Serie A: Calcio italiano, con l’acqua al collo: non basta nemmeno ‘Salva-Calcio’

Serie A: Calcio italiano, con l’acqua al collo: non basta nemmeno ‘Salva-Calcio’

2022-12-21 11:50:46 Serie A: Confermato! Abbiamo tradotto per voi questo articolo dall’ottimo sito Marca:

Eil suo 22 dicembre 2022 è un giorno chiave per il calcio italiano. Era il termine per pagare il oltre 800 milioni di euro rispetto ai club del ‘Calcio’ (sia Serie A che Serie B) dovuto all’Erario per contributi e tasse previdenziali. Questi pagamenti sono stati sospesi durante la pandemia di COVID come misura di aiuto dell’amministrazione al calcio italiano… ma i club hanno ritenuto impossibile assumersi tale pagamento ora, immediatamente e per intero.

Tanto è stato il dramma che hanno visto i presidenti delle squadre delle due massime categorie del calcio italiano Erano settimane che trattavano con il nuovo governo Meloni per trovare una soluzione… e questo è venuto sul corno della mano di claudio lotitoproprietario della Lazio e senatore di Forza Italia, il partito di Berlusconi.

Claudio Lotito, titolare della Lazio.

Arriva il ‘Salva-Calcio’

Dunque, per evitare il collasso del sistema calcio italiano e possono affrontare il calciomercato di gennaio con qualche possibilità, il Governo è venuto in soccorso con il cosiddetto ‘Salva-Calcio’. Ciò consentirà di “distribuire” gran parte di quelle imposte dovute da qui al 2027.

Nello specifico il pagamento del debito sarà distribuito in un nuovo termine di 60 rate… ma con un aumento del 3% (in interessi), a partire dal 2023. Più della metà dell’esborso totale (circa 500 milioni di euro) è attribuito solo ai 20 club dell’attuale Serie A.

Né sconti, né regali, né regolamenti diversi da quelli disponibili per altre società

Andrea Abodi, Ministro dello Sport italiano

“Nessun sconto, nessun regalo, nessun regolamento diverso da quelli disponibili per altre società. Le società di calcio pagheranno tutto, pagheranno anche gli altri nei modi consentiticioè in 60 rate e dovranno pagare gli interessiha dichiarato il ministro dello Sport Andrea Abodi.

Partita di Serie A tra Cremonese e Napoli.

Partita di Serie A tra Cremonese e Napoli.PAPÀ

Ma ci sono problemi…

Ciascun club dovrà però pagare la prima rata entro la fine del 2022. Come spiegano dall’Italia, “per evitare di finire sotto inchiesta penale, basterà pagare entro il 31 dicembre il 3% dell’importo totale dovuto, oltre a pagare tutti i debiti previdenziali e previdenziali”.

Per evitare di finire sotto inchiesta penale, sarà sufficiente pagare il 3% dell’importo totale dovuto entro il 31 dicembre

Calciomercato.com

Invece ‘Calciomercato.com’ non è molto ottimista e fa questa analisi: “L’unico che ha già pagato mese per mese è il Cremonese (squadra recentemente promossa in serie A, ndr). La Fiorentina ha pagato tutto, il Lecce ha risparmiato quanto dovuto, circa 8,2 milioni. Altri club avranno problemi, nonostante il provvedimento perché mentre si accede alla rateizzazione bisogna riuscire a pagare, subito, quasi un quarto dell’importo totale: circa 120 milioni. E almeno 4-5 club di Serie A non hanno risparmiato un euro”.

Duello tra Roma e Inter in Serie A.

Duello tra Roma e Inter in Serie A.

Reddito non all’altezza

Per iniziare, diritti televisivi inferiori alla Premier League (ovviamente) ma anche ben al di sotto della Liga. Poco più di 1.000 milioni di euro che saranno rinegoziati (2024-27, ancora senza accordo) ma che il loro punto più basso è la vendita all’estero.

Dopo, Reddito di sponsorizzazione del club… La Juventus difficilmente si avvicina alle big d’Europa e lo fa ‘tappando’ 50 milioni di euro a stagione tramite Jeep (società che fa capo a Exor, il gruppo che controlla la Juventus). Milan e Inter, ad esempio, sono indietro e lontane da ‘La Vecchia Signora’. cosa dire Napoli, club in Champions League e che non arriva a 20 milioni di euro a stagione pur avendo quattro sponsor sulla maglia (il massimo consentito).

Per finire il dramma: gli stadi. Solo un gruppo privilegiato di club vanta un’infrastruttura moderna: Juventus, Udinese, Atalanta, Sassuolo o Frosinone in Serie B vantano un nuovo stadio di proprietà dell’ente, non il municipio. Altri provano a fare passi verso un nuovo status (vedi Milan o Inter) ma si invischiano nei tentacoli della burocrazia per aggiungere anni e anni di scartoffie sterili.


La redazione vi terrà aggiornata nel caso vi siano altri aggiornamenti sull’argomento.



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