Ungheria-Italia, le pagelle di CM: Donnarumma versione Superman, Raspa certezza. Delude Szoboszlai | Primapagina

Ungheria-Italia, le pagelle di CM: Donnarumma versione Superman, Raspa certezza. Delude Szoboszlai | Primapagina

2022-09-26 23:30:00 Lettori di JustCalcio.com, vi riportiamo in versione integrare l’ultima notizia di Calciomercato.com:

Ungheria-Italia 0-2

UNGHERIA

Gulacsi 5,5: rischia la papera su cross di Cristante, non può nulla sui gol dell’Italia.

Lang 5: sbaglia completamente il fuorigioco sul raddoppio azzurro, partita complicata.

Orban 5,5: prova a reggere il reparto finché può, alla lunga cede anche lui.

At. Szalai 5: salva dopo la quasi papera di Gulacsi, poi avvia il pasticcio difensivo che porta al gol di Raspadori. Ha l’occasione di pareggiare da due passi, è preso controtempo e non riesce a mettere in rete.

Fiola 6: esegue il compito senza particolari sbavature, non brilla ma non sfigura.

Nagy 4,5: il retropassaggio che porta al gol di Raspadori è sciagurato, un pallone da non servire mai al portiere con l’attaccante in pressing (dal 46′ Styles 6: entra con un buon piglio e di testa ha l’occasione per segnare, non è preciso e trova i grandissimi riflessi di Donnarumma. Che gli dice no anche una seconda volta, su una violenta conclusione in area).

Schafer 6: più ordinato del compagno di reparto, prova da fuori ma trova i guantoni di Donnarumma a sbarrargli la strada.

Kerkez 5: Rossi gli dà fiducia dopo la buona prova con la Germania, un paio di buone chiusure ma perde nettamente il duello con Di Lorenzo (dal 57′ Gazdag 6: dà più consistenza alla corsia mancina ungherese).

Nego 6,5: è lui a dare il la all’azione convulsa che porta a tre parate di Donnarumma in poche occasioni. Suo anche il cross per la testa di Styles. Soprattutto nella ripresa mette in difficoltà gli azzurri infilandosi tra il braccetto sinistro e l’esterno (dal 75′ Bolla sv).

Szoboszlai 5: si accende a intermittenza, ma i lampi isolati sono troppo poco per un giocatore della sua qualità. Se non gira lui, l’Ungheria fatica a ingranare (dall’85’ Kleinheisler sv).

Ad. Szalai 5: è la sua ultima partita in nazionale e la sente in maniera viscerale, lo si vede durante la premiazione pre-partita e soprattutto durante l’inno, quando non riesce a trattenere le lacrime. In campo si batte, ma tocca pochi palloni e si fa prendere dal nervosismo, rimedia un giallo sollevando da terra Jorginho. Sull’unico pallone giocabile trova l’opposizione di Donnarumma: non è la serata che si immaginava per chiudere la carriera in nazionale, ma esce tra gli applausi di tutta la Puskas Arena (dal 75′ Adam 6: entra e subito mette in difficoltà l’Italia quasi conquistando un rigore per spinta di Bastoni, non è premiato da arbitro e VAR).

Ct. Rossi 6: l’Ungheria ha due risultati utili ma per quasi un tempo sembra giocare solo per il pareggio. Il gol di Raspadori sembra scuotere anche gli ungheresi, ma nel momento della reazione le parate di Donnarumma e il raddoppio di Dimarco sono un uno-due che smorza ogni entusiasmo. L’Ungheria però non molla e continua a giocare ed è un ottimo segnale per il futuro. La mancata qualificazione alle Final Four non toglie un cammino sontuoso in Nations League e più in generale non cancella la crescita impressionante avuta dall’arrivo di Rossi in panchina.

ITALIA

Donnarumma 8: qualche incertezza sui palloni alti, ma tra i pali è fenomenale. Quattro parate decisive, impressionanti quelle su Ad. Szalai e Styles. Un muro, un successo che porta la sua firma.

Toloi 6,5: nella difesa a tre è a suo agio, gioca prevalentemente sull’anticipo, ma accetta volentieri di duellare fisicamente. Non molla mai.

Bonucci 6,5: con i due pretoriani Acerbi (poi Bastoni) e Toloi a proteggerlo deve coprire meno spazio. E’ più lucido e più libero di costruire.

Acerbi 6: attento in copertura e preciso in fase di costruzione. Il giallo del primo tempo spinge Mancini a toglierlo all’intervallo (45′ Bastoni 5,5: Nego è un brutto cliente, ci mette fisico e mestiere. Commette un probabile fallo da rigore spingendo Adam, che arbitro e var considerano regolare).

Di Lorenzo 7: taglia e cuci, chiude e riparte. Sfiora il gol con un colpo di testa e con un sinistro a giro. Prova maiuscola (89′ Mazzocchi sv). 

Barella 6: galleggia tra le linee, nel primo tempo fa un po’ di fatica a trovare una posizione. Meno incisivo del solito, ma non può essere sempre il solo a tirare la carretta. 

Jorginho 6: qualche imprecisione nel palleggio e in uscita, ma non si nasconde, va sempre a prendersela (73′ Pobega 6: entra per dare sostanza)

Cristante 6,5: sfiora subito il gol con un tiro-cross sul quale Gulacsi rischia la figuraccia. Match prevalentemente di rottura, forza fisica e centimetri al servizio dell’Italia. Regala a Dimarco il pallone del 2-0 dopo un inserimento perfetto, chiude da regista.

Dimarco 7: in partenza un po’ timido, quando prende coraggio si infila con grande facilità. E quel piedino ce l’hanno in pochi. Si fa trovare pronto spingendo in porta un cioccolatino di Cristante, segnando il gol numero 1500 della storia della Nazionale in partite ufficiali. 

Raspadori 7: viene incontro e attacca lo spazio, come una fisarmonica, senza dare punti di riferimento. Sbaglia qualche facile appoggio ma lascia il segno quando deve. Quinto gol in 15 presenze, mica male (73′ Scamacca 5,5: non lascia il segno).

Gnonto 6: fa tanto movimento, con impegno, senza entrare veramente in partita. Ha il merito di mettere pressione a Gulacsi in occasione del vantaggio azzurro (65′ Gabbiadini 5,5: non entra bene, non tiene su il pallone ed è poco preciso in ripartenza)

Ct Mancini 6,5: sceglie la ‘doppia seconda punta’, con Gnonto accanto a Raspadori, in attacco non ha le risposte che cercava. La sua è però una squadra ‘cazzuta’, di attributi, con una sua identità. Anche tra mille difficoltà e sofferenze.





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