Serie A: Cesc: “Il calcio è diventato robotico e si stanno perdendo giocatori di qualità”

Serie A: Cesc: “Il calcio è diventato robotico e si stanno perdendo giocatori di qualità”

2022-08-20 06:18:33 Cari lettori di JustCalcio.com, vi proponiamo questa news sulla serie A appena arrivata in redazione:

Cesc Fàbregas (Arenys de Mar, Barcellona, ​​​​1987) potrebbe debuttare domani con Como, la sua nuova squadra, a Pisa. Oggi si saprà se sarà così o se bisognerà aspettare un’altra settimana. Nel frattempo, dialogando con MARCA, passa in rassegna le sue prime impressioni e la sua visione del calcio attuale.

Chiedere. Questo Como è arrivato, serie B, e ha accettato. Cosa ti ha sedotto di più del progetto?

Risposta. Quello che mi ha convinto di più è stato il progetto globale che mi hanno proposto: continuare a suonare ad un buon livello; essere un azionista del club, il che mi sembra molto carino; vivere in una città molto bella… Penso che la mia famiglia sarà tranquilla, è una città vicina alla Svizzera, ei bambini possono frequentare una scuola svizzera, con un’ottima educazione e buone basi; e, infine, di potermi preparare per un futuro, non molto lontano, di fare l’allenatore, di mettermi in gioco, di prendere la mia precedente tessera, ovviamente.

P. Si tratta di una Serie B particolarmente complicata, con tante squadre candidate (Brescia, Palermo, Genoa, Parma…). Qual è lo scopo del Come?

R. Da quando sono arrivato, tutti mi dicono la stessa cosa: che questa è la Serie B più difficile di tutti i tempi. Per questo ci siamo dovuti rinforzare bene per provare a salire, che è il chiaro obiettivo del club nei prossimi due o tre anni. In questa stagione dobbiamo competere al massimo per regalare presto ai tifosi quella gioia.

P. L’altro giorno, all’esordio contro il Cagliari (1-1), si è visto a campo pieno. Lo ha sorpreso?

R. I fan saranno molto importanti in questo progetto. Non ho giocato in quell’esordio in casa, ma ho avuto una grande sorpresa vedendo lo stadio pieno. C’era molto rumore, hanno pressato molto dalla registrazione, si sono emozionati molto… Quella è già una base importante per iniziare bene la stagione e non deluderli. Spero di poter aiutare la squadra poco a poco ad avere esperienza quando si tratta di affrontare momenti difficili e come gestirli a favore della squadra. Sono molto entusiasta del legame che abbiamo creato con i tifosi per raggiungere gli obiettivi del gruppo.

P. A questo punto della tua carriera, cosa pensi ti porterà il calcio italiano, tenendo conto dello stile altamente tecnico che dimostri?

R. È vero che il Calcio è sempre stato tattico e difensivo, ma credo che poco a poco sia cambiato. Gli allenatori e le persone vogliono giocare sempre meglio, per essere più offensivi. Devi trovare quell’equilibrio tra non essere molto difensivo e quindi essere in grado di attaccare bene. La squadra è molto equilibrata in questo senso.

P. Quando ha capito che il calcio è cambiato, che il fisico ha decisamente prevalso sul tecnico?

R. È chiaro che il nuovo calcio è fisico. Che non ci sono dubbi. Guardo molte partite e vedo molta corsa, molta intensità, ma meno talento con le giocate individuali. Azioni fisiche ad alto voltaggio, con tanta tattica e uno stile molto robotico… Stiamo andando verso quel tipo di calcio, e sembra che il giocatore tecnico, di qualità, il classico numero 10, con quella libertà che esisteva prima, si perde un po’. Ora, l’allenatore apprezza che tutti sappiano cosa devono fare in tutti i sensi, offensivi e difensivi. Ti dà alcune linee guida e il giocatore deve essere più disciplinato e difendere. È chiaro che il calcio sta andando così.


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