BENEVENTO E PISA SVOLTANO – Benevento e Pisa approfittano della sosta per le nazionali per imprimere la svolta prima che sia troppo tardi, consapevoli di aver costruito organici che meritano ben altro tipo di classifica. La formazione del patron Vigorito ora è davvero pronta a rompere gli indugi – dopo aver allungato l’agonia della gestione Caserta, che già nel post-Genoa era stato ad un passo dall’esonero – e il nome di Fabio Cannavaro (l’alternativa è D’Aversa) affascina in vista di un ribaltone che viene considerato mai così necessario per dare compattezza e continuità ad un gruppo con tanti elementi di categoria. In Toscana si corre ai ripari invece con la soluzione più ovvia ma con le incognite legate ad un rapporto di fiducia completamente da ricostruire tra la proprietà statunitense e un D’Angelo richiamato in fretta e furia per impedire che si accasasse a Como, dove l’indisponibilità a tempo indeterminato di Gattuso avrebbe rappresentato un fardello troppo pesante da reggere per il prosieguo della stagione.
LONGO PER IL COMO – E così anche in riva al lago si volta pagina e, dopo aver valutato seriamente il profilo di D’Angelo e fatto più di un pensiero su Aurelio Andreazzoli, la scelta è caduta su Moreno Longo. Un altro allenatore che conosce molto bene la Serie B e che sarà animato dallo spirito di rinvincita per cancellare il doloroso ricordo dell’ultima retrocessione alla guida dell’Alessandria. Un tecnico che dovrà restituire una certa solidità difensiva ad una squadra che da inizio campionato ha già incassato 11 reti e ricreare quello spirito sbarazzino che era stato il piccolo grande segreto delle ultime due annate ben al di sopra delle aspettative dell’era Gattuso. Con un Fabregas e un Cutrone in più, sognare è lecito.