Juventus, i motivi del crollo: i dubbi su Allegri e il mercato di gennaio sbagliato|Primapagina

Juventus, i motivi del crollo: i dubbi su Allegri e il mercato di gennaio sbagliato|Primapagina

2024-02-18 00:30:00 Continuano i commenti sui social network a seguito dell’ultima notizia riportata da CM.com:

La Juventus di gennaio-febbraio 2024: ovvero come si può passare da un sorpasso in vetta alla classifica sull’Inter a un -9 dai nerazzurri e a un rischio di essere superati dal Milan al secondo posto. In meno di un mese, da Lecce-Juventus 0-3 a Verona-Juventus 2-2, passando per Juventus-Empoli 1-1, Inter-Juventus 1-0 a Juventus-Udinese 0-1, la squadra di Massimiliano Allegri è crollata, abbandonando le velleità di scudetto (lo ha detto Alex Sandro che la speranza c’era), per ricalibrare gli obiettivi e concentrarsi, adesso sì per davvero, sulla conquista aritmetica di un posto nella prossima Champions League

Già, ma al di là delle motivazioni tattiche (3-5-2 o 4-3-3) e legate al carattere (“Stasera eravamo mosci”, ha detto Adrien Rabiot), quali altre motivazioni ci sono dietro alla crisi della Vecchia Signora? A nostro modo di vedere, il crollo della Juventus è figlio anche delle scelte (o non scelte) di mercato che sono state fatte in questo periodo. 

LA POSIZIONE DI ALLEGRI – Iniziamo dalla posizione di Allegri, in scadenza di contratto con la Juventus a gennaio 2025, con un ingaggio da 9 milioni a stagione. In un mese, si è passati dai rumors su un rinnovo quasi fatto alle voci ricorrenti sugli eventuali sostituti del tecnico livornese, con Thiago Motta in cima alle preferenze di Cristiano Giuntoli e della dirigenza bianconera. In mezzo, il pensiero forte della proprietà, rappresentata da John Elkann, grata ad Allegri per come ha gestito sotto tanti aspetti l’annus horribilis 2022-23 e intenzionata a non esonerare il tecnico dei cinque scudetti nel periodo 2014-19. Deve essere lui, nel caso, a fare la prima mossa. Solo che in attesa di questa mossa, o di un incontro chiarificatore sul futuro, la squadra vive da un mese con un allenatore che a giugno sarà a un anno dalla scadenza e sul cui futuro non ci sono certezze assolute, in un senso o in un altro.

IL MERCATO DI GENNAIO – E passiamo al mercato di gennaio, quello nel quale la Juventus ha acquistato il difensore Tiago Djalo, reduce da un grave infortunio, e il centrocampista Carlos Alcaraz, un classe 2002 argentino che non corrisponde al tipo di giocatore che avrebbe desiderato Allegri, al quale avrebbe fatto più comodo un profilo ‘pronto subito’ come Jack Bonaventura o Roberto Pereyra. Ora, al di là di come eventualmente queste scelte di Giuntoli possano essere interpretate come segnali per il futuro (e potrebbero anche esserlo), sta di fatto che Allegri non ha avuto i rinforzi che avrebbe voluto per sopperire alle assenze di Paul Pogba e Nicolò Fagioli. 

Sarà il modulo? Sarà il carattere? Oppure saranno il mercato di gennaio e l’incertezza sul futuro di Allegri? Ognuno si faccia le sue idee, ma sarà solo un caso che la crisi della Juventus sia arrivata subito dopo la fine della campagna trasferimenti invernale e nel bel mezzo del susseguirsi di voci sul futuro di Allegri, fra ipotesi rinnovo e possibili sostituti? 

 



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