TS – Toro, Vlasic e Miranchuk appesi al destino di Juric

2023-03-27 16:12:00 Prendiamo con le pinze l’ultima notizia di Tuttosport:
L’ha ripetuto a ogni piè sospinto, Juric. «Non so se rimarrò. Dipenderà da cosa succede. Vedremo. Penso a Ilic, Ricci, Buongiorno, Singo, Schuurs, Sanabria, Vlasic, Miranchuk e altri ancora. Vedo che c’è un futuro con loro e attorno a loro… Però se perdiamo di nuovo un giocatore dopo l’altro, come l’anno scorso quando alla fine se ne andarono 7 titolari, allora no, non resterò, assolutamente no, sarebbe il solito andazzo. Perché poi sarebbe difficilissimo continuare a lottare a metà classifi ca, non sarebbe certo scontato: figurarsi cercare di muovere persino dei passi in avanti! Se invece ci sarà la volontà di creare uno zoccolo duro e così sarà, con poi la possibilità di inserire qualche rinforzo mirato, allora certo che rimarrò, e non soltanto volentieri: ma anche con grandissima voglia e tanto orgoglio. Dipenderà da cosa vorrà fare la società a fine stagione».
I segnali, a oggi, non sono cambiati. O meglio: a distanza di settimane da quelle frasi stentoree, pronunciate un mese fa e poi ripetute, però in sostanza già dette con maggior diplomazia ma identico significato anche a gennaio e febbraio, c’è poco da stare allegri. E rende pienamente sia l’ambiguità della situazione sia il grado di allarme il fatto che i vertici del Torino, Cairo e Vagnati, abbiano trovato una sorta di intesa con Juric e il suo agente (Riso), volta a ottenere una risposta definitiva dal tecnico entro fine aprile. Dentro o fuori, con a quel punto un bivio consequenziale davanti agli occhi, o di qua o di là: rescissione concordata da definirsi a fine stagione oppure permanenza più o meno forzata e rinnovo del contratto sino al 2026, come proposto dal club (una tutela, un nuovo contratto lungo utile a tutti, strategico anche per rafforzare la figura dell’allenatore nello spogliatoio: in ogni caso, se ne riparlerebbe di nuovo dopo altri 12 mesi, la risoluzione sarebbe sempre possibile anche nel 2024). Nello spogliatoio si coglie preoccupazione. Si allargano dubbi, quando non sconcerto. I giocatori chiamano i loro agenti per sapere se abbiano novità, indicazioni nuove: se ne parla diffusamente nella pagina a fianco. «Che ne sarà di tanti noi, se il mister se ne andrà?». Il Torino è anche una società scheletrica, le figure dirigenziali si contano su una mano, mancano ruoli apicali e cuscinetti intermedi. Nonostante tutto, Juric sta cercando di tenere alte nel gruppo l’attenzione e le motivazioni, ma cosa ci sia nella sua testa fino in fondo lo sa solo lui, a oggi: e la medesima riflessione può riguardare le strategie recondite di Cairo. Sotto di lui, in attesa, Vagnati col vice Moretti: ancora impossibilitati, però, a trasmettere garanzie, assicurazioni certe su come si snoderà il futuro, sull’altezza concreta delle ambizioni, sulla chiarezza degli obiettivi. Più che esprimere convinzioni assolute, il dt è in grado di mantenere lubrifi ati i rapporti con i procuratori, di ragionare con loro sulla possibilità di ottenere sconti, di esprimere opinioni e indicazioni ancora però da verificare alla prova della verità. O del fuoco, se preferite: e nel Torino di Cairo si può trovare di tutto, ma di certo non epigoni di Muzio Scevola. Manco uno. Voi appoggereste la mano su un braciere? Nella scorsa estate alla voce jolly offensivi evaporarono a fine stagione per motivi anche molto differenti Praet, Brekalo e Pjaca. Ferma restando la volontà di fuga di Brekalo, gli unici veri rimpianti riguardarono il belga: restituito al Leicester perché giudicato troppo caro. Ammesso che di qui a fine stagione Vlasic (soprattutto), ma anche Miranchuk espongano un rendimento all’altezza (23 presenze, 4 gol e 2 assist in campionato per il croato, 20 presenze, 4 gol e 5 assist per il russo), i loro destini al momento restano più che mai in bilico: parzialmente connessi come sono anche a quella decisione finale che prenderà Juric. «Nikola è il mio pitbull», «Mira lo amo»: che cosa pensi Ivan di loro due è ben noto. Ma se l’allenatore se ne andasse e venisse sostituito da un collega con idee molto diverse e magari una personalità non altrettanto potente? Per riscattare Vlasic dal West Ham occorrerebbero a fi ne stagione quasi 15 milioni. E 12 per comprare Miranchuk dall’Atalanta (che ha già ampiamente fatto sapere di non voler concedere alcun tipo di sconto al Torino). Formalmente, i vertici granata si dicono interessati a portare avanti le trattative, a tempo debito. Del tutto prematuro, oggi. Meglio attendere le decisioni di Juric, prima. Nel caso, ci sarà sempre tempo per aprire il portafoglio. O per lasciarlo chiuso. Guarda il video Toro da Europa, missione Reggio Emilia. Ecco quanto conta il settimo posto © RIPRODUZIONE RISERVATA
Dentro o fuori entro fine aprile
I dubbi dello spogliatoio granata
Vlasic e Miranchuk appesi a Juric
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