Disdetta Pay TV da parte dei Tifosi Juve: Protesta per la Penalizzazione

Disdetta Pay TV da parte dei Tifosi Juve: Protesta per la Penalizzazione

“Ora basta!”

È un’esplosione di rabbia contro il sistema calcio. Una protesta di massa che si è fatta sentire sui social media, proprio nel momento in cui ci si prepara all’asta che assegnerà i diritti del campionato di Serie A per i prossimi tre anni. Una reazione furente dei tifosi della Juve dopo la stangata della Corte d’Appello federale – che ha punito con 15 punti di penalizzazione il club bianconero per il caso plusvalenze – che ha portato a un’ondata di disdette delle pay tv. Una rivolta che ha fatto sentire la sua voce, come ricordato da Giorgio: “Uno sport che vale miliardi, che dà lavoro diretto e indiretto a decine di migliaia di persone – scrive su Twitter Giorgio – non può essere in mano a quattro pretori che in ventidue minuti decidono le sorti di una società”.

Gli hashtag sono ormai diventati virali e qualcuno inizia già a fare i conti in tasca: “Una media di 35 euro al mese per i 9 mesi del campionato fa circa 315 euro a stagione – il messaggio di John – Con 500 mila disdette (non 2 o 3 milioni), le tv perderebbero oltre 155 milioni di fatturato”. Una mobilitazione che ha unito tutto il popolo bianconero, come ricordato da Gianluca (“Li stiamo facendo tremare. Forza fratelli juventini, siamo sulla strada giusta”) o da Nino che scrive il seguente tweet: “Se il calcio italiano si regge sui diritti tv, se i diritti tv li pagano i tifosi e se la maggior parte dei tifosi siamo noi juventini il carrozzone sta in piedi grazie a noi che finora siamo sempre stati zitti e buoni. Ora basta”.

Un’azione collettiva che sembra essere l’unica soluzione per dare un segnale forte a tutto il sistema calcio: “Non in mio nome. Non con i miei soldi. Non un altro 2006 – il concetto esposto da Simone – Questa volta NON sarà solo la Juventus e il popolo juventino a pagare. O si puniscono tutti, oppure insieme a noi crollerà il calcio italiano. Continuate con le disdette Dazn e non accettate controfferte”. Una ribellione che, stando al report della Figc, rappresenta il 47% degli introiti totali della Serie A, una levata di scudi tutt’altro che banale (come potrebbe pensare qualcuno) perché un processo celebrato in mezza giornata e in 42 minuti di requisitoria non può essere tollerato. “Mai più un euro a un sistema che ci fa la guerra contro”, un grido di battaglia che fa tremare l’intero sistema calcio italiano.



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Redazione di JustCalcio.com, 2023-01-22 20:45:00.