Serie A: Pablo Mar è dimesso dall’ospedale e sta già affrontando la sua guarigione

EGiovedì scorso Pablo Mar, difensore spagnolo del Monza in Serie A, ha ricevuto il grande spavento della sua vita, perché era una delle cinque persone coinvolte in un accoltellamento di massa da parte di un uomo di 46 anni in un centro commerciale ad Assago, fuori Milano. Le prime informazioni emerse dalla polizia italiana indicavano che l’uomo soffriva di disturbi psichici, provocando anche la morte di un uomo che, secondo “La Gazzetta dello Sport”, era sul posto un impiegato di un supermercato.

Venerdì mattina, in anestesia generale, Pablo Mar ha subito un intervento di sutura ai muscoli della schiena, dove è stato aggredito. Dall’ospedale lo hanno indicato avere tra i due ei tre mesi di riposo, e oggi è già stato dimesso dall’ospedale come riportato dal suo club attraverso un comunicato.

“Pablo Mar è stato dimesso dall’ospedale questa mattina, è tornato a casa e ora sta iniziando un periodo di assoluto riposo”.

“AC Monza ringrazia sentitamente il professor Osvaldo Chiara e tutti i professionisti del Trauma Center dell’Ospedale Niguarda di Milano”.

“Paolo, ti stiamo aspettando!”

lo spavento della sua vita

Il difensore spagnolo del Monza ha parlato con il direttore generale (Adriano Galliani) e il suo allenatore (Raffaele Palladino), per descrivere cosa gli è successo: “Sono stato fortunato perché ho visto una persona morire davanti a me. Ero nel passeggino con il mio bambino e ho sentito un dolore lancinante alla schiena. Dopo di che ho visto quest’uomo pugnalare una persona alla gola, davanti a me. Sto bene, lunedì sarò in campo”.

Grazie a Pablo per il supporto ricevuto

“Dopo il periodo difficile che abbiamo vissuto ieri, sia io che la mia famiglia vogliamo comunicarlo per fortuna stiamo tutti bene nonostante le circostanze, e grazie per tutti i messaggi di sostegno e amore che stiamo ricevendo. Inoltre, vogliamo inviare le condoglianze e tutte le nostre forze ai parenti e agli amici della persona decedutae speriamo sinceramente che tutti i feriti si riprendano il prima possibile”.