Serie A: Il ‘violino’ di Gilardino ‘addolcirà’ le panchine della Serie A: “Dicevano che ero pazzo…”

Serie A: Il ‘violino’ di Gilardino ‘addolcirà’ le panchine della Serie A: “Dicevano che ero pazzo…”

2023-07-14 12:01:15 Riportiamo fedelmente quest’ultima notizia pubblicata pochi minuti fa sul web, sul giornale iberico Marca:

Alberto Gilardino (Biella, 1982) è stato considerato, per anni, il ‘Bambino de Oro’ del ‘calcio’. Il suo modo particolare di celebrare i traguardi – fingendo di suonare un violino – lo ha reso un’icona. Adesso, dopo aver segnato più di 200 gol a Parma, Milan o Fiorentina, il ‘violino’ del campione del mondo con l’Italia nel 2006 approda sulle panchine della Serie A.

‘Gila’ è stato uno dei grandi artefici dell’ascesa di Genova, un’altra delle sue squadre da giocatore. Ha iniziato la scorsa stagione dirigendo la ‘primavera’ (filiale) ea dicembre Ha fatto il salto in prima squadra -è quinto in Serie B- dopo l’esonero di Alexander Blessin.

Il suo gran finale ‘rush’ -aggiungi 51 punti su 69 possibili- ha permesso al ‘Grifone’ di suggellare il suo ritorno nell’élite. “Non dormivo da tre notti. Quando ho preso il Genoa non era così scontato che saremmo saliti con due giorni di anticipo”, ha ammesso Gilardino, che ha subito rinnovato fino al 2025.

Erano tre notti che non dormiva. Quando ho preso Genova non era così scontato che saremmo saliti con due giorni di anticipo

Alberto Gilardino

Ora lo attende una sfida importante: la Serie A. “Non dobbiamo avere paura. Cercheremo una tranquilla salvezza senza escludere traguardi un po’ più ambiziosi”ha sottolineato in un’intervista a ‘Il Corriere della Sera’.

Dalla Serie D… alla Serie A

Il successo non è arrivato all’improvviso. Il ‘mister Gilardino’ si è indurito dal basso. La sua carriera in panchina è iniziata come direttore tecnico e assistente di Luca Prina -suo grande tifoso- nel 2019 a Rezzato in Serie D (Quarto). Ha terminato il corso da primo allenatore, ma, alla fine, gli è sfuggita la promozione negli ‘spareggi’.

Nel 2019-20 esordisce in Serie C con la Pro Vercelli, siglando un discreto 14° posto. Scese ancora un gradino nel 2020-21 per guidare la ‘rinascita’ dello storico Siena in Serie D. La sua permanenza all’Artemio Franchi è stata un po’ guadianesca: partì a gennaio, tornò a febbraio e Ha ottenuto negli uffici la promozione che gli è sfuggita nel ‘verde’. In Serie C non è arrivato a Natale: il Siena ha annunciato l’esonero a ottobre, con la 6 squadra.

Il Genoa, per fortuna, gli ha permesso di riscattarsi. “Non ho mai dubitato del mio valore. La voglia e la passione che ho per l’allenamento erano troppo forti. Ricordo che dicevano che ero pazzo quando accettavo le proposte di Rezzato, Pro Vercelli o Siena… ma tutte quelle esperienze mi hanno dato le conoscenze necessarie per raggiungere ciò che abbiamo ottenuto quest’anno. Se uno persevera, ha successo. Tutti i sacrifici che ho fatto sono stati premiati”.

Non ho mai dubitato del mio valore. La voglia e la passione che ho per la formazione erano troppo forti

Alberto Gilardino

Allievo di Ancelotti, Lippi, Prandelli…

Alberto Gilardino ha avuto insegnanti eccezionali nel corso della sua lunga carriera. “Citiamo quattro: Prandelli, per il suo modo di allenarsi e saper essere incisivo; GasperiniPerché è un animale di campagna, se ha i giocatori giusti dà un sigillo unico alle sue squadre; ancelotti È vincente e ha una grande personalità: è calmo, ma determinato; e Lippi, per la sua esperienza e il suo carisma. Inoltre, con lui ho vinto la Coppa del Mondo, che è il mio più grande successo”, ha riconosciuto all’inizio.

Tuttavia, ha cercato di ritagliarsi la propria strada: “Tutti ti lasciano qualcosa. Alcuni sono più scontrosi, altri più tattici, alcuni sono più bravi a gestire i gruppi… È vero che ho avuto grandi esempi, ma poi bisogna essere se stessi”.

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