TS – l’altro Bremer e i gol da riprendere
2025-09-25 10:27:00 Torino, l’ultimo titolo di Tuttosport:
TORINO – Andare e tornare, che è un po’ come nella vita: l’importante è trovarsi al posto giusto e che giusto sia pure il momento. La Juventus, nella sua versione Next Gen per adesso, sa benissimo quanto i momenti siano determinanti. L’ultima prova è arrivata da Pedro Felipe, centrale difensivo, classe 2004: è rientrato da un lungo, doloroso infortunio, e la ripresa è stata dolce quanto il suo talento. Nell’ultima sfida contro la Torres, il ragazzone di Salvador, Bahia, si è preso il lusso di deciderla. All’ultimo istante, quando non ci credeva più nessuno, uno stacco imperioso ha mandato in paradiso la squadra di Brambilla, che ha iniziato esattamente da dove aveva lasciato: vincendo. E convincendo. Ecco, il tecnico brianzolo adesso ha qualche motivo in più pure per sorridere, perché ci sarà pure qualcosa (ancora) da aggiustare, ma con Pedro è diventato tutto più facile, e pure per Pedro molto sarà in discesa da qui in avanti. Il difensore non ha mai nascosto la sua ambizione: ha scelto la Juve anche per ambire presto alla prima squadra, e l’infortunio di un anno fa – rottura del legamento crociato anteriore – è stato un ostacolo sul cammino. Grande, a tratti parso enorme, però non insormontabile. Nei suoi piani questa sarà la stagione della rinascita, la prossima quella in cui il calcio dei grandi sembra destinato a incrociare la propria corsa con la sua. Che possa essere in maglia bianconera, quella dei grandi? Lo dirà il tempo. Intanto, giocatore e società si godono le premesse, in attesa di nuove promesse: Felipe potrebbe fare molto comodo a Igor Tudor, in particolare in un’ottica di rifacimento del reparto arretrato, che tra un anno potrà essere più massiccio. Comunque, si vedrà.
Amadio, dalla Juve al Como. E ritorno?
E si vedrà allo stesso modo quale sarà il destino di Alex Amadio, classe 2008, attaccante. E che attaccante. Solamente nella passata stagione, vissuta tutta con la formazione Under 17 bianconera, ha messo insieme 18 gol in 21 presenze. Un’enormità. Che non è passata inosservata agli osservatori del Como, pronti ad approfittare della situazione di stallo in casa Juve, dove la mancanza di una formazione Under 18 ha prodotto più cessioni del previsto. Amadio è andato così a due passi dal Lago, in prestito con diritto di riscatto: giocherà con la squadra Primavera, in cui spera di trovare sempre più spazio, reti, ambizioni. Per poi ritornare, magari. Sì, perché come per vari ragazzi “persi” lungo il cammino, i responsabili del settore giovanile della Juventus hanno avuto la premura di assicurarsi una clausola di controriscatto, oltre a una percentuale altissima sulla futura rivendita, intorno alla metà del valore totale. Altro che “potenziale a lungo termine”, come dicono i lombardi . Insomma: gli occhi restano fissi sul nuovo talento dei biancoblù, ufficializzato solamente tre giorni fa da Osian Roberts, a capo dell’Area Sviluppo comasco. “Alex è un attaccante dinamico e competitivo, che aggiunge una nuova dimensione alla nostra squadra Primavera – ha raccontato in sede di presentazione –. Ha un solido background ottenuto alla Juventus e arriva a Como con la mentalità giusta per competere e crescere”. Mentalità acquisita in bianconero, naturalmente: perché a Vinovo si insiste e si persiste su questi aspetti, nient’affatto secondari nello sviluppo dei giocatori. Bene, benissimo, e allora perché privarsene? Alla base, ciò che muove il mercato, praticamente da sempre: Amadio è andato via per giocare e per trovare una sua dimensione, alla Juve più complicata da trovare. Specialmente in un anno in cui si sarebbe trovato (parecchio) sottoetà, rallentando in maniera piuttosto chiara il suo processo di crescita. “Fin dal primo momento ho percepito la professionalità e l’ambizione del club, il nostro obiettivo è crescere insieme come squadra, puntare alla promozione (il Como gioca in Primavera 2, ndr) e lavorare sodo l’uno per l’altro. Dopo un anno importante sono motivato a continuare a migliorare e a contribuire il più possibile”, ha spiegato Amadio. Come tanti ragazzi, ha preso la rincorsa per spiccare il volo, non dimenticando però il punto di partenza, la base da cui è nata qualsiasi cosa: la Juventus resta lì, a monitorarlo, per capire quanto e come possa farne un perno del futuro, almeno nella prossima Primavera. Oggi a Vinovo ci si gode Elimoghale, che ha un anno di meno, ma qualche dose di talento in più, probabilmente un affaccio maggiormente diretto verso il grande calcio. A ognuno il suo tempo, e necessariamente il suo spazio: Alex se l’è preso a Como, salutando a malincuore Torino. Tutto per diventare grande.
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