Serena ricorda la Fiorentina di Batistuta, Toldo, Rui Costa, Ranieri…
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2024-11-29 07:05:47 Giorni caldissimi per il calcio italiano!
Il bel momento in cui il Associazione Firenze Fiorentina Calciosecondo nelle ultime due edizioni della Conference League e quarto in Serie A ad un punto dal vantaggioci invita a rievocare il suo passato più illustre, quando, a metà degli anni ’90, guidati da Francesco Toldo, Rui Costa e Gabriel Omar Batistuta, La viola ha fatto innamorare un’intera generazione.
E chi meglio di MARCA può percorrere la fascia (del tempo) con MARCA Michele Serena (Venezia, 1970). La Fiorentina era appena arrivata decima in Serie A –era stato promosso un anno prima guidato da Batistuta e Stefan Effenberg– quando l’ex terzino sinistro dell’Atlético finì all’Artemio Franchi proveniente dalla Sampdoria nel 1995: ““Mi ha chiamato Ranieri, che poi ho conosciuto all’Atlético, per convincermi e ho passato tre anni meravigliosi”.
Michele Serena, alla Fiorentina e all’Atlético.
“Ranieri allora era quello di adesso, un allenatore coraggioso, coraggioso. Duro quando dovevi essere duro e il contrario. Ho un grande affetto per lui. “Non ho sentito nessuno parlare male di lui e la sua carriera, tecnicamente-tatticamente, parla da sola” ricorda Serena, che sostiene il suo ritorno alla Roma nonostante abbia 73 anni: “L’età non è un problema. Roma è in un momento critico e lui è romano e romanista. “È la persona giusta.”
Non ho sentito nessuno parlare male di Ranieri, la sua carriera parla chiaro
Serena, in quelle tre stagioni a Firenze, ha giocato 83 partite, segnato quattro gol e distribuito sei assist. Numeri non trascurabili per un ‘3’ dell’epoca: “Sono stati sicuramente i miei anni migliori a livello calcisticoaccanto a quelli che ho vissuto a Genova. Sono maturato molto come giocatore e come persona. Quando tornai in Italia, dopo aver attraversato la Liga, Ho avuto tanti problemi fisici e non sono riuscito a dare ancora il massimo.”
“Eravamo una bella squadra, ci piacevamo”
Serena, oggi allenatrice, antepone il gruppo alle individualità: “Eravamo una grande squadra, molto forte, con grandi figure come Batistuta, Rui Costa o Toldo, ma soprattutto grandi persone. “Ogni giovedì uscivamo a mangiare insieme e quell’armonia si trasferiva in campagna.”
Al ‘verde’ riuscirono a trasferire il gusto per l’arte di Firenze, culla del Rinascimento italiano: “Abbiamo giocato un ottimo calcio, sia con Ranieri che con Malesani. “La città è incredibile, i ‘tifosi’ sono molto caldi… Era la combinazione perfetta.” La magia della ‘viola’ del kit e la sponsorizzazione di ‘Nintendo’ hanno fatto il resto: “Eravamo una bella squadra, ci piacevamo. Ora, sul campo, stavamo lottando per la vita o per la morte.”
Abbiamo giocato un ottimo calcio, sia con Ranieri che con Malesani
La sua cosa era “arrivare e baciare il santo”. Nella sua prima stagione ha subito un grave infortunio, ma la Fiorentina è arrivato quarto in Serie A e ha vinto la ‘Coppa’ Italia -mette fine a 19 anni di siccità- eliminando l’Inter e vincendo la finale contro l’Atalanta in due partite: 1-0 e 0-2 con doppietta di ‘Batigol’.
“Non sapevamo nulla. Siamo tornati da Bergamo alle 4.00 del mattino ed eravamo in 40.000 persone! ci aspetta allo stadio per festeggiare. La Fiorentina purtroppo non è abituata a vincere tanti titoli e sentire quel calore quando vinci è incredibile”, sottolinea l’ex nazionale italiano.
