo specialista delle partite secche, l’uomo che ha portato i nerazzurri a Istanbul e che, da sfavorito, se la giocherà con il City di Guardiola.

Eppure a me la Fiorentina piace, come mi piace il suo allenatore, Vincenzo Italiano che l’ha forgiata bella e funzionale, organizzata e pratica. Non gioca come Inzaghi, a partire dal sistema di gioco per arrivare all’imprevedibilità delle giocate. Non ha grandi solisti, ma interpreti devoti a formare un coro a più voci. Presi singolarmente non valgono gli avversari, ma il calcio è dimensione collettiva e il gruppo, quando diventa squadra, è superiore ad ogni individualità. Quanto alla forma, Inter e Fiorentina pari sono e il fatto di avere guadagnato le rispettive finali europee (la Champions per Inzaghi, la Conference per Italiano) depone a favore di una partita avvincente e spettacolare. Non so con quanti gol, ma i gol ci saranno anche dentro i 90 minuti, figurarsi se dovessero essere centoventi.

Finale in scioltezza perché nessuna delle due squadre è all’ultima spiaggia. Dopo, eventualmente, ci sarà sempre l’Europa a consolare. La pressione, però, è di più sull’Inter alla ricerca della sua nona Coppa Italia. La Fiorentina, che non la vince dal 2001, ha meno responsabilità e doveri. Anche se, quando si arriva in finale, tutti sanno che non sono ammesse diserzioni. Il mio motto è che da una finale persa non si torna più. Ma anche se il rimpianto fosse incommensurabile, le finali vanno tutte vissute correndo a cento all’ora. E se si perde, sarà stato comunque importante arrivarci.

L’Inter, pur non avendo certo gli uomini contati, va verso scelte obbligate, soprattutto a centrocampo dove manca Mkhitaryan e giocheranno Barella, Brozovic e Calhanoglu, sugli esterni Dumfries e Dimarco, davanti i titolarissimi Lautaro e Dzeko. In difesa Darmian, Acerbi e Bastoni. Simone Inzaghi ha scelto Handanovic per la porta, anche perché questa potrebbe essere l’ultima finale dello sloveno all’Inter. Italiano ne cambia dieci rispetto alla partita di campionato con il Torino, ragione che gli garantirà freschezza sul piano fisico e vigore in quello nervoso. C’è un’incertezza per il quarto di difesa (Ranieri in vantaggio su Quarta). Tre, invece, sono sicuri: Dodo, Milenkovic e Biraghi. Mediana a due con Amrabat e Castrovilli, in attacco Cabral supportato da Ikone, Gonzalez e Bonaventura.

La curiosità è su chi muoverà di più la palla, di chi sarà l’iniziativa e come sarà avvicinata la porta avversaria. A gara in corso, lo si sa, ha più scelte Simone Inzaghi, però non me la sento di trascurare le soluzioni a disposizione di Italiano.
Insomma partita più aperta di quanto non credano gli scommettitori incalliti. L’Inter difende bassa e pressa poco, quasi nulla. Tuttavia quando verticalizza fa male a tutti. La Fiorentina, al contrario,  pressa alta e cerca di spezzare il possesso altrui per sviluppare l’azione. Nonostante i viola mi intrighino molto, sento che l’Inter è più potente. E lo dimostrerà sul campo.  
 





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