Lendoiro risponde a Tebas: “Crede di essere il padrone del calcio e di essere solo un impiegato del lusso”

Lendoiro risponde a Tebas: “Crede di essere il padrone del calcio e di essere solo un impiegato del lusso”

2024-09-20 18:19:15 Giorni caldissimi per il calcio spagnolo!

Hqualche giorno fa Javier Tebasnella conferenza stampa successiva alla pubblicazione dei limiti salariali, accusò Augusto César Lendoiro di aver costruito il Super-Dépor a costo di lasciare un enorme debito. “Con Lendoiro ha avuto modo di giocare in Europa e ha finito per dover 90 milioni all’Agenzia delle Entrate, quindi anch’io sono un grande club”, sono state le sue parole. E a questo proposito, L’ex presidente della squadra di A Coruña difende ciò che intendeva il Super Depor e accusa Tebas di aver compiuto “imbrogli”. Così, tra gli altri, cita ciò che accadde nel “caso Fuenlabrada”.

Ecco il testo completo della lettera di Lendoiro…

Tebas ‘ricorda’ il Super Depor.”

Una settimana fa Javier Tebas, in una di quelle conferenze stampa che ama, in cui ‘spara’ senza pietà contro un club, un presidente o un’organizzazione, ‘si è ricordato’ del Super Dépor.

Dopo aver abbozzato un sorriso che spaventa, perché annuncia che sta già godendo del male che ha preparato, ha così risposto a una domanda sulla situazione di quelli del Mestalla.

“Il Valencia è stato un grande club, ma non dimentichiamoci dei debiti con cui è finito. È successo con il Deportivo de La Coruña, con Lendoiro. Ha giocato anche in Europa, e come ha fatto Augusto a lasciare il club? Dovendo 90 milioni di euro al club Tassa d’agenzia Quindi avrei fatto anche un grande club. Chi viene, paga”.

Dato lo strano silenzio del Depor e della stampa, credo di avere il diritto, e il dovere, di rispondere a ciascuna delle valutazioni di chi crede di essere il padrone del calcio, perché gestisce tutti i suoi soldi, ma è solo un dipendente deluxe.

Tebe, come quasi sempre, manipola la realtà. E lo sa. Non è sostenuto che questo ci segni come ‘rara avis’, per quanto riguarda l’Agenzia delle Entrate. Sa, più di chiunque altro, che la stragrande maggioranza dei club aveva debiti molto ingenti nei confronti di un Ministero del Tesoro, che, all’epoca, guardava dall’altra parte.

Nemmeno il Deportivo ha fatto eccezione al principio “chi arriva, paga”. In generale, l’arrivo di un nuovo consiglio di amministrazione è coinciso con una situazione economica difficile… ma già nota prima di candidarsi alle elezioni.

L’ho vissuto in entrambi i sensi. Quando arrivai nel 1988 trovai un club con un grosso debito, ma lo conoscevo bene. Nel 2014, quando l’azionariato decise di cambiare – volevo continuare – il consiglio di amministrazione di Tino Fernández non solo conosceva i conti, ma li faceva verificare dai curatori fallimentari.

È vergognoso che un presidente della Liga riduca il Súper Dépor a “un grande club che ha giocato in Europa”. Nel caso in cui Tebas se ne fosse dimenticato – o, visto che non gli piace il calcio, forse non l’ha mai saputo – gli ricorderò cosa significasse quel Súper . Depor colui che schernisce.

In sintesi diremo che è stato campione del campionato, di due Coppe e di tre Supercoppe, che ha giocato cinque Champions League consecutive – compresa una semifinale – e che ha conquistato l’affetto di milioni di spagnoli. che lo hanno accolto come la loro seconda squadra.

Realizzare tutto questo, anche se dopo 25 anni si lascia con un mutuo importante, ma da saldare in 35 anni, non è alla portata di tutti.

Tebas lo sa, ha provato anche lui a presiedere un club campione, ma è riuscito solo a portarlo in Seconda Divisione. Ha iniziato come presidente di Huesca. Lo prese in Terza Divisione e, dopo cinque anni, lo lasciò nella stessa categoria.

Poi ci ha provato con Badajoz. Ha partecipato all’avventura di Marcelo Tinelli nella costruzione di un grande club. Hanno ingaggiato giocatori argentini eccezionali, ma non sono passati dalla Seconda Divisione. Tinelli, di fronte al fallimento sportivo ed economico – subito dopo la liquidazione del Badajoz – ha ceduto il timone a Tebas, che ha attraversato il club senza dolori né gloria.

Dopo aver agito come ‘agente strategico’ per Xerez, Rayo, Valladolid, Maiorca… divenne consigliere, avvocato e fedele scudiero di Piterman. Sono sicuro che ancora oggi i tifosi del Racing e dell’Alavés li ricordano. Li ricordano non per i loro successi, ma per gli imbrogli, i debiti e il pericolo di scomparsa che hanno corso.

E con quel servizio, Tebas osa ridere del Super Depor. Che grande opportunità ha perso per, invece di disprezzarlo, chiedere ai suoi fan di perdonarlo!

Javier Tebas sa che la città, guidata dal consiglio comunale, lo ha dichiarato “persona non grata” per le sue disastrose decisioni. Passerà alla storia come l’uomo che ci ha ingiustamente condannati nel ‘caso Fuenlabrada’ e che ci ha abbandonato per l’omicidio di Jimmy.’ Quelle incresciose decisioni occuperanno sempre i primi posti nelle pagine più buie della storia del club.

Tebas, che considero un buon giurista, non ha tremato quando ha firmato per infrangere la regola che lui stesso aveva imposto: “tutte le partite dell’ultima giornata di campionato si giocheranno contemporaneamente”. Ebbene no. Solo il Deportivo-Fuenlabrada è stato sospeso – a causa del covid di diversi giocatori del Real Madrid – invece di farlo con tutte le partite.

La sua decisione ha mandato il Deportivo in Seconda B… senza aver potuto giocare quell’ultima giornata, in cui si sono verificate giocate che fanno pensare a possibili accordi o soluzioni.

E se il “caso Fuenlabrada” è stato molto triste, il caso di Jimmy rasentava la ribellione popolare. Javier Tebas ha avuto l’audacia di forzare la partita dell’Atlético-Deportivo, poche ore dopo l’omicidio.

L’ultra ‘cattolico’ Tebas sembra comprendere in modo del tutto particolare quel grande comandamento di “amare il prossimo tuo come te stesso”. Si qualifica non sospendendo la partita e salutandomi, in qualità di unico ambasciatore della Liga, per aver partecipato al funerale di Jimmy.

Penseresti che capisca che alcune persone non hanno diritto alla vita. L’ultra Tebas sembra negare questo diritto a Jimmy, un Riazor Blues, perché lo considera un ultra. Perdonalo, Signore.

Tebe aveva o non aveva ragioni forti per chiedere perdono ai Deportivistas?

Ecco come agisce il malvagio leader della Liga. I club farebbero bene a tenere presente che Tebas è un loro dipendente. Un impiegato super lusso, ma pur sempre un impiegato. La cosa brutta è che gli hanno dato le chiavi della cassa e del controllo economico. Niente panico.

Augusto Cesare Lendoiro.

Ex presidente dell’RCDeportivo.


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