Italiano azzecca i cambi, Mourinho no: partita da campionato Riserve, ma in Europa ce la possono fare | Serie A

Italiano azzecca i cambi, Mourinho no: partita da campionato Riserve, ma in Europa ce la possono fare | Serie A

2023-05-27 23:58:00 Fermi tutti!

Cinque minuti per un ribaltone. Jovic e Ikoné hanno rimontato la Roma con due gol nel finale. Dividendosi la partita (un tempo ciascuno), Fiorentina e Roma si sono avvicinate verso la loro doppia grande sfida europea. In vista di Budapest, indicazioni positive per Mourinho nel primo tempo (Smalling ok ed El Shaarawy pure, insieme a un combattente come il giovane Bove); in vista di Praga, ottime risposte per Italiano nella ripresa (la rabbia di acciuffare pareggio e vittoria da parte della sua squadra). Siviglia e West Ham sono da temere, ma non fanno paura. Ce la possiamo fare con tutt’e due.

POSSESSO E RIPARTENZA – Il primo tempo è stato come era facile aspettarsi, specchio fedele del calcio di Italiano e di quello di Mourinho, che hanno un modo di vedere e di pensare quasi opposto. Palla alla Fiorentina, spazio alla Roma e in quello spazio i giallorossi si sono infilati che era un piacere. Il gol ne è stato l’esempio più chiaro: lancio lungo di Smalling, controllo a sinistra di Belotti che il tenero Venuti ha lasciato tranquillamente crossare sul secondo palo, tocco di testa di Solbakken che Biraghi ha marcato ancora peggio (il capitano viola era già colpevole di aver lasciato Belotti in posizione regolare, ed era già successo a Salerno in occasione di uno dei gol di Dia), palla a due passi dalla porta sospinta in rete da El Shaarawy, perso da Martinez Quarta. Ma se non bastava il gol, anche la seconda e doppia e clamorosa occasione da gol della Roma è arrivata più o meno alla stessa maniera, con un pizzico in più di comica: lancio verticale e a mezza altezza ancora di Smalling, Igor e Martinez Quarta sono intervenuti insieme sulla traiettoria della palla senza prenderla, spazio per El Shaarawy, assist per Wijnaldum, uscita e paratona di Cerofolini e sulla respinta Solbakken, a porta vuota, si è fatto ribattere il tiro da Martinez Quarta sulla linea di porta.

ROMA OK – La risposta della Roma è stata eccellente, quella della Fiorentina preoccupante. I viola avevano nelle gambe, ma soprattutto nella testa, la finale di Coppa Italia persa con la Roma. Nonostante gli otto cambi di Italiano (i reduci erano Biraghi, Ikoné e Martinez Quarta), la squadra non andava, non funzionava. Quando Martinez Quarta, difensore centrale ma vero regista dei viola, ha cominciato a sbagliare i lanci in uscita, consegnando palla ai romanisti, ci sono volute altre due belle parate di Cerofolini per evitare il raddoppio, prima su El Shaarawy e poi su Belotti.

LE SCELTE – Molti anni fa, una partita come quella del Franchi, piena di riserve, di giovani e giovanissimi, si sarebbe giocata nel campionato De Martino, iniziò nel 1954 e finì nel 1976, quando aveva cambiato nome in campionato Riserve. Ce n’erano tante a Firenze e del resto con le finali che aspettano Fiorentina e Roma tutto passava in secondo piano. Nell’intervallo Mourinho ha fatto i cambi che aveva previsto, staffetta Mancini-Smalling, poi fuori El Shaarawy e Wijnaldum. La Roma si è fermata, ma José aveva in testa solo Budapest. Anche Italiano ha fatto i cambi, però giusti: Terzic, Dodo, Kouame. La Fiorentina ha spinto e ha pareggiato con Jovic dopo un assist di testa di Mandragora. Era il 40′. Pochi minuti dopo, altro caos in area romanista con tocco di Ikoné a un metro dalla linea di porta. Il Franchi è esploso. Per i viola c’è ancora la possibilità di arrivare all’ottavo posto.





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