Gazzetta – Bilancio mercato Premier: superati i 2 miliardi, Chelsea e United smisurati, Nunez e Haaland i colpi big

Gazzetta – Bilancio mercato Premier: superati i 2 miliardi, Chelsea e United smisurati, Nunez e Haaland i colpi big

2022-09-02 09:28:49 Fioccano commenti e discussioni a causa dell’ultima news della Gazzetta:

Chiusi gli ultimi affari: Aubameyang da Barcellona a Londra dai Blues, Akanji al City, Isak al Newcastle. Anche le piccole comprano tanto: il Forest fa 21 acquisti per 160 milioni, il West Ham per 180, i Wolves per 140

Dal nostro corrispondente Davide Chinellato

Il mercato dei record. La Premier non ha badato a spese per rifarsi il look, sfondando il muro dei 2 miliardi di euro di investimenti che mai nessun torneo nella storia aveva abbattuto. Colpa o merito in primis del Chelsea, Paperone del mercato europeo con 315 milioni di spese, primato storico per una singola sessione (e i Blues ne avrebbero voluti spendere di più). Tutte le squadre hanno contribuito, dal City campione in carica che sembra aver già fatto centro con Haaland (60 milioni al Dortmund), agli oltre 260 milioni spesi dallo United, che non ha mosso Ronaldo, all’ultima delle neopromosse, il Nottingham Forest, che ha chiuso la sessione con 21 nuovi acquisti.

Le big

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Il Chelsea che prende Zakaria in prestito dalla Juve ha chiuso il mercato delle 6 grandi. City e Liverpool hanno investito cifre notevoli sui centravanti: Guardiola si è regalato Haaland, Klopp ha speso poco meno di 100 milioni (bonus compresi) per Darwin Nunez, con Arthur dalla Juve affare last minute per tamponare gli infortuni al centro. Il Tottenham ha giocato d’anticipo, chiudendo i colpi più importanti (a partire da Richarlison, preso per 70 milioni dall’Everton) a luglio. L’Arsenal sa già di aver fatto centro con Gabriel Jesus (52 milioni al City) e Zinchenko, parte integrante della trasformazione che ha permesso ai Gunners di partire con 5 vittorie su 5.

Chelsea e United avevano bisogno di rifarsi il look, ma se i Blues sono partiti tardi per il passaggio di proprietà, i Red Devils hanno pagato il caos che li contraddistingue dall’addio di Ferguson: Antony, con 100 milioni di euro l’acquisto più caro dell’estate inglese, poteva essere ottenuto per la metà a luglio; Casemiro, 82 milioni dal Real, fino a 3 giorni prima non era considerato. Il Chelsea invece aveva una strategia chiara, dopo aver cominciato prendendo Sterling: servivano difensori. Sono arrivati Koulibaly (40 milioni al Napoli) e Wesley Fofana, che ha rischiato a lungo di diventare il difensore più pagato della storia, col Leicester che alla fine si è “accontentato” di 82 milioni. I Blues hanno fatto capire che non badavano a spese, come per Cucurella, preso dal Brighton per 73 milioni dopo che il City si era tirato indietro a 50. Nell’ultimo giorno hanno completato la squadra con Aubameyang, poi hanno cercato di rinforzare il centrocampo, sentendosi rispondere no dall’Ajax per 50 milioni per Alvarez e virando su Zakaria.

Le altre

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Non sono solo le big ad aver portato la spesa della Premier oltre i 2 miliardi di euro. Il West Ham si è dato un gran da fare: Paquetá per 60 milioni, l’esborso più alto della sua storia, Scamacca per 42, Emerson per 20. Il Newcastle per prendere Isak dalla Real Sociedad ha portato il suo record a 73. Anche squadre ben lontane dal vertice come Wolverhampton e Nottingham Forest hanno potuto superare tranquillamente 100 milioni di euro di investimento.

Ultime

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La chiusura del mercato, fissata per mezzanotte italiana, si è aperta con l’ufficializzazione dello sbarco di Antony allo United e si è chiusa con Zakaria al Chelsea. Nel mezzo tanti affari conclusi (il City ha aggiunto Akanji dal Dortumund) e molti saltati (per Douglas Luiz l’Aston Villa ha detto no a 30 milioni dall’Arsenal). Un mercato che ha confermato lo strapotere della Premier sul resto del mondo: in Inghilterra anche i club che lottano per salvarsi possono permettersi investimenti che le big di altri campionati nemmeno considerano. Se il Forest neopromosso può spendere a livello di Barça e Real, è evidente che il business del calcio gravita sempre più attorno alla Premier.



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