Premier League: Koulibaly risponde a De Laurentiis: “Le squadre africane meritano rispetto, non è giusto parlare così”

Premier League: Koulibaly risponde a De Laurentiis: “Le squadre africane meritano rispetto, non è giusto parlare così”

2022-08-03 17:32:49 Non si placano le voci a seguito dell’ultima notizia. Senza troppi giri di parole, andiamo subito al punto:

Jgiocare in Premier League, e in particolare nel Chelsea, era il sogno di Kalidou Koulibalye finalmente sarà in grado di soddisfarlo dopo aver firmato con “The Blues” per le prossime quattro stagioni. Nella sua presentazione con il club londinese, ha mostrato la sua felicità dopo aver firmato con la squadra di Tuchel, secondo ‘La Gazzetta dello Sport’: “Mi sento come un bambino in un negozio di giocattoli”. A cui lo ha aggiunto “Ero un tifoso del club inglese grazie a mio fratello Abdullah”.

Ma non tutto sarebbe stato un sorriso nella presentazione, perché quando si è trattato di parlare del suo ex presidente, Di Laurentiisil volto è cambiato dopo che l’italiano poche ore fa ha detto che non ingaggerà più giocatori africani perché è stanco delle assenze per la Coppa d’Africa.

Le squadre africane hanno bisogno di rispetto e, da capitano del Senegal, penso che non sia giusto parlare di una squadra africana così.

Kalido Koulibaly

La difesa ha espresso la sua opinione in merito a queste controverse dichiarazioni e ha affermato che “rispetto la tua opinione. Quando giocavo con il Napoli rappresentavo il Senegal e sono sicuro che la mia assenza sia stata dura per la squadra, ma le squadre africane hanno bisogno di rispetto, e da capitano del Senegal penso che non sia giusto parlare di una squadra africana così”. In precedenza Koulibaly aveva avuto parole di gratitudine per il suo soggiorno a Napoli, da allora “Non avevo mai pensato di partire prima perché la squadra non era pronta a lasciarmi andare. Ho molto rispetto per i tifosi e per il presidente”.

Ho chiesto a John Terry il permesso di indossare il numero ’26’

Al Napoli aveva il numero ’26’ e per indossarlo al Chelsea ha chiesto il permesso alla leggenda ‘Blue’, John Terry, che è stato l’ultimo ad averloper vestirlo: “Quando mi hanno detto quali numeri erano gratuiti, non lo hanno menzionato. Ho chiesto “26” ma mi è stato detto che nessuno l’aveva preso dai tempi di Terry. Allora ho chiesto a Gianfranco Zola di mettermi in contatto con lui per chiedergli il permesso. Quando l’ho chiamato ho pensato che fosse uno scherzo, ma mi ha già dato la sua benedizione”. Inoltre, ha voluto chiarire di essere molto diverso da Antonio Rdiger: “Io non sono Antonio, se la gente pensa questo si sbaglia. Ho un altro stile, un altro modo di giocare e di pensare. Io sono Koulibaly, non sono Rdiger”.


E questo è davvero tutto dalla redazione di JustCalcio.com.



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