Tuttosport – Juve, indizi e non sentenze. La curiosità su Allegri e il calcio dei 5 cambi

2023-10-23 09:55:00 Torino, l’ultimo titolo di Tuttosport:
La vittoria di San Siro è una certificazione per le ambizioni scudetto della Juventus, ma non boccia quelle del Milan. Anzi, se le modalità del successo bianconero testimoniano la tenacia e la durezza della squadra di Allegri, confermano che la strada verso un gioco più convincente e produttivo in fase offensiva è ancora lunga. Per carità, è stata imboccata, quella strada, e sarebbe ingiusto non notarlo. La stessa vittoria sul Milan lo dice in modo chiaro: la Juventus vince perché prova a vincere, perché l’espulsione di Thiaw, decisiva per il risultato, arriva in seguito a una delle tante verticalizzazioni di gioco juventine. Ma la Juventus può e deve fare di più, soprattutto dopo aver capito che può lottare per lo scudetto, soprattutto dopo una vittoria a San Siro che mancava da oltre mille giorni e gasa l’ambiente.
No, non è stata la partita del secolo, ma intensità e agonismo non sono mancati e, al di là dello spettacolo, Milan-Juventus ci consente di tornare a parlare di calcio dopo due settimane allucinanti, in cui con “gioco” si intendeva un’altra cosa. Meno male. Per esempio, è curioso come, ancora una volta, Massimiliano Allegri si è tenuto in panchina Vlahovic e Chiesa per poi spararli nella ripresa. Al netto delle condizioni atletiche dei singoli, sembra quasi una strategia da generale che pianifica la partita in modo napoleonico, tenendo la Vecchia Guardia nella parte finale, quando gli avversari hanno speso molto e psicologicamente possono soffrire nel vedere entrare in campo due campioni, tendenzialmente più freschi di loro. Guarda la gallery La Juve non allarga il gioco e Allegri diventa una furia: via giacca e cravatta © RIPRODUZIONE RISERVATA
Si torna a parlare di calcio
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