Tuttosport – “Juric, dai più spazio a Pellegri. Da cosa dipendono le difficoltà del Toro”
2023-12-03 10:01:09 Torino, l’ultimo titolo di TS:
«Fa male vedere un Torino così, senza orgoglio e quel feroce attaccamento alla maglia degno della sua storia. Molto diverso da quello che ho conosciuto e allenato io». Traspare emozione nelle parole di Nedo Sonetti, tecnico granata nell’annata 1994-95, quella dei due derby vinti contro la Juve di Lippi poi campione d’Italia. Da allora sono passati quasi 30 anni e per il Toro le sfide con i bianconeri sono state quasi solo dolori: un successo uno negli ultimi 25 anni. Numeri da incubo che l’allenatore di Piombino spiega così: «Ci sono troppi stranieri. Ormai i club vanno a prendere i giocatori in Papuasia, poi ci si meraviglia se non hanno un legame viscerale con la maglia e il club di appartenenza. Così non va bene. La storia del Toro merita altro». Il tono di voce – a dispetto degli 82 anni – si accende e diventa sempre più squillante: «Mi infervoro quando vedo il Torino vivacchiare a metà classifica. Il Toro è uno dei club più gloriosi d’Italia e dovrebbe stare ai primi posti a lottare stabilmente per l’Europa ogni anno, partecipando con regolarità alle coppe».
Lei per i tifosi granata rimane un mito. Il doppio derby vinto nel ‘94-95 è nella storia.
«È stata la soddisfazione più bella della mia carriera. La metto al pari delle promozioni conquistate. Sono stato poco più di un anno a Torino, ma quella stagione mi è entrata nel cuore».
Il suo Toro faceva tremare la Juve. Dirlo oggi sembra quasi impossibile da credere…
«E che Juve! Quello di Lippi era uno squadrone. Vinsero a mani basse il campionato quell’anno e la stagione successiva la Champions League, eppure contro di noi soffrivano tantissimo: ci temevano e perdevano…».
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