Tuttosport – Giustizia Sportiva, si cambia o… si cambia
2025-09-07 12:27:00 Arrivano conferme da Tuttosport:
Per la giustizia sportiva, adesso viene il bello. O il brutto, a seconda dei punti di vista. Ma l’aria che si respira è frizzantina e, intorno al sistema vigente, si sta disponendo un discreto assedio. Da una parte c’è la politica, con l’iniziativa parlamentare di Mauro Berruto, agguerritissimo nel suo intervento alla Camera di luglio, nel quale ha denunciato fatti gravi e gravissimi, dall’utilizzo dei processi sportivi per far fuori avversari politici («La giustizia sportiva utilizzata come una clava») a casi di presunta pedofilia. Dall’altra c’è la decisione del nuovo presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, che da domani farà partire i lavori di una commissione finalizzata proprio a riformare il mondo della giustizia sportiva italiana. E, da sopra, incombe il ricorso di Andrea Agnelli alla Corte di Giustizia Europea, che ha fissato la prima udienza il 17 settembre e che, potenzialmente, può colpire al cuore il sistema, con una serie di quesiti sulla legittimità degli organi di giustizia sportiva e sullo straripamento di potere che caratterizza certe sue azioni.
La giustizia sportiva non potrà più essere quella di prima
Alla fine dei tre percorsi, la giustizia sportiva italiana non potrà più essere quella di prima, ma ora è difficile capire se sarà vera riforma o la solita capriola gattopardesca con cui il sistema salverà se stesso. Per esempio, Berruto (e non solo lui) è rimasto perplesso di fronte alla nomina, a capo della commissione Coni-Governo, di Marco Di Paola, presidente della Federazione italiana sport equestri. Questo alla luce delle discussioni che sono emerse a seguito della sua rielezione in Federazione, dopo che gli altri candidati hanno subito squalifiche e multe legate all’attività in campagna elettorale. Insomma, uno dei casi, denunciati da Berruto, nei quali la giustizia sportiva pare essere utilizzata per eliminare i proprio nemici politici. È per questo che lo stesso Berruto preme perché la Settima Commissione parlamentare, di cui fa parte, dia il via a un’indagine conoscitiva sulla giustizia sportiva, ascoltando tutto quel mondo: i procuratori federali, ii giudici, ma anche e soprattutto chi ha denunciato, proprio a Berruto, le storture o le deviazioni. L’indagine, secondo Berruto, non si scontrerebbe con i lavori della commissione Coni-Governo, ma anzi potrebbe esserne un importante strumento per approfondire certe situazioni: «Se nessuno ha nulla da nascondere una cosa aiuterà l’altra».