Siamo tornati da Bergamo alle 4 del mattino, dopo aver vinto la Coppa ed eravamo in 40.000! ci aspetta allo stadio per festeggiare
Il gran gol di Batistuta contro il Barça
Poi sarebbero arrivati, sempre con Serena in squadra, una Supercoppa italiana (1996), un quinto posto in Serie A (1997-98) e l’emblematico eliminatorio di semifinali della Coppa delle Coppe 1996-97 contro il Barcellona.
“Avevamo appena eliminato il Benfica e Pareggiammo al Camp Nou (1-1) con quel gol indimenticabile che Batistuta festeggiò ordinando il silenzio. Ricordo che al 92′ Robbiati rimase uno contro uno e l’arbitro fischiò la finale. Nella gara di ritorno, il Barça vinse 0-2. “Loro erano migliori, ma abbiamo completato una carriera incredibile,” Ricordare.
La ‘Santissima Trinità’: ‘Bati’, Rui Costa e Toldo
Se qualcosa trascendeva da quella Fiorentina tra gli amanti del calcio in generale, Era il tridente formato da Toldo, Batistuta e Rui Costa che Serena procede subito a sviscerare: “Toldo era un grande portiere, fortissimo, alto, lungo…Ha avuto sfortuna con la selezione. C’era molta concorrenza. Ci piaceva fargli scherzi. Molte volte voleva andarsene dopo l’allenamento, ma noi lo abbiamo convinto e siamo rimasti mezz’ora a tirare in porta.. “È stato uno spettacolo.”
Una testimonianza che David de Gea sembra ormai cogliere. “Difficile dire se sia il miglior portiere che la Fiorentina abbia avuto dopo Toldola verità. Una cosa è certa: sta davvero bene. Veniva da un anno sabbatico e ha fatto parate incredibili, anche sui rigori… “È un acquisto di altissimo livello” Serena chiarisce.
Difficile dire se sia il miglior portiere che la Fiorentina abbia avuto dopo Toldo
Se Toldo eccelle e soffre in egual misura in allenamento è, in larga misura, merito di Batistuta: “È incredibile il modo in cui colpisce la palla. È il ‘9’ più forte con cui abbia mai giocato. Era un leader, la punta di diamante di quella Fiorentina, ma, allo stesso tempo, era molto altruista: parlava sempre della squadra, non in prima persona”.
Rui Costa, qualche metro più indietro, era il suo partner ideale.“Poteva segnare 15 gol a stagione… ma non gli interessava. Preferiva fare assist. Con Malesani giocava a centrocampo e correva a tre. Era tremendamente elegante. Quando è andato al Milan e ha giocato in Champions League ha guadagnato più visibilità”, sottolinea l’ex giocatore dell’Atlético.
A Firenze, inoltre, coincideva con talenti del calibro di Morfeo, Kanchelskis, Edmundo, Amoruso, Robbiati, Baiano, Schwarz… “Padalino, Bigica, Oliveira, anch’io [sonríe]… È difficile per me restare con uno solo. “Eravamo un grande gruppo.”
Felicissimo del momento ‘viola’
Michele Serena, ex allenatore di Venzia, Mantova, Grosseto, Spezia, Padova, FeralpiSalò, Vicenza e Legnanogoditi questa nuova ‘prime viola’: “Ho un figlio che è nato a Firenze e vedo la Fiorentina tutti i giorni. Mi fa piacere vederli ai vertici della Serie A. Il mio cuore è felice.”
Il portiere spagnolo è in gran forma e lo ha dimostrato anche contro il Como del Cesc.
In questo senso, fornisce un’ottima chiave per il “rinascimento” del club: “Da 5-6 anni hanno una proprietà forte, solida, che ogni anno cerca di migliorare la squadra e ora sta raccogliendo i frutti.. “Ha costruito un centro sportivo spettacolare.”
La Fiorentina ha una proprietà forte da 5-6 anni e ora sta raccogliendo i frutti
La Fiorentina vola mentre Serena attende la squadra: “Guardo molto calcio. Mi piace lo stile verticale, senza tanti passaggi. I gol si segnano attaccando la porta”. Se nella vostra prossima destinazione troverete un Toldo, un Rui Costa e un Batistuta, sicuramente non sbaglierete.
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