TS – Juve, per Vlahovic trattamento Motta
2024-09-13 10:07:38 Lettori di JustCalcio.com, vi riportiamo in versione integrale l’ultima notizia di calciomercato di Tuttosport:
TORINO – Finalmente. Con annesso sospiro, la parola comincia a fiorire sulle bocche di milioni di tifosi, che senza nulla togliere alla passione per l’Italia – per giunta pienamente soddisfatta in quest’ultima pausa – non vedevano l’ora di rituffarsi nel campionato, messo forzatamente da parte appena dopo averlo riassaporato con tre morsi dopo la lunga pausa estiva. Sulle bocche dei tifosi e non solo. Sulla bocca di Dusan Vlahovic quel finalmente più che fiorire sta esplodendo. Avendo rinunciato alla convocazione con la Serbia per motivi familiari, DV9 non sente il fischio d’inizio di una partita ufficiale da Juventus-Roma del 1° settembre e per un agonista come lui due settimane senza sfide ufficiali costituiscono un digiuno capace di scatenare la fame. Per giunta acuita dalla prestazione incolore nello 0-0 contro i giallorossi, dopo l’ottimo avvio con Como (senza gol solo per una serie di episodi sfortunati) e Verona (doppietta). Così punta l’Empoli – e un mese di sfide ravvicinate e fondamentali, con Juve-Napoli e le prime due di Champions – con l’energia di un ciclone, emoticon abbinato su Instagram alla foto dell’allenamento di ieri.
Thiago Motta lavora sulla testa di Vlahovic
Proprio l’eccessiva fame di gol e di vittoria, però, ha spesso tradito il ventiquattrenne bomber, trasformandosi da spinta a tirare fuori tutte le proprie qualità a eccesso di pressione che quelle doti al contrario le ha spesso bloccate, liberando invece nervosismo e frenesia. Proprio su questo aspetto sta lavorando Thiago Motta, senza ovviamente tralasciare tecnica e tattica. Ma è soprattutto sul piano mentale, sulla capacità di gestire con freddezza ed equilibrio i momenti negativi, che Vlahovic può compiere un salto di qualità.
Il suo umore, come quello di qualsiasi attaccante, è condizionato dal gol. Un legame fisiologico e indispensabile per essere un vero bomber, ma che un vero bomber deve imparare a gestire, metabolizzando che il gol può arrivare in qualsiasi momento, che ci sono periodi in cui un tiro sbagliato spiazza il portiere e altri in cui uno perfetto sbatte sul palo. E soprattutto che il gol è un mezzo per aiutare la squadra a vincere, il più importante per un attaccante, ma non l’unico. E che, quando il gol non arriva, se ne possono usare altri per raggiungere il fine. “Il lavoro di Dusan non si ferma ai gol – aveva non a caso detto il tecnico già durante il ritiro – Ci sono tante cose nel calcio da fare, lui lo sa e lo sa fare molto bene”. Concetto ribadito dopo Juve-Roma: “Dusan lo vedo molto bene, è il primo difensore che abbiamo. Cerca di aiutare sempre la squadra, a volte fa gol, a volte no ma io non guardo solo quello. Deve continuare così e la squadra lo metterà in condizione per finire l’azione”.
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