Serie A: Maldini: “Quando è arrivato Rafael Leao gli ho detto che giocavo solo per il suo Instagram”

Serie A: Maldini: “Quando è arrivato Rafael Leao gli ho detto che giocavo solo per il suo Instagram”

2023-05-23 12:17:17 Lettori di JustCalcio.com, vi riportiamo in versione integrale l’ultima notizia sulla serie A pervenuta in redazione:

Paolo Maldini È, in buona parte, l”architetto’ del Milan che la scorsa stagione ha riconquistato lo ‘scudetto’ dopo 11 anni di siccità e che in questa stagione è arrivato in semifinale di Champions League.

Il direttore tecnico del Milancon il corso che sta per finire, Ha fatto il punto sul suo nuovo ruolo e sulla sua carriera in una casuale intervista a ‘Muschio Selvaggio’.

Le sue parole su Rafael Leao, che sta per rinnovare con il Milan, è stato uno dei principali punti di interesse: “È un talento pazzesco. Sono un esteta grazie a mio padre e Leao è bellissimo da vedere, è qualcosa di unico. Ha tutte le carte in regola per diventare un top player”.

Leao è un talento pazzesco. È bello da vedere, è qualcosa di unico. Ha tutto il necessario per diventare un giocatore ‘top

Paolo Maldini

Maldini, però, non dimentica i suoi esordi difficili a Milanello: “Lui veniva dalla panchina del Lille e, quando è arrivato, gli ho detto che giocavo per il suo Instagram perché carica video molto belli di giocate e dribbling, ma poi ha segnato a malapena due gol. Fortunatamente, lo abbiamo aiutato a cambiare questa mentalità”.

Leao ha caricato video molto belli di giocate e dribbling, ma poi ha segnato a malapena due gol

Paolo Maldini

Il mito rossonero ha parlato anche della costruzione del nuovo stadio: “Se vogliamo vivere di ricordi, rimaniamo lì. Perché non costruiamo un nuovo stadio che ci permetta di aumentare le entrate? La cosa che mi infastidisce di più è che non lo capiamo. Impossibile non approfittare di una simile opportunità”.

Maldini scherza con Leao.

Ha anche fatto riferimento al rapporto con l’Inter, a maggior ragione dopo l’eliminazione in semifinale di Champions League: “C’è massimo rispetto, ma non solo da parte mia. Quando Nesta è arrivata dal Lazio, mi ha chiesto in quali ristoranti poteva andare e in quali no perché a Roma succede così.. Gli ho detto che poteva andare dove voleva. C’è un sano antagonismo tra Milan e Inter”.

Quando Nesta è arrivata dal Lazio, mi ha chiesto in quali ristoranti poteva andare e in quali no perché a Roma succede così.

Paolo Maldini

“Il Pallone d’Oro non è una questione in sospeso”

Da calciatore ha analizzato cosa vuol dire non aver vinto il Pallone d’oro: «Non è una questione in sospeso. Non aver vinto un Mondiale, ad esempio, mi infastidisce di più. Preferisco vincere un titolo piuttosto che un premio personale”.

Ha lasciato anche un simpatico aneddoto sul suo primo gol in Serie A: “Era a Como. Sono rimasto stordito per un minuto e mezzo. Ricordo che Berlusconi mi regalò un orologio con una sua dedica”.

Ricordo che Berlusconi mi regalò un orologio con la sua dedica quando segnai il mio primo gol in Serie A

Paolo Maldini

Non ha evitato di parlare della sua convocazione in Under 21 con il padre, Cesare, da allenatore: “Avevo 18 anni, era un po’ prematuro e dava adito a commenti, ma la mia strada era già tracciata”.

Quanto alle sue grandi rivalità, non ha dubbi: “Ronaldo, il brasiliano e Maradona sono i giocatori più forti che ho affrontato. Grazie a Dio non ho affrontato Messi. Cristiano è un grande attaccante, ma non ha molta magia. Diego è stato molto gentile. Una volta gli ho chiesto perdono perché mi vergognavo di averlo preso a calci così tante volte”.

Ronaldo, il brasiliano e Maradona sono i giocatori più forti che abbia mai affrontato. Cristiano è un grande attaccante, ma non ha tanta magia

Paolo Maldini

“Gli ho dato una testata e si è sposato con un occhio nero. Vergognati!”

Dei suoi duelli ne ricorda con affetto uno con Pierluigi Casiraghi: «Era in un trofeo Berlusconi. Gli ho dato una testata ed era mio compagno di squadra. Che peccato. Il giorno dopo doveva sposarsi e lo ha fatto con un occhio nero”.“Quando ho messo la mano sul collo di Chiellini? Mi aveva dato una gomitata e come me già Mi ero rotto il naso diverse volte volevo evitare di rompermelo di nuovo, Ecco perché mi ha fatto arrabbiare così tanto”, ricorda Maldini.

Affronta anche l’episodio della finale persa contro il Liverpool a Istanbul, quando andarono all’intervallo con 3-0 a favore. “Siamo arrivati ​​negli spogliatoi urlando perché eravamo nervosi, ma Ancelotti è intervenuto per zittirci. Dissero che lo avevamo festeggiato, ma io come capitano non lo avrei permesso e nemmeno i miei compagni lo avrebbero fatto.


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