Chiedono una nuova proroga per il ‘caso Oikos’ in attesa delle perizie

Chiedono una nuova proroga per il ‘caso Oikos’ in attesa delle perizie

Non si sprecano commenti e polemiche in questi minuti sui social a proposito dell’ultima news riguardante La Liga:

In onda alle 17:31

TEC


Le nuove prove riguarderebbero i lavori di ampliamento del campo di calcio di Alcoraz

Il caso Oikos è arrivato ad accumulare in quasi quattro anni di indagini un totale di 59 indagati

L’ufficio del procuratore ha chiesto al giudice di Huesca che sta istruendo il caso oikosdi fissare nel calcio professionistico spagnolo, una nuova proroga di 6 mesi, dopo quasi quattro anni di indagini, al fine di nominare un nuovo esperto per effettuare una perizia sui lavori di ampliamento del campo di calcio di Alcoraz e le presunte false fatture emesse per finanziare le frodi sportive indagate.

Nella sua lettera, il pubblico ministero chiede che “procedere a dichiarare una nuova proroga della causain considerazione del fatto che la sua indagine non è stata completata, deve essere nominato un nuovo esperto” per le prove proposte relative ai lavori sul campo della squadra di Huesca.

Contro tale richiesta, avanzata dieci giorni dopo il termine della precedente proroga, hanno opposto il legale della ditta esecutrice dei lavori, Pryobras, e il dirigente della stessaJesús Sanagustín, in una lettera in cui si chiedeva di non prorogare il terminein considerazione del ritardo accumulato di otto mesi nell’esecuzione di una perizia sul cui ritardo “nessuno” si è interessato.

“Non ho visto nessuna lettera del pubblico ministero in quel periodo che chiedesse le ragioni di tale scandaloso ritardo che nessuno ha giustificato e, quel che è peggio e più discutibile, che nessuno ha nemmeno indagato sul motivo di una così lunga inattività processuale”, afferma nelle sue memorie l’avvocato Ricardo Orús, per il quale l’accusa non sembra preoccuparsi della causa di le ragioni per le quali il perito nominato dal Governo aragonese si è ora dimesso dall’incarico”.

Dopo aver avvertito che anche il neo nominato perito, come il suo predecessore, potrebbe dimettersi dal proprio incarico a causa dei bassi onorari stabiliti dall’amministrazione regionale, questo avvocato esprime la sua preoccupazione per la possibilità che il caso possa essere rinviato nuovamente altri nove mesi senza nemmeno avere la perizia richiesta.

denuncia il “indebito ritardo” delle indagini e la paralisi della causa a più riprese nel corso degli ultimi quattro anni.

“Ed è ora -prosegue l’avvocato- quando l’accusa, che in quei 9 mesi ha disatteso il caso, ignorando, consapevolmente o inconsapevolmente, che il processo fosse fermo, senza esercitare alcuna diligenza e senza sapere o curarsi quale fosse la causa di un tale ritardo procedurale, o meglio, paralisi, ora chiede allegramente un nuovo ampliamento dell’istruttoria senza motivarne adeguatamente e giustificatamente la necessità”.

L’avvocato considera “non necessario” il test richiesto dopo le dichiarazioni e le prove documentali fornite dall’amministratore che ha eseguito i lavori per dimostrare le effettive spese sostenute, e avverte che “occuparsi” dell’esecuzione di detta perizia “non farà che più danno” ai suoi committenti, “nel ritardare il caso e continuano a ledere i diritti fondamentali degli indagati”.

“Non credo che Vostra Onore sembri giusto aver passato quattro anni con questa causa che più avanza, più si verifica che è stato un bluff poliziesco privo di ogni appoggio e con uno scopo che dovrebbe essere indagato, chi cade“, assicura.

Per tale motivo, reclama il rigetto della domanda di proroga e l’archiviazione gratuita e l’archiviazione dell’intero caso in esame.

Il caso Oikos è arrivato ad accumularsi in quasi quattro anni di indagini un totale di 59 indagati, due dei quali persone giuridichecui sono imputati atti sanzionabili di diversa natura (truffa, corruzione tra privati ​​e in relazione allo sport, falsità in atti, appropriazione indebita o scorretta amministrazione).

Lo scorso settembre, l’istruttore ha accettato di archiviare, contrariamente al parere dell’accusa, l’indagine relativa all’ex direttore medico del Club sportivo di Huesca Juan Carlos Galindo, così come rispetto a 24 giocatori della squadra Reus nel 2017indagato per la presunta riscossione di premi illeciti da parte della squadra di Huesca per battere il Valladolid e poter così accedere alla Prima Divisione.

Temperature altissime dalla Spagna. Ci saranno altri sviluppi? In caso affermativo vi terremo aggiornati come nostro solito!



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