Serie A: la Serie A minaccia di regnare di nuovo in Europa… senza milioni o grandi star

Serie A: la Serie A minaccia di regnare di nuovo in Europa… senza milioni o grandi star

2023-04-21 16:36:45 Non si placano le voci a seguito dell’ultima notizia. Senza troppi giri di parole, andiamo subito al punto:

Pper la prima volta nella storia sono cinque le squadre italiane alle semifinali di tre competizioni europee contemporaneamente. Non succedeva negli anni ’80 o ’90, quando le ‘Sette Sorelle’ del ‘Calcio’ dominavano anche l’Europa. O quando l’Udinese può firmare Zico, il Torino a Martín Vázquez e la Reggiana a Paulo Futre. Furono anni di gloria per il Paese transalpino, di predominio assoluto nel Vecchio Continente, di nostalgia e tanti milioni sui conti in banca dei presidenti ‘Calcio’. Berlusconi, Moratti, Agnelli… ora è cambiato tutto, ma i risultati tornano in Italia.

Inter e Milan in Champions League, Roma e Juventus in Europa League… e Fiorentina in Conference. L’Italia ha cinque rappresentative nelle semifinali delle tre competizioni UEFA. Più di ogni altro paese: Spagna (2), Inghilterra (2), Paesi Bassi (1), Germania (1) e Svizzera (1). In Champions ci sarà sicuramente una finalista italiana a Istanbul, in Europa League potrebbe esserci una finale italiana e in Conference uno dei grandi favoriti arriva da Firenze.

Le squadre classificate per le semifinali delle competizioni europee.

E È curioso che le due migliori squadre della Serie A 2022/23 non siano tra le migliori in Europa. È il caso di napoli (eliminato nei quarti di finale di Champions League dal Milan) e il lazio (È stato escluso negli ottavi di finale della Conference contro l’AZ). “No, non è una sorpresa, il calcio italiano è in festa”, ha dichiarato Pep Guardiola dall’Inghilterra in un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’.

No, non è una sorpresa, il calcio italiano è in festa

Pep Guardiola, allenatore del Manchester City

Milano torna grande

Il miglior derby d’Europa si gioca a Milano: l’unica città con due campioni d’Europa. E sia Inter che Milan si incontreranno in un Euro-Derby che vuole essere storico per la capitale economica italiana. Finora si erano incontrati solo due volte in competizioni europee… ed entrambe con trionfi rossoneri. Nel 2003, in una semifinale che paralizzò il nord del Paese (il Milan vinse la finale poi la Juventus); nel 2005, nei quarti (il Milan perse la finale di Istanbul contro il Liverpool).

Ora, però, Milan e Inter si presentano ancora una volta davanti all’aristocrazia europea con ben altro volto. Né Berlusconi né Moratti controllano i club (ora rispettivamente in mani americane e cinesi), né le squadre sono stellari come lo erano ai loro tempi: Pirlo, Gattuso, Seedorf, Kak, Adriano, Crespo, Zanetti… Ci sono meno soldi ei migliori giocatori del mondo non firmano per le squadre di ‘Calcio’. In ogni caso, sono ‘made’ in Italia.

Per arrivare qui, sia Milan che Inter hanno preso strade diverse. L’Inter, quando è passata nelle mani di Steven Zhang e Suning, ha investito tanti soldi in bonifici milionari che lo ha portato a vincere lo scudetto con Conte. Poi è arrivata la pandemia, l’impero Suning si è rotto e l’Inter è rimasta quasi impotente… sopravvivendo esclusivamente con ciò che vende ogni estate e il reddito che genera. È stato un altissimo livello difensivo e la conoscenza di Inzaghi di come competere in due partite che lo hanno portato in semifinale.

Il Milan, dal canto suo, è recentemente passato di mano: da proprietario americano a proprietario americano. Se lo scorso anno il Fondo Elliott ha vinto la Serie A, RedBird Capital ha portato il Milan alle semifinali di Champions League. E tutto con un investimento contenuto Se lo confrontiamo con i grandi d’Europa o con la Premier… il budget per ogni estate per il mercato non supera i 50-60 milioni di euro e il tetto salariale è tra i 6-7 ‘kili’ netti all’anno. Come per i vicini ‘nerazzurri’, è la gestione della capolista, l’allenatore (Stefano Pioli) e la crescita della rosa che li ha portati a livelli inimmaginabili qualche mese fa.

Perché una cosa è ovvia La Serie A sta prendendo il volo da anni. Le peggiori stagioni sono finite… Ma chi dice adesso, in primavera, che qualche squadra italiana era obbligata a stare tra le prime quattro d’Europa… mente.

Lautaro Martin

Lautaro Martínez festeggia un gol con l’Inter contro il Benfica.

L’Europa League è possibile

Avere Roma e Juventus in semifinale di Europa League, questa volta ciascuna su un lato dell’area, pareggia la possibilità di vedere una ‘finale italiana’ a Budapest il 31 maggio. La Juventus, che continua ad essere di proprietà della famiglia Agnelli nonostante Andrea abbia lasciato la presidenza, è ‘fuori posto’. Gli juventini sono arrivati ​​terzi in questa Champions League e sono caduti nella competizione arancione.

Dopo aver battuto Nantes e Friburgo, ha fatto lo stesso nei quarti di finale con lo Sporting CP. Con loro il discorso è diverso perché ‘costretti’ a rispondere in campo contro squadre meno preparate a vincere rispetto a ‘La Vecchia Signora’. I torinesi, per rosa, sono candidati allo scudetto e restano in piedi nonostante la disastrosa gestione dei loro dirigenti che negli ultimi cinque anni li ha quasi mandati al tappeto.

La Roma, invece, entra in una fase ascendente. Ha cambiato proprietà relativamente di recente ei Friedkin sono arrivati ​​dagli Stati Uniti con molti milioni e idee vincenti. Dopo aver vinto la Conference l’anno scorso (il primo scudetto della Roma dalla Coppa del 2008) Hanno trovato in Mourinho il leader ideale per il loro progetto. Vogliono continuare a vincere e vincere l’Europa League è il modo più diretto per tornare in Champions League.

Mourinho, nella fascia Ol

Mourinho, nella fascia dell’Olimpico contro il Feyenoord.

La Conference, dominio italiano

Se la prima edizione della Conference League è stata vinta dalla Roma, è la Fiorentina di Vincenzo Italiano che vuole subentrare. È la squadra nella competizione che ha segnato più gol e nel 2023 è uno dei migliori club d’Italia. Come molti di quelli che sono arrivati, per loro tutto è cambiato quando c’è stato un cambio di proprietà. Fu Rocco Commiso, magnate delle telecomunicazioni negli Stati Uniti, ad acquistare il club.

Commisso, di origine calabrese, ha investito molto (nonostante le cessioni di Chiesa, Vlahovic…) e aspira a rimodellare completamente il club: nuovo stadio e nuovo centro sportivo. Questo, tra l’altro, sarà il più grande d’Europa. Ora, nel 2023, la sua Fiorentina lotta per vincere due scudetti: la Coppa Italia… e la Conference.


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